Vento dell'Hilton sopra la nuova dc

Vento dell'Hilton sopra la nuova dc Sabato congresso provinciale Vento dell'Hilton sopra la nuova dc Cravero: "Siamo sullo striscione di partenza. Basta con le correnti, vogliamo discutere problemi locali, risvegliare il partito con un reale movimento di opinioni" Dopo le elezioni amministrative del 15 giugno 75, cioè dopo una sconfitta elettorale, « quasi prevista », ma considerata • ugualmente bruciante », i più pessimisti temevano che la de non avrebbe mal più rinnovato un comitato provinciale eletto tre anni prima, nel '72, e quindi già scaduto. A due anni da quelle affermazioni apocalittiche sabato e domenica i democristiani torinesi si riuniscono a congresso. Mentre i gruppi (scalfariani, ex dorotei di Botta, Savio, Picchlonl e Lega, arnaudlani, basisti, morotei, Forze Nuove ed i simpatizzanti del « supervotato - Rossi di Monteleraj affilano le armi, trattano alleanze in riunioni più o meno segrete, sulla Torino democristiana pare sia calato il - vento - dell'Hilton, cioè II progetto dei 40 parlamentari che, dopo l'incontro del settembre scorso nell'hotel romano, tentano di dare una nuova impostazione alla de. Quale significato ha il congresso provinciale di sabato e domenica? • Non è un traguardo, ma solo uno striscione di partenza ». L'affermazione è del sen. Dario Cravero, 47 anni, chirurgo delle Molinette, « un tecnico calato In politica », come egli stesso si definisce. •Punto di partenza-? Perché? A parere del neo-senatore — eletto il 20 giugno 1976 in un collegio (Torino-Centro) considerato «impossibile» per un de — soprattutto per -il metodo di far politica nella democrazia cristiana'. Un concetto In linea con quello dell'attuale segreteria Lega, che, tra l'altro, dovrebbe venir riconfermata, poiché raggruppa intorno a sé circa il 65 per cento dei delegati: da Forze Nuove ad Arnaud, dalla Base agli ex dorotei della Savio, di Picchioni e di Botta. Sono Inoltre previste le convergenze di Valetto, di Rossi di Montelera e degli «hiltoniani». In questi giorni di fermento, un accenno merita il gruppo degli ex dorotei capeggiati, sino a poco più di un mese fa, dal conte Calieri, per oltre un decennio capo indiscusso della de torinese. Con l'«abbandono» del loro lea- der si sono divisi in due gruppi: il primo Intorno al presidente dell'ospedale S. Giovanni, geom. Walter Martini, gli altri, a quanto è emerso, con la Coltivatori diretti. Ed ecco le voci sugli «hiltoniani». Esistono anche a Torino? Sì. Il loro «nome» deriva da quel primo incontro promosso nel settembre '76, tra gli altri, dal sen. Umberto Agnelli all'hotel Hilton di Roma: vi parteciparono una quarantina di deputati e senatori. Fu presentato un programma politico-organizzativo per la «nuova de-: lo sottoscrisse anche il sen. Dario Cravero. Ora molti indicano in lui l'uomo che sta trattando l'Ingresso di Walter Martini nel gruppo impegnato dallo scorso settembre a -mutare volto al partito-. Sen. Cravero qual è la verità? •All'HIIton ed in successive riunioni abbiamo disegnato una lìnea politica, basata sul superamento delle correnti. Quindi non sarebbe corretto riparlare, a Torino o altrove, di un nuovo gruppo. Il nostro però è un ri/iulo alla pura organizzazione di potere, non al movimento delle opinioni. Anzi cerchiamo soprattutto il confronto e il dibattito: e vorremmo che nascessero In periferia, nelle sezioni, per farle rivivere come strumenti vivi di analisi politica-. In sintesi, che cosa significa? Cravero: -Vuol dire ricerca di contenuti: slamo in una Provincia con mille problemi: sarebbe lungo e, torse, inutile elencarli, ma perché nelle zone, nei Comprensori non devono venir discussi? Sarebbe tutta linfa vitale per un partito moderno che non bada unicamente agli schieramenti, come è avvenuto fino a non molto tempo la. Le coalizioni, gli incontri operativi dovranno venire in subordine-. Ed il dialogo con gli ex dorotei di Calieri? -Si colloca appunto In questo nuovo quadro. Siamo cioè disponibili ad accogliere tutte le forze, vecchie e nuove, che accettino questi principi. Ma il discorso non è certamente limitato agli ex dorotei; è aperto a tutte le persone che si riconoscano nelle nostre idee, nel nostro modo di agire e di far politica-. Nel congresso, domineranno ancora I -signori delle tessere-? Cravero: -MI auguro di no. Comunque non ritengo che sabato e domenica, al fondo del teatro Nuovo possa venir collocala una lavagna, sulla quale qualche novello Catone abbia II diritto di discriminare fra buoni e cattivi. Recentemente la trasmissione televisiva di Zeffirelli (Il Gesù) dovrebbe aver ricordato a tutti, anche a coloro che hanno la memoria debole, la parabola della pagliuzza e della trave: ai censori vorrei cioè dire di non cercare a tutti I costi gli errori altrui dimenticando I propri-. Sen. Cravero per concludere, se il vostro apporto fosse determinante appoggereste l'attuale segreteria? -Come ho detto, riteniamo necessario superare le correnti intese come centri di potere, per operare una sintesi politica in grado di risvegliare il partito In un'azione II più possibile omogenea: un disegno che ci pare sia stato abbozzato in maniera abbastanza precisa dall'attuale segreteria, In cui anche le proposte maturate all'Hilton possono riconoscersi-. Giuseppe Sangiorgio

Luoghi citati: Roma, Torino