Denuncia dell'eversione nei discorsi del 25 aprile
Denuncia dell'eversione nei discorsi del 25 aprile Appelli all'unità per la difesa della democrazia Denuncia dell'eversione nei discorsi del 25 aprile Ingrao: "L'Università non va ridotta ad un ghetto di disoccupati" • I repubblicani mettono in guardia contro il "vuoto di potere" - Craxi: "Fronteggiare la violenza" Roma, 24 aprile. L'eco dei drammatici fatti di Roma e della grave situazione dell'ordine pubblico nel Paese, ha caricato di toni quanto mai attuali i discorsi che gli uomini politici hanno tenuto per celebrare il 25 aprile, anniversario della Liberazione. L'analogia fra i difficili giorni della guerra contro l'invasore e quelli, pieni di incertezza e pericolo, ohe stiamo vivendo, è ritornata con frequenza in quasi tutti gli interventi, come pure l'appello ad un'unità d'azione che - dovrebbe rifarsi, in termini' di difesa della democrazia e dello Stato repubblicano, agli ideali che 32 anni fa trovarono coronamento nella Liberazione. Il presidente della Camera dei deputati, Ingrao, parlando a Genova, ha indicato le responsabilità a lungo termine dello Stato e del Parlamento su quanto sta acca¬ dendo. « Si parla molto di impegnare tutto lo Stato democratico contro i suoi nemici — ha detto —. Intanto però per l'amministrazione della giustizia il bilancio dello Stato spende una cifra irrisoria, pur trovandosi di fronte alla situazione grave di due milioni e mezzo di procedimenti penali (una montagna di carte) che attendono risoluzione, mentre nel solo tribunale di Roma su 211 mila pratiche 201 mila cioè il 95 per cento) sono contro ignoti. Quanto alle carceri c'è una situazione per cui un solo agente di custodia dovrebbe "controllare" circa 90 detenuti; mentre sappiamo che la legge nel 1974, che aumentava gli organici delle forze di polizia, è rimasta sul- Marco Tosattì (Continua a pagina 2 in sesta colonna)
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