L'Alfa non ha sbagliato il "bersaglio,, a Digione di Cristiano Chiavegato

L'Alfa non ha sbagliato il "bersaglio,, a Digione Nella "500 km,, del mondiale sport L'Alfa non ha sbagliato il "bersaglio,, a Digione Successo (con un po' di paura) di Merzario-Jarier - Ritirati Brambilla-Watson - Secondo posto dell'Osella di "Amphicar"- Virgilio (Dal nostro inviato speciale) Digione, 17 aprile. Festival Italiano nella «500 kmdell'Automobile Club francese, prima prova del campionato mondiale marche per vetture sport. Ha vinto l'Alfa Romeo con la «33 SC 12' condotta da Arturo Merzarlo e Jean-Pierre Jarler che sono finiti sullo scalino più alto del podio trascinando con loro al colmo dell'entusiasmo il dottor Gaetano Cortesi, presidente e amministratore delegato della Casa milanese. Al secondo posto, brillantissima, prima della classe 2000, l'Osella PA 5 dei siciliani 'Amphicar- e Virgilio, quarta l'altra Osella della scuderia Torino Corse, affidata a Ermanno Pettitl e Gianni Bormida, preceduta di appena un giro dalla Lola di Berg e De Cadenet. Un successo di massa dunque per l'automobilismo e I piloti nostrani il cui risultato però conferma anche l'estrema precarietà di questo genere di corse: delle cinque vetture 'tre litri- che hanno preso II via, infatti, una sola. l'Alfa Romeo di Merzario e Jarler, ha terminato a pieni giri, mentre le 'due litri' più numerose e forse più affidabili, hanno fatto la parte dei leoni nei piazzamenti. Dire che questo successo sia il frutto di una superiorità schiacciante dell'Alfa Romeo, Inoltre, sarebbe perlomeno azzardato. Merzario e Jarler. così come I tecnici e I meccanici al box, hanno sofferto non poco per aggiudicarsi questo primo posto. Meglio di tutto, per commentare la vittoria, può essere la frase che il pilota comasco ha pronunciato al termine della gara: -Dopo tanta sfortuna — ha detto — ci voleva un colpo di buona sorte. Può essere l'inizio di una serie positiva». Comunque, l'Alfa ha presentato le macchine più competitive e le prestazioni veloclstiche del motore a 12 cilindri sono state decisamente migliori di quelle dei rivali, in particolare della «To/» di Stommelen (che utilizza il Cosworth 8 cilindri, pure prelevato dalle monoposto da Grand Prix) e della Porsche 908/3 Turbo di Jost. Soltanto alcuni guai, forse dovuti all'esordio, le hanno impedito di concretizzare in gara la maggior potenza. Brambilla ~e Watson si sono ritirati al 92° giro perché la loro -33» ha lamentato la caduta della pressione dell'olio a causa di un guasto al serbatoio del lubrificante. Entrambe le Alfa, poi, hanno avuto grossi guai con I pneumatici, gli stessi che l'ingegnere Chitl aveva già denunciato Ieri e che potrebbero far passare la Casa milanese dalla Goodyear alla Pirelli. Le macchine hanno lamentato problemi di sottosterzo e, quindi, di tenuta di strada, tanto è vero che Stommelen, con la 'Toj: le ha sempre tallonate andando anche molto vicino a una clamorosa affermazione. Un capitolo a parte meritano Osella e i suoi uomini. La vettura ufficiale del costruttore torinese, condotta da Giorgio Francia e Dieter Quester, ha tenuto a lungo la quinta posizione finché tutti sono rimasti in'corsa, poi è passata al secondo posto quando sono iniziati I primi ritiri. Purtroppo, al 92" giro anche la PA 5 ha dovuto dare forfait per un banale e Imprevedibile guasto di un particolare della pompa dell'olio. E' stata comunque sostituita molto bene nella posizione dalla vettura dei « possidenti • siciliani, * Amphicar ' (33 anni si chiama in realtà Eugenio Renna) e Giuseppe Virgilio, un trentottenne che corse con l'Abarth e che aveva lasciato l'attività nel 1971 per rientrare oggi. Ed ecco il film della corsa. Su 19 qualificati al via, dato a mezzogiorno, si presentano soltanto In 18: gl'inglesi Edwards e Crafl sono a piedi perché hanno rotto la loro macchina nelle prove libere in mattinata. In partenza il francese Brillai rimane subito fermo perché la sua Cheetah si rifiuta di mettersi in moto. La bandiera tricolore si abbassa su 17 macchine lanciate da un giro di ricognizione. Il più veloce è subito Arturo Merzario che conduce al primo giro davanti a Brambilla, Stommelen, Jost e Francia. Il comasco mantiene la posizione di testa fino al sesto passaggio quando Brambilla, al termine del rettilineo delle tribune lo infila alla maniera forte. Inizia cosi un carosello con le due Alfa al comando, tallonate dalla « Toj • color oro di Stommelen che rimane sempre nella scia. Al 24- giro il tedesco passa a sua volta Merzario che sembra In difficoltà e perde qualche decimo per tornata. Ed infatti Arturo si ferma sorprendentemente ai box dopo 27 giri: si cambiano le gomme anteriori e viene regolato l'alettone per ottenere una maggiore aderenza. Quando riparte, l'italiano è in sesta posizione, in ritardo di 1'45" sui primi che sono quasi attaccati. Merzario tenta di ricuperare e al 34" giro ottiene II record sul giro (I'17"4, media 176.744) portandosi al quarto posto. Al 56" passaggio Merzario. che ha nuovamente rallentato, si ferma e sale Jarler che riparte con due girl di ritardo. In testa è ancora Brambilla che però deve arrestarsi alla 65' tornata per dare Il cambio a Watson, dopo aver sostituito le gomme. Tre giri dopo sì ferma anche Stommelen (per 40") che è passato a condurre e riparte ancora con 30" di vantaggio su Watson, un giro su Haldi, che è alla guida della Porsche 908 Turbo, e due girl su Jarler. Al 92° passaggio il momento cruciale della corsa. Prima si ritira Stommelen, dopo aver condotto un giro ad andatura rallentata per la rottura del cambio, poi si ferma Haldi per la rottura del motore, e quindi si blocca alla curva parabolica Watson che denuncia un preoccupante calo della pressione dell'olio. Jarler che era quarto si ritrova improvvisamente primo. Fa ancora un giro e lascia salire Merzario dopo aver cambiato ancora le gomme posteriori. VI sono otto vetture in corsa. L'Alfa ha un vantaggio incolmabile e Merzario va a vincere risparmiando la macchina negli ultimi passaggi. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Francia, Torino