Il "giaguaro,, ritrovato di Fulvio Cinti

Il "giaguaro,, ritrovato Tanti applausi (e un grazie) a Castellini Il "giaguaro,, ritrovato Qualche minuto prima era rientrato fra ì pali della sua porta ciondolando, probabilmente marchiato ad una gamba dalla scarpa bullonata dell'avversario sul cui piedi si era gettato temerariamente, ma con decisione, per {renarne la pericolosa Incursione. Chissà perché, dopo un acrobatico volo o una coraggiosa uscita, gli arti di Castellini penzolano come quelli di una bambola di stolta, e la gente teme che sì sia rotto. Eppure, anche se in torma meno accentuata, quello è il suo modo d'andare che qualcuno ha avvicinato alla camminata del marinaio altri all'uomo abituato a percorrere gli scoscesi sentieri montani. Che fosse integro, e soprattutto lucido negli slanci, il « Giaguaro - lo dimostrò negli interventi linali, che gli giovarono la gratitudine dei suoi compagni e della gente granata. Pure Gigi Radice, con un abile giro di parole, gli Inviava a fine partita II suo grazie. Un tecnico avveduto non si lascia mai travolgere dall'ammirazione verso un solo uomo della sua squadra. Riconosce II merito del singolo sempre con toni misurati per non disconoscere quello degli altri o, in certi casi, per sottolineare il demerito di alcuni. Buona regola è identificare il successo (o la sconfitta) con tutta la squadra; e Radice conosce le buone regole del gioco delle parti. D'altra parte nel quadro di una partita nient'aflatto appassionante (anzi, piuttosto controversa dopo il gol dello scaltro Pulici) è tonilicante per chi ne è stato spettatore riconoscere almeno nel portieri I protagonisti. Agli applausi suscitati dagli Interventi di Superchl, che a sua volta può vantare di aver limitato al minimo consentito le dimensioni della sconfitta del Verona, hanno fatto eco negli affannosi (per II Toro) minuti conclusivi quelli dedicati a Luciano Castellini ormai rientrato nel pieno possesso della parte di portiere-campione, di un calciatore con un avvenire non più torbido, quale gli era stato pronosticato da talune parti a mezza stagione. Il merito di • Giaguaro », oltre a quello contingente legato alla partita di Ieri e di altre precedenti (dopo la risalita), è quello di aver saputo reagire con termezza, senza cedere a seducenti Isterismi o pericolosi scontorti, ad un momento delicato e difficile, uno di quei momenti che colpiscono quasi tutti, anche chi non la il mestiere scoperto e vulnerabile del giocatore di calcio. Abbiamo già avuto modo In passato di occuparci di un « caso » Castellini (che caso non sarebbe stato se voci maliziose non fossero intervenute ad alimentarlo) ed anche allora avevamo sottolineato il comportamento del portiere granata: Il quale, probabilmente, avrà mostrato fragilità di nervi durante qualche match acceso, però ha dimostrato di possedere uno stile preciso nell'allrontare momenti e situazioni e del quale punto di forza è la misura delle parole. Dicono che egli sia silenzioso; in realtà • Giaguaro » parla con la gradualità tipica di loti, del quale è amico e al quale sì ispira. Esemplare II dialogo a distanza tra i due portieri amici rivali dopo l'ultimo derby: le parole pronunciate pubblicamente rispecchiavano I loro reciproci sentimenti di stima e di afletto ai quali Castellini deve aver attinto durante il suo delicato momento. Il ritorno agli alti livelli di rendimento da parte del « Giaguaro » è nota confortante per il Torino nella proiezione del finale di campionato. Rispettando le regole del gioco del tecnici, si potrebbe concludere che la perlorabllltà di un portiere è proporzionale all'indice di tenuta del resto della difesa; ma per Castellini, almeno sulla scorta degli episodi della partita col Verona, si può anche sconfinare nell'eccezione. Cioè « Giaguaro » sa esprimere con la bravura la propria imperforabilità. Fulvio Cinti ll'l dl Graziani a terra fra difensore e portiere: il centravanti, menomato, non è stato all'altezza del suo rendimento (Foto Stampa Sera, Enrico Deangelis)

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