La scommessa di Soares di Mimmo Candito

La scommessa di Soares IL PORTOGALLO DAI GRANDI SOGNI ALL'AUSTERITÀ La scommessa di Soares Il primo ministro dichiara: " Il mio governo è di minoranza, ma può durare per l'intera legislatura " - Potrebbe rovesciarlo solo un accordo tra i comunisti e le destre - Tuttavia lavora tra gravi difficoltà e fra i socialisti si minaccia una scissione (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, maggio. Ormai, solo i manifesti stinti che ricordano il terzo anniversario della Revolucao mostrano i garofani rossi dentro la canna dei fucili. Il 25 aprile di quest'anno i soldati hanno sfilato senza fiori, per ordine delle autorità militari. Sono passati appena mille giorni dall'alba di Grandola Vila Morena. Lo Stato si ricompone, la manifestazione marziale era disciplinata più che ai tempi di Caetano. Il Portogallo salda i ricordi della sua rivoluzione con un'angoscia amara. La nuova legge di riforma agraria prepara la restituzione di molte terre occupate dell'Alente jo. Il partito socialista è sull'orlo della scissione. Il governo minoritario di Soares scivola lentamente — ma in modo che pare inarrestabile — verso il centrodestra. Le illusioni sono finite: mezzo milione disperato di retornados dalle colonie, ottocentomila disoccupati, una inflazione del 35 per cento, un aumento dei prezzi dal 10 al 290 per cento. Ma il corteo dei rivoluzionari con Otelo, Fabiao. Rosa Coutìnho, Corvacho, il 24 aprile ha raccolto un mare di gente, cinque volte più di quanta era prevista. Lo scontro è ancora aperto. Dice il generale Galvao de Melo, un ultra recentemente espulso anche dal Cds: « Qualcosa succederà in Portogallo, prima della fine dell'armo ». Quattro elezioni ripetute in pochi mesi hanno fissato le forze dei partiti in un equilibrio impossibile; sempre fuorigioco il partito comunista di Alvaro Cunhal, l'interpretazione politica e la gestione della rivoluzione d'aprile restano delegate al solo partito socialista. Il trentacinque per cento dei voti gli ha dato la maggioranza relativa e il diritto a formare un governo: la mancanza d'una borghesia nazionale che possa reggere un recupero «costituzionale» dei propri interessi lo isola, e lo costringe in una posizione sempre più affannosa. Il controllo della difficile ricostru¬ zione economica è sempre più un patto concordato con i due partiti di centrodestra, psd e cds. Ho chiesto al primo ministro quanto crede di poter ancora resistere con il suo governo di minoranza. Mario Soares ha risposto: « Secondo la nostra Costituzione, un governo resta in carica fin che ha la fiducia del ' presidente della Repubblica e dell'Assemblea nazionale. Il mio governo gode della fiducia più assoluta da parte del presidente Ramalho Eanes, e la recente votazione a Palazzo Sao Bento ha dimostrato che il parlamento portoghese riconosce ancora al ps il diritto di guidare la politica del Portogallo. Noi non siamo il solo paese ad avere un governo di minoranza: in Inghilterra, Norvegia e Danimarca, per esempio, la situazione non è molto differente, e nessuno fa troppo rumore. Perché considerare diverse le cose, quando succedono a Lisbona? ». La risposta è difensiva, come la politica attuale del ps portoghese. La realtà è che la polarizzazione delle forze parlamentari sta facendo perdere al ps ogni connotato socialista, le posizioni di sinistra appaiono rappresentate sempre più dal solo partito di Cunhal. E' uno squilibrio pericoloso, al quale Soares si oppone soltanto con l'arroccamento su una mancanza di alternativa. Risponde ancora il primo ministro: «Per poter mettere in minoranza il mio governo, sarebbe necessaria una "santa alleanza" tra i comunisti e le forze di centrodestra. Ma dopo, quale governo si potrebbe costituire? Non credo proprio che Cunhal, Sà Carneiro e Freitas do Amarai possano fare una coalizione che guidi il Paese fuori dalla crisi. Il mio è un governo di legislatura: è passato solo un anno, ne restano ancora tre. Continueremo, non si può votare ogni paio di mesi ». Se recupera il pc La dichiarazione di Soares contiene due affermazioni politiche: 1) non è possibile un governo senza il partito socialista; 2) l'attuale governo di minoranza è il risultato delle elezioni, può essere cambiato solo con nuove elezioni. La prima affermazione è un giudizio politico « oggettivo », sulla realtà dei numeri e dei caratteri programmatici che contraddistinguono la natura e la tattica degli altri partiti; la seconda è. invece, una dichiarazione « soggettiva », d'impegno sulle scelte future del¬ 0 stesso partito socialista E' significativo che questa dichiarazione « soggettiva » risponda in modo soltanto ndiretto alla domanda su una possibile coalizione del ps con una. o entrambe, le forze di centrodestra. Soares, pochi giorni prima di are queste affermazioni, aveva pranzato all'Hotel Rex di Lisbona con il professore Freitas do Amarai, segretario del cds: il tema dell'incontro era una possibilità d'accordo sulla importante egge per la delimitazione dell'intervento pubblico nel'economia. Un incontro bilaterale (e prima c'era stato quello con Sà Carneiro) non è una coalizione governativa, ma in politica ci sono molte cose simili che spesso hanno nomi diversi. Il risultato