Macario la pena di morte è un'idea che mi ripugna di Giancarlo FossiLuigi Macario
Macario la pena di morte è un'idea che mi ripugna Intervista al segretario della Cisl Macario la pena di morte è un'idea che mi ripugna Il sindacalista eia stato criticato per le dichiarazioni rilasciate a un quotidiano sul tema dell'ordine pubblico e della criminalità Roma, 4 maggio. «Basta una intervista rilasciata "off the record" incautamente non verificata per avere la cartina di tornasole di come la Cisl è e resta al centro di grandi interessi e di come molti, troppi vorrebbero attirarla di qua o di là», afferma in una intervista a La Stampa Luigi Macario, segretario generale della Cisl, replicando seccamente alle interpretazioni «forzate e tendenziose» date da più parti ad alcune sue dichiarazioni, pubblicate da un quotidiano romano, sulla crisi attuale, la pena di morte, i rapporti con il quadro politico, in particolare con la democrazia cristiana e il partito comunista. «Dicevo — riprende Macario — che molti, troppi vorrebbero attirare la Cisl di qua o di là, in un giuoco di subordinazioni, se non di pericolose annessioni, in una logica tale da minare la solidità di una forza essenziale della convivenza sociale e politica e facilitare la strada agli avventurismi, dei cui allarmanti segnali è piena la vita di queste settimane. Ad esempio, come uomo, come cattolico, come democratico, mi ripugna l'idea stessa della pena di morte: eppure, una mia preoccupata espressione ed un mio ammonimento hanno finito per ingenerare un grave sospetto, cioè che io sarei stato in qualche modo favorevole alla pena di morte. E' assurdo soltanto pensare una cosa del genere!». — Ma, proprio in relazione alle polemiche di questi giorni, può chiarire — gli chiediamo — in quale direzione è ora rivolto l'impegno della Cisl? — Macario: Secondo me, dobbiamo avere occhio a due fatti. Innanzitutto allo svolgimento dei nostri congressi, chiamati ad elaborare un disegno e un impegno di rafforzamento della Cisl, ideale, politico ed organizzativo e a rendere più qualificato ed in- cisivo il suo ruolo nell'unita- ! rietà del movimento sindacale. Dobbiamo guardare, poi, al momento di estrema difficoltà che sta attraversando la vita economica e politica, non meno che civile e morale, del nostro Paese ». — Si può intravedere una soluzione alla crisi politica? — Macario: La gravità del momento politico è di. tutta evidenza. Si tratta di una fase difficile e delicata, dal cui esito può derivare o una soluzione positiva, oppure un ulteriore deterioramento dei problemi del Paese. Sentiamo tutta la responsabilità del nostro ruolo di forza che si è sempre battuta per il vero progresso democratico del Paese. Il sindacato deve guardare ai contenuti dell'azione politica ed ai programmi concreti, non potendo proprio — per il rispetto reciproco dell'autonomia con i partiti politici — intervenire sugli assetti di governo ». — Più in particolare, quale è il disegno del sindacato, e soprattutto della Cisl? — Macario: Dobbiamo, in via preliminare, perseguire una strategia di rafforzamento del sistema democratico. Esistono problemi che vanno affrontati e risolti. La fragilità sperimentata delle strutture democratiche del Paese richiede il concorso di tutte le forze politiche, al di là delle formule che possono essere adottate, al sostegno e allo sviluppo del disegno tracciato dalla Costituzione e in specie alla soluzione dei problemi più gravi della crisi. Come la società, anche i partiti attraversano una crisi profonda, soprattutto per l'incapacità di dare risposte credibili alle richieste che provengono dalla nuova classe di emarginati, dai giovani, dalle donne, dai disoccupati, dalle masse meridionali. — In questo processo, abbiamo osservato, sono coinvolti anche i partiti politici, quindi lo stesso pei. — Macario: Non potrebbe essere diversamente, considerata la forza di questo partito che può e deve fare la sua parte per far uscire il Paese dalla crisi. Occorre il concorso di tutte le forze dello schieramento democratico. Le responsabilità sono maggiori per i partiti più forti, a cominciare dalla de che, se vuole corrispondere alle attese della gente, deve procedere sulla strada del rinnovamento, rifiutando le sollecitazioni conservatrici e ritrovando in pieno il suo carattere e la sua ispirazione democratica e popolare. In riferimento al pei, è indubbio che io sono fra quelli che attendono e sollecitano una più ampia evoluzione democratica. — Si è rilevata, nelle recenti polemiche, la sua preoccupazione particolare per la de. Addirittura, qualcuno l'ha accusata di parlare da militante della de piuttosto che da segretario generale della Cisl, poiché ha espresso delle valutazioni anche sul sostegno elettorale che la Cisl dà alla de. — Macario: Nessun sostegno a questo o a quel partito, anche se sono sicuro che una gran parte della Cisl il 20 giugno ha votato de. Ma da questa affermazione non si può trarre proprio nessun argomento per ipotizzare un impegno della organizzazione o di suoi dirigenti in favore dì questo partito ». Giancarlo Fossi Luigi Macario
Persone citate: Luigi Macario, Macario
Luoghi citati: Roma
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