Dopo i rapinatori l'ispettore faceva la "cresta,, sul bottino

Dopo i rapinatori l'ispettore faceva la "cresta,, sul bottino Dopo i rapinatori l'ispettore faceva la "cresta,, sul bottino Fermato un funzionario delle Poste incaricato delle verifiche di cassa dopo gli assalti - Aveva banconote che dovevano essere "sparite" Faceva la « cresta » su quanto 1 rapinatori, fuggendo dopo 11 colpo, lasciavano In cassa: 300400 mila lire ogni volta. Cosi, almeno, sospettano 1 carabinieri della compagnia di Venarla, che lo hanno fermato e messo a disposizione del pretore di Ci riè. Al giudice, ora, il compito di verificare le accuse. L'uomo in odore di peculato è l'ispettore delle poste provinciali Alberto Verazzo, 39 anni, sposato, abitante in corso Regina Margherita 292. Aveva l'Incarico dei sopralluoghi negli uffici postali assaltati in cintura per accertare l'ammontare esatto del bottino: ne approfittava per « arrotondare » a proprio beneficio la somma rapinata? | Vediamo come sono nati i sospetti del carabinieri. In più occasioni — hanno notato — l'ammanco denunciato dagli impiegati dopo un'irruzione di bandiI ti era inferiore alla cifra annunciata ufficialmente dall'Ispettore dopo la verifica di cassa. « Accade una, due, tre volte: perché? », si chiede il capitano Lograno, comandante della compagnia. Convoca gli stretti collaboratori e i comandanti delle stazioni: «Bisogna fare un accertamento». Si va avanti come insegna Malgret: per deduzione. La sorte dà una mano agli inquirenti. Accade verso metà aprlle, a San Carlo Canavese. Due banditi fanno irruzione nell'ufficio postale, ma, disturbati, si allontanano nello spazio di pochi secondi. « Senza bottino », dicono gli impiegati. Ma l'ispettore, anche questa volta, accerta un ammanco di 400 mila lire. « Cominciamo con il verificare la sua postztone », decidono 1 carabinieri costatando ancora una volta la discordanza fra la prima denuncia e. l'accertamento definitivo. Per intervenire attendono l'occasione propizia. Non devono aspettare molto. Le rapine agli uffici postali, purtroppo, sono all'ordine del giorno. Giovedì mattina i banditi fanno irruzione a Devesi: pistole In pugno, portano via 13 milioni 350 mila lire. Cosi accertano la gerente dell'ufficio e il maresciallo Plras di Clrlfe, che collabora al conteggi e si annota 1 numeri di serie di parecchie banconote sfuggite al banditi nella fretta di scappare. Il sottufficiale conclude l'operazione prima dell'arrivo dell'ispettore e se ne va, anzi, senza incontrarlo \rrlva l'ispettore, fa i suoi conteggi e stabilisce: sono stati ra pinati 13 milioni 750 mila lire. I carabinieri prendono nota dell'Informazione e ragguagliano il pretore di Clriè dott. DI Palma, il quale autorizza le perquisizioni personale e domiciliare del dott. Verazzo. La eseguono i brigadieri Oagglano e Tangianu. <i Ha denaro In tasca », chiedono. L'ispettore risponde affermatiwamen. te e mostra la somma di cui è in possesso: 450 mila lire. I sottufilciali verificano i numeri di serie: 200 mila lire in biglietti da 10 e 50 mila lire risultano provenire dall'ufficio postale di Devesi. « Ho cambiato le banconote che avevo in tasca, altre le ho sostituite », afferma il dott. Verazzo, che giustifica la somma di cui è in possesso con lo stipendio appena incassato. I carabinieri considerano invece provati l loro sospetti e fermano l'Ispettore. | I Alberto Verazzo, 39 anni

Persone citate: Alberto Verazzo, Di Palma, Lograno, Verazzo

Luoghi citati: San Carlo Canavese