Serkin virtuoso per Beethoven

Serkin virtuoso per Beethoven Il pianista all' Auditorium Serkin virtuoso per Beethoven I pianisti si susseguono ma non si somigliano, anche se suonano tutti le stesse cose. Dopo fi Beethoven razionalistico e misurato di Kempff, ecco Rudolf Serkin sviluppare tutte le virtualità romantiche latenti, o piuttosto, evidenti nel Chiaro di luna, nell'Aurora e nella Hammerklavìer. Le esecuzioni di Serkin non sono mai esecuzioni-standard. Minuto e scattante come un fascio di nervi, il pianista si dimena con gesticolazione esuberante, canta, o piuttosto mugola di continuo la melodia, accompagna l'esecuzione con la testa al punto da far temere per la stabilità degli occhiali, scalcia su entrambi i pedali con un gioco vivacissimo d'interventi. Tutto è fortemente sottolineato, le melodie vigorosamente marcate (per esemplo nell'« Adagio molto > dell'op. 53) e gli accompagnamenti portati in primo piano: per esemplo le terzine dell'op. 27 n. 2, molto corpose e niente affatto lunari. Tutti gli accenti ricevono eccezionale rilievo, gli staccati hanno un grande spicco rispetto al legato (I « allegretto > del Chiaro di luna). Spregiudicata libertà ritmica ed agogica (]'■ allegro > dell'op. 106). Se si pensa all'arte sterilizzata, batteriologicamente pura, dei grandi pianisti d'oggi, Serkin, coi suoi settantaquattro anni, appare come l'ultimo grande virtuoso romantico: tutto è Impuro, carnalmente, biologicamente Impuro nel suo modo di suonare, e com'è giusto l'Impurità genera immancabilmente il contagio, cioè il contagio dell'entusiasmo negli ascoltatori. SI ha un bell'essere diffidente, e magari restare perfino urtati dall'Intemperanza dell'esibizione (più che dalle occasionali note sbagliate In cui II dinamico Serkin gareggia con l'olimpico Kempff), ma la magia del grande virtuosismo finisce sempre per aver ragione d'ogni sospetto, scatenando l'entusiasmo degli ascoltatori. Più la musica è alta, complessa e difficile, e più questo modo di suonare si giustifica vittoriosamente: la monumentale « Fuga a tre voci, con alcune licenze » del¬ la Hammerklavìer è risultata un evento eccezionale, di quelli che fanno epoca nell'esperienza degli ascoltatori di musica e di cui si continuerà a parlare come d'un termine di paragone insostituibile: • Ti ricordi Serkin, quella sera all'Auditorium, come ha fatto la fuga della 106? m. m.

Persone citate: Beethoven, Beethoven I, Kempff, Rudolf Serkin, Serkin

Luoghi citati: Aurora