delle ultime elezioni (le amministrative del 12 dicembre) aveva dimostrato, da una parte, che 1 recupero del pc non è tae da costringere Soares a cambiare da sinistra prospetive ed alleanze; dall'altra, aveva confermato che il centro e la destra non hanno ancora possibilità reali di sconfiggere con il voto l governo socialista. Le conseguenze erano state di grande rilievo. Il ps aveva messo subito in atto, ormai senza rischi elettorali e con un occhio volto alle banche americane e al Fondo monetario internazionale, una serie di misure dirette ad una riorganizzazione drastica (« capitalistica », secondo Cunhal) dell'economia: svalutazione, fissazione del tetto d'aumento salariale, annuncio d'una nuova riforma agraria, liberalizzazione dei prezzi, fine dell'intervento statale nelle imprese autogestite, decreto di facilitazione agli investimenti stranieri. I due partiti d'opposizione da destra, ma soprattutto il psd, cambiavano la loro tattica parlamentare: abbandonavano gli sforzi di ogni tipo fatti fino allora per rovesciare il governo e passavano a una critica « costruttiva » o addirittura all'appoggio coordinato di collaborazione. Un dibattito nell'Assemblea nazionale chiesto proprio da Sà Carneiro sulle misure economiche sanciva la creazione, informale ma pragmatica, d' questo blocco che lascia all'opposizione solo il PC. Gli obiettivi di psd e cds appaiono evidenti: far gestire dai soc'alisti una pesante ristrutturazione dell'economia, in modo da poter sfruttare indirettamente i malumori e le critiche popolari che il « piano Soares » farà ricadere sul governo. I segni dell'austerità già si mostrano, la riduzione del monte salari crea agitazioni e malcontento, i prezzi sono saliti in verticale, cresce la disoccupazione. Nella sfilata del 25 aprile, l'auto di Soares è stata accolta a grida di « ladro, ladro » e le vetture del corpo diplomatico e delle autorità sono state sepolte da bordate di fischi e ululati: « A piedi, la benzina costa, tutti a piedi ». Il partito socialista sta perdendo rapidamente ogni appoggio nella classe operaia, l'ex ministro dell'Agricoltura Lopes Cardoso guida un progetto di collegamento tra la sinistra del ps e alcune forze di base, una scissione è giudicata « sempre più probabile ». Soares appare disposto a pagare questo prezzo. Sabato, nonostante ci fossero molte pressioni per evitarlo, ha voluto ugualmente un dibattito del partito, a Portalegre, sulla politica economica e sindacale adottata dal governo: è stata una riunione aspra di scontri, otto membri della direzione hanno abbandonato la sala, una mozione finale conferma le decisioni già adottate e auspica la creazione di « un nuovo sindacato democratico ». Soares vuole che la frattura, se deve esserci, venga subito, in modo che non abbia possibilità d'incidere troppo pesantemente sulla consistenza numerica del partito. Lopes Cardoso, per motivi opposti, resiste ancora, « ma non è possibile conservare l'unità a ogni costo ». Speranze perdute Il rischio maggiore per il segretario socialista riguarda, in questo momento, il gruppo parlamentare del ps più che la sua base elettorale: un recupero di voti è sempre possibile, un indebolimento eccessivo della rappresentanza socialista che regge il governo creerebbe seri problemi d'equilibrio politico e uno spostamento dei rapporti attuali di forza con i partiti di centrodestra. Ma quanto avviene a Palazzo Sao Bento è solo il riflesso della situazione sociale. La tensione a livello popolare è molto cresciuta nelle ultime settimane, la manifestazione del 1° maggio indetta dal Cgtp-Intersindical (il sindacato assai critico nei confronti del governo, un tempo dominato dal pc) ha portato in piazza quasi 200 mila lavoratori in un clima che ha un solo precedente, la festa del '74, pochi giorni dopo la rivoluzione. Gli slogan sono stanchi, i muri hanno poche scritte nuove, ma la rabbia operaia si alimenta con la delusione delle troppe speranze perdute in questi ultimi mesi. La festa dei gdup di Otelo, il 24 aprile, ha trascinato in corteo molto più gente di quanta queste forze possano mobilitare politicamente oggi: segno che la radicalizzazione delle scelte e dei comportamenti collettivi torna a prevalere, evidenziando la debolezza delle scelte governative. Il primo ministro resiste, s'appoggia alla convinzione del governo di legislatura. Ma la perdita d'una copertura politica a sinistra lo spiazza, spingendolo sempre più nell'abbraccio di Sà Carneiro e Freitas do Amarai. Le speranze rivolte alla Cee sono state in parte deluse, e comunque sono un investimento che darà profitti soltanto tra qualche anno; il prestito internazionale di 1500 milioni dì dollari ottenuto con l'impegno di Carter tarda a formarsi. La stretta peggiore dell'austerità deve ancora arrivare, si vuole dal governo una rigidità più severa, i capitali stranieri (o quelli nazionali scappati all'estero) mostrano sempre diffidenza, e chiedono scopertamente ogni agevolazione. Le tensioni sociali possono scoppiare prima dell'autunno, tutti guardano al presidente della Repubblica Eanes. La maggioranza con cui fu eletto era formata da tre partiti: ps, psd, cds. Mimmo Candito

Luoghi citati: Danimarca, Inghilterra, Lisbona, Norvegia, Portogallo