I radicali per i referendum hanno debiti di 200 milioni

I radicali per i referendum hanno debiti di 200 milioni Alla vigilia d'un congresso straordinario I radicali per i referendum hanno debiti di 200 milioni (Dalla redazione romana) Roma, 4 maggio. «In 34 giorni sono state raccolte più dì 300 mila firme per gli otto referendum promossi dal partito radicale. E ciò grazie al consenso popolare di massa, nonostante la sistematica disinformazione, il sequestro di ogni dibattito e di ogni notizia riservato a questo progetto politico dagli organi di informazione del servizio pubblico radiotelevisivo. Il partito però è giunto a questo risultato finanziariamente stremato, con un debito di 200 milioni su una spesa complessiva di oltre 400, tanto che all'inizio della prossima settimana saranno tagliati i fili del telefono». Così ha detto oggi Adelaide Aglietto, segretaria del partito radicale, nel corso di una conferenza stampa. La manifestazione è stota indetta per illustrare i motivi della convocazione del congresso straordinario del partito. «La crisi che coglie il pr — ha detto Adelaide Aglietta — è tanto più grave perché viene nel momento in cui il nostro gruppo parlamentare sta mettendo a fuoco nuove importanti battaglie sull'ordine pubblico e contro il piano energetico nazionale». Il congresso sarà quindi l'occasione per individuare una soluzione capace di sbloccare la situazione finanziaria, che minaccia di arrestare l'iniziativa referendaria. L'ipotesi più logica sembrerebbe quella di sbloccare il fondo del finanziamento pubblico «ai soli fini di sostegno della campagna referendaria e col controllo di garanti esterni al partito». La soluzione si prospetto difficile e sofferto per il partito: da una parte c'è la necessità di portare a termine l'iniziativa degli otto referendum, dall'altra c'è la tentazione di attingere, in stato dì necessità, al fondo, contraddicendo però il mandato congressuale.

Persone citate: Adelaide Aglietta, Adelaide Aglietto

Luoghi citati: Roma