La dc discute i limiti dell'accordo col pci di Carla Fontana
La dc discute i limiti dell'accordo col pci Mercoledì si riunirà la direzione La dc discute i limiti dell'accordo col pci Si profila un consenso alla trattativa sulle "cose da fare" - Piccoli concorda con la "soluzione prudente" di Moro (intesa nella autonomia) Roma, 24 aprile. La riunione della direzione de, convocata per mercoledì e preceduta martedì dall'assemblea del gruppo parlamentare, darà quasi certamente « il via » alle trattative con gli altri partiti, compreso il pei, per giungere ad un accordo sulle « cose da fare ». Andreotti, Zaccagnini, e poi Moro, Fanfani, Forlani nei giorni scorsi hanno preso posizione su quella che dovrebbe essere una svolta importante, dettata dall'emergenza. Ieri anche Piccoli, capogruppo dei deputati ed esponente doroteo, in un'intervista radiofonica ha fatto riferimento all'ultimo discorso di Moro: « Alcune indicazioni da lui date colgono il problema che ci sta dinanzi e propongono una soluzione prudente, attenta a ciò che è possibile fare, precisa nel dire ciò che non si deve fare e nel dirlo ad alta voce alle altre forze politiche ». In altri termini, un'intesa nel mantenimento della reciproca autonomia, escludendo globali alleanze politiche. « Una soluzione anche ansiosa di aiutare il Paese ad affrontare i prossimi mesi, che saranno durissimi ». Benché si ritrovino su una piattaforma comune, le dichiarazioni dei vari esponenti democristiani presentano sfumature di diversità non marginali, e su di esse (soprattutto sui limiti dell'eventuale accordo col pei) si svolgerà il dibattito in direzione. Ma lo stesso Piccoli, come pure Bisaglia nell'intervista a « Stampa Sera », prevede che « la de troverà i punti di incontro necessari per una valutazione concorde della situazione ». resto sull'altro versante quello pei, saprà cogliere queste sottigliezze? «Ritengo che la grande forza di De Gasperi e della generazione che dopo di lui ha guidato il partito sia stata quella di fare della de un partito che è più avanti di molti suoi elettori, ma che I nelle scelte fondamentali non si è mai staccato da essi. Non tirare la corda fino a romperla è dovere che abbiamo nei confronti del nostro elettorato, e quando parlo di comprensione reciproca o di divergenze parallele tendo a stabilire il limite oltre il quale nessun comunista potrebbe andare incontro alla de, ma anche il limite oltre il quale nessun de potrebbe andare incontro al partito comunista». Lei ha parlato di ponte. Come si colloca, nella sua immagine, l'eventuale accordo programmatico con gli altri partiti, compreso il pei? «I ponti, per reggere, hanno bisogno dei pilastri e non delle bombe. Non c'è dubbio che quanto sta accadendo in questi giorni, creando una situazione sulla cui gravità nessuno diverge, impone che anche il ponte più solido vada verificato per sostenere l'urto di un passaggio così pesante (mi riferisco alla situazione dell'ordine pubblico e a quella economica). Dobbiamo però stare attenti ad evitare due pericoli: da una parte, che la verifica sia troppo staccata dalla realtà del Paese e da ciò che realmente la gente pensa; e dall'altra che la verifica, presa in un momento di grande e giustificata emotività sia sì segno di impegno e di volontà, ma non comprometta quell'esser ognuno se stesso che è la ragione per la quale, secondo me, la de ha saputo sempre portare il suo elettorato sostanzialmente unito nei momenti più travagliati di questi trent'anni». Carla Fontana • ■..--■-•^v—- .-■ ^ggfgggfg^ •^.
Persone citate: Andreotti, Bisaglia, De Gasperi, Fanfani, Forlani, Moro, Zaccagnini
Luoghi citati: Roma
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