De Vlaeminck è irresistibile

De Vlaeminck è irresistibile Merckx e Moser affaticati, Maertens resta in trappola De Vlaeminck è irresistibile Durissima la Parigi-Roubaix - Sulle stradette del finale di corsa lo scatto decisivo del vincitore - Moser coinvolto in una caduta e poi vittima di una foratura conclude egualmente col gruppetto dei migliori (Dal nostro inviato speciale] Roubalx, 17 aprile. Contro un De Vlaeminck così, non c'è Maertens che tenga — Va indietro ragazzo, non montarti la testa — sembra dire Roger, che oggi ha dato una Irresistibile lezione a quel Maertens che si faceva troppo spavaldo, troppo sicuro di essere il più forte. Lo ha staccato sul pavé, scattando su quelle pietre aguzze e dribblando le buche, come se la strada fosse un biliardo. Ha proseguito da solo, come se fosse impegnato In una corsa a cronometro contro tutti, Freddy guidava II gruppo dei migliori e Merckx se ne stava in coda, a godersi lo spettacolo di un Maertens nella polvere. C'era anche Moser, ma non si godeva nessun spettacolo: era caduto, aveva inseguito per quaranta chilometri, con una ferita al braccio ed una all'anca; poi aveva forato, aveva dovuto inseguire ancora; per lui, un'altra > Roubaix ■ all'insegna della sfortuna, finita con la rabbia in corpo. Ci sono « classiche > che si addicono particolarmente ad un corridore, anziché ad un altro, ed è difficile trovare un perché. Come la • Sanremo > sembrava proprietà esclusiva di Merckx, la « Roubaix » sta diventando caccia privata di De Vlaeminck. Ne ha vinte quattro, ed è un record assoluto. Ma, più che II primato, a Roger interessava ridimensionare Maertens, metterlo a tacere: gli ha fatto subire una sconfitta bruciante come uno schiaffo. Venticinque chilometri al traguardo, i migliori sono insieme, gli altri si sono persi nella polvere o sono rimasti intruppati nel fango. In quel gruppetto, Moser è l'unico italiano, i suoi compagni si sono smarriti per strada. Solo contro tutti: per vincere dovrebbe essere il miglior Merckx, e non lo è. C'è un tratto di pavé, le biciclette sobbalzano, i riflessi cominciano ad essere appannati, evitare le buche diventa sempre più difficile. Prima che ricominci la strada asfaltata, De Vlaeminck (che è anche un grosso campione di ciclocross, e questo oggi gli è servito) schizza via all'improvviso. Uno spettacolo di equilibrismo e di potenza. GII altri lo guardano, non sanno reagire. Moser dirà, all'arrivo: « Maertens è campione del mondo, aveva due gregari di lusso a disposizione, Demeyer e Pollentier. Allo sprint quasi certamente avrebbe vinto, lo, Invece, ero solo, avevo inseguito per più dì cinquanta chilometri, in due riprese. E in volata avrei perso. A quel punto, visto che anche Merckx si era messo in coda al gruppo, senza collaborare, la "Roubaix" era diventata un fatto personale fra De Vlaeminck e Maertens. Freddy si è messo in testa, ha anche tentato di andarsene. Poi ha cominciato a ! guardare gli altri, e noi guardavamo lui. Perché avremmo dovuto collaborare? Neppure Maertens è imbattibile, questa è la verità ». De Vlaeminck (che ha una bicicletta speciale, se l'è fatta preparare apposta per la «Roubalx» dal torinese Gios) guadagna di colpo cento metri, poi duecento. A venti chilometri dall'arrivo ha 46", a dieci un minuto. E' a questo punto che Maertens comincia a rassegnarsi. Vedere Merckx tranquillo in coda al gruppo lo Innervosisce, vedere Moser indifferente alla sua ruota anche. SI arrende e nel finale si lascia sfuggire anche Teirlinck. Freddy vince lo sprint per il terzo posto, davanti a De Wltte, mentre Moser sbaglia la volata e finisce tredicesimo. Quattro belgi ai primi quattro posti: per gli Italiani è un'altra sconfitta, per Maertens è sconfitta doppia, perché era II favorito ed ha vinto proprio quel De Vlaeminck che è diventato Il suo nemico numero uno. Maertens dice che hanno voluto farlo perdere, e con un collega belga ha parlato persino di congiura. Certo, era In trappola, con De Vlaeminck che scappava e Moser e Merckx che non reagivano: ma la verità è che gli è mancata la forza per uscirne da solo. Una «Roubalx» che non ha mentito, perché De Vlaeminck oggi era davvero il più forte. Una «Roubaix» ricca di colpi di scena, fin dall'inizio. Poco dopo il via, la corsa viene bloccata dalle maestranze del «Parisien Libere», in lotta sindacale ormai da due anni. Qualcuno si Improvvisa ciclocrossista, prende la strada dei campi e cerca di forzare il blocco; altri posano la bici e poi non la trovano più. Uno di questi è proprio Moser, uno dei dimostranti gliela restituisce solo quando, dopo quasi mezz'ora. Il blocco viene tolto. L'italiano deve già inseguire per riportarsi nelle prime posizioni. Poi, una brutta caduta, venti corridoi a terra in un groviglio di biciclette, c'è anche Moser: si ferisce e deve inseguire ancora, stavolta per quasi quaranta chilometri. Rota, Invece, viene portato all'ospedale, si è fratturato un polso. Ci sono ventlsei corridori al comando, tra cui quasi tutti i migliori. Moser guida il plotone, recupera più di un minuto, raggiunge I primi, poi fora ed è costretto ad un'altra faticata per rientrare. Intanto, il pavé provoca la selezione: strade strettissime, appena tracciate in mezzo ai campi, buche, nuvole di polvere, a tratti pozzanghere e fango. Con Moser resta per un po' Marchetti, poi anche lui cede, sfinito; con Maertens rimangono invece Pollentier e Demeyer e quando Freddy fora e cade, i suol gregari lo riportano subito tra i primi. Lo chiamano l'«inferno» del Nord, ed è un Inferno davvero. SI vedono facce stravolte e annerite dal fango, si vedono corridori sanguinanti ai bordi della strada. Crlbiori, con l'«ammlraglla», si avvicina a De Vlaeminck, e gli chiede: «Che cosa aspetti?». Roger non risponde, annuisce. SI guarda intorno, si accorge che ci sono soltanto uomini stanchi, decide che è ora di andarsene. Chissà dove trova la forza di scattare in quel modo sul pavé. Maurizio Caravella Ordine d'arrivo: 1) Roger De Vlaeminck (Broo klyn), km 250,5 In 6 ore 11'26", media km 40,464 orari; 2) Tlerllnck (Gitane) a 1 '30"; 3) Maertens (Flandria) a 1"39"; 4) De Wltte; 5) Van Katwojk; 6) Raas; 7) W. Peeters; 8) Thurau; 9) Van Springel; 10) Kulper; 11) Merckx; 12) Poulidor; 13) Moser; 14) Demeyer; 15) Godefroot; 16) Van den Broucke; 17) De Geest; 18) Dlerickx; 19) Pollentier; 20) Martin; 21) Zootemelk, tutti con II tempo di Maertens. Partiti 149, arrivati 43.

Luoghi citati: Parigi, Sanremo