"Gli ripetevo di lasciarla stare che non era la ragazza per lui"

"Gli ripetevo di lasciarla stare che non era la ragazza per lui" La madre dell'omicida: vedova segnata dalla fatica "Gli ripetevo di lasciarla stare che non era la ragazza per lui" Aggiunge: "Era come un presentimento" - Com'era Sandro dopo il delitto? "Si è unito agli amici che la cercavano" - Gli amici: "Non potevamo immaginare che l'uccisa fosse Mary" Grazia De Pascale, 62 anni, vedova da 12, per campare ha sempre faticato e sul volto porta i segni di una vita dura. La notizia che suo figlio, Sandro Valle, è l'assassino di Maria Pia Alparone, l'ha sconvolta. Nel misero alloggio di corso Dante 75 continua ad invocare il suo nome ripetendo: «Se non ci fosse stata lei non sarebbe successo nulla». Parla di Sandro mentre è a letto. «A mio figlio — dice — piacciono solo i motorini, è un vizio che gli ha già procurato guai con la legge. I soldi li guadagna facendo il meccanico e lavorando di tanto in tanto come uomo di fatica a Porta Nuova. Mary l'ha conosciuta tre anni fa quando la sua famiglia è venuta in Piemonte. Sono stata io ad alutarla a cercare l'alloggio, faccio la portinaia ». «Cosa pensa della ragazza?». «La conosco solo attraverso la madre, una brava persona che gualche volta si confidava con me. Era molto preoccupata per la figlia, diceva che scappava (alcuni mesi fa era andata a Milano con un amico) e che non voleva studiare. Sapevo che Mary piaceva a Sandro e più di una volta ho detto in casa: 'Lasciala stare, non è per te". Era come un presentimento. L'ho vista l'ultima volta lunedì ed ho ripetuto la solita frase: "Stai attento"». « Come si è comportato Sandro in questi giorni? ». «Normalmente. L'unica cosa i che ho notato è che mangiava me- ' no. Quando è venuta l'Alparone aldirci che Maria Pia era scomparsa si è unito al gruppo degli amici I i che incominciavano a cercarla ». ' Accettano di parlare di Sandro le di Mary anche i quattro amici che hanno trascorso con loro il I primo pomeriggio di lunedi, glor- no in cui la ragazza è sparita. Sono Francesco Monari e Claudio Pastore, abitanti in piazza Carducci 167 e Salvatore Forelli, corso Moncalieri 216 e Giuseppe Cuomo, corso Bramante 71. Descrivono Maria Pia come una ragazza piena di vita e Sandro Valle come una persona a posto. «La sua casa — dicono — era il nostro punto d'incontro. Non ci siamo mai accorti che avesse una passione per Mary. Per noi è un ragazzo buono, anche se ha confessato stentiamo ancora a crederci ». Francesco Monari era il ragazzo di Mary: «L'ho incontrata per l'ultima volta in casa di Alessandro dove ero andato a farmi riparare la motoretta ma non mi sono fermato molto. Ad un certo punto non l'ho più vista ed è stata sua madre a dirmi che era sparita. L'ho cercata per tutta la settimana e quando ho visto le foto del manichino pubblicato sulla "Stampa" ho riconosciuto gli abiti ma sono rimasto perplesso quando ho letto l'età della donna trovata. Anche la madre di Mary ha avuto i miei dubbi». «Cosa avete fatto lunedì pomeriggio?». Risponde Giuseppe Cuomo: «Sono arrivato alle 14 e dopo mezz'ora ci ha raggiunto Maria Pia. C'erano anche gli altri e abbiamo discusso per un'ora. Abbbiamo parlato di sport e sentito la radio. Alessandro Valle è uscito verso le 15: "Vado a lavorare in cantina — ha detto — fate compagnia a mia madre e aspettatemi". Noi abbiamo continuato a scherzare e dopo 10 minuti Mary è uscita senza dire nulla». Aggiunge Claudio Pastore: «Sandro è ritornato verso le 15,30, era tranquillo e si è di nuovo seduto al tavolo. Ha mangialo alcune noccioline e poi ci siamo salutati». «Ma dopo una settimana di ricerche non avevate sospetti che la ragazza trovata a Revigliasco fosse la vostra amica? Anche se avevate dubbi sull'età perché non siete andati dai carabinieri?». La risposta è corale: «Non sapevamo come fare e poi la madre di Mary diceva che non poteva essere lei». Il primo ad avere la certezza è stato Salvatore Forelli. Ricorda: «Le avevo prestato il giubbotto "jeans" perché aveva freddo e quando non l'ho più vista ritornare nell'alloggio di Sandro non mi sono preoccupato. Mi sono limitato a chiedere dov'era finita. Prima di andarmene però ho detto al suo ragazzo, Francesco, di farmi avere la giacca appena possibile. Ho riconosciuto il giubbotto dalle foto sui giornali di martedì mattina. Stavo pensando cosa fare quando sono arrivati i carabinieri». Emanuele Monta Grazia De Pascale, madre dell'assassino, distrutta dal dolore

Luoghi citati: Milano, Piemonte