A Napoli un morto e 34 feriti in un grosso incendio doloso di Adriaco Luise

A Napoli un morto e 34 feriti in un grosso incendio doloso Semidistrutto nella notte un quartiere, miliardi di danni A Napoli un morto e 34 feriti in un grosso incendio doloso La vittima è Giovanni Nappi: è stato sepolto dalle macerie - Il corpo, a tarda sera, non era stato trovato Chi ha appiccato le fiamme? - Due ipotesi: manovali del "racket della protezione" o ladri impauriti Napoli, 24 aprile. Un morto e trentaquattro feriti, di cui otto ricoverati in condizioni preoccupanti: questo il primo tragico bilancio del gigantesco rogo doloso divampato sabato sera in piazza Mercato, il cuore commerciale della città, dove, in un groviglio di vicoli, è addensato un agglomerato di negozi e depositi di giocattoli, di capi d'abbgliamento, di scarpe, di fuochi d'artificio, di calze. I danni sono ingentissimi: decine di miliardi sono stati ridotti in cenere. E' un duro colpo per le categorie del commercio, già provate dalla grave crisi congiutnurale. Quali le cause del disastro? Si tratta, di cono gli inquirenti, senza ombra di dubbio di un incendio doloso. Per tutta la notte il fuoco si è propagato, con furia devastatrice, dall'uno all'altro deposito, dai negozi ai piani sovrastanti, alle modeste abitazioni; ha raggiunto gli ultimi piani degli edifici, invano contrastato dai getti degli idranti dei pompieri. Sulla spaventosa fornace sono stati gettati milioni di litri d'acqua ed ancora oggi, a ventiquattr'ore dal sinistro, i focolai non sono del tutto spenti. Il fumo, nero e denso, continua a levarsi dalle bocche squarciate delle serrande, dai balconi diveltin dalle macerie dei solai crollati. E' uno pettacolo agghiacciante che ricorda le distruzioni provocate dagli spezzoni incendiari caduti nell'ultima guerra sul rione La zona interessata dal disastro (che ha inferto una grave ferita ai traffici e agli scambi commerciali non solo con la città ma con l'intera provincia) è protetta da cordoni di polizia e di carabinieri per tenere lontano gli sciacalli. Sessanta famiglie — circa cinquecento persone — sono rimaste senza alloggio. Ventotto, le meno abbienti, sono direttamente assistite dal Comune e ospitate in alberghi cittadini. La vittima è Gianni Nappi: 32 anni, sposato e padre di due bambini. Apparteneva ad una facoltosa famiglia di commercianti e riforniva di giocattoli, articoli da regalo, cosmetici e detersivi il quaranta per cento dei rivenditori napoletani. E' giunto sul posto quando le fiamme cominciavano a lambire il suo deposito. E' entrato per portar via fatture ed assegni custoditi in una cassaforte, ma è rimasto sepolto dal crollo del solaio. Fino a tarda sera, per il pericolo di nuovi cedimenti, non è stato possibile localizzare e raggiungere il corpo dello sventurato. Sulle cause dell'incendio non si può ancora dire una parola definitiva. Le indagini della magistratura e quella tecnica affidata ai vigili del fuoco sono ai primi passi. Due, comunque, le ipotesi che trovano maggior credito e soltanto nei prossimi giorni l'inchiesta potrà stabilire quale ritenere più attendibile. Si tratta, comunque, di un in¬ cendio doloso ed è esclusa l'eventualità di un sinistro provocato da disattenzione o da un corto circuito. Stabilito che è stato qualcuno ad appiccare le fiamme, gli inquirenti ritengono possa trattarsi di un attentato dinamitardo compiuto dal « racket della protezione » per dare un avvertimento a qualcuno restio a sborsare una tangente, oppure di un « incidente sul lavoro » di qualche banda di ladri entrati in un deposito a cui hanno inavvertitamente appiccato il fuoco. Il materiale altamente infiammabile ha trasformato, nel giro di pochi minuti, decine di locali in un rogo. Gli inquirenti non escludono che il disastro possa essere stato provocato da un tentativo di assalto ad un istituto di credito situato proprio nel quadrilatero della zona sinistrata e che, per la sua particolare costruzione, è sfuggito alle fiamme. Un primo sopralluogo compiuto in via Perrettari, focolaio dell'incendio estesosi poi in via Giacomo Savarese e via Antonietta De Pace, ha portato al rinvenimento di un involucro metallico su cui è ora rivolta l'attenzione degli esperti. L'allarme è giunto in questura ed ai vigili del fuoco poco prima delle 22. L'incendio si è preannunciato con una spaventosa esplosione nel negozio di tessuti e maglieria di Gennaro Casolla. Si è esteso, con incredibile rapidità, agli articoli sanitari e igienici della ditta Napolitano. Poi, superando alle spalle i locali della banca, è dilagato per un raggio di un centinaio di metri insinuandosi dovunque trovava facile esca. Sono stati momenti drammatici. Gli abitanti della zona, sorpresi dalla furia dell'incendio, hanno abbandonato precipitosamente le loro case; altri, bloccati dalla barriera di fiamme, dalla colonna di fumo, dallo scoppio di petardi, sono stati tratti in salvo con enormi difficoltà dai pompieri, che si sono serviti di scale, corde e altri mezzi di fortuna. Adriaco Luise

Persone citate: Gennaro Casolla, Gianni Nappi, Giovanni Nappi, Napolitano

Luoghi citati: Napoli