De Martino: iniziativa segreta ma i rapitori si rifaranno vivi? di Adriaco Luise

De Martino: iniziativa segreta ma i rapitori si rifaranno vivi? ANSIA A NAPOLI E IN FRANCIA PER LA SORTE DEI DUE OSTAGGI De Martino: iniziativa segreta ma i rapitori si rifaranno vivi? In casa dell'ex segretario del psi l'atmosfera è pesante - Gli inquirenti: "Abbiamo le mani legate. Attendiamo che l'ostaggio sia rilasciato" - Rischi di una strumentalizzazione politica (Dal nostro corrispondente) Napoli, 17 aprile. Un silenzio terribile. A dodici giorni dal sequestro, la vicenda di Guido De Martino si fa sempre più tenebrosa. Dopo i due presunti autentici messaggi con la richiesta dei cinque miliardi di lire, i rapitori sono ripiombati nell'ombra, rifiutano di fornire qualche prova che potrebbe restituire un po' di serenità alla famiglia, provata dalla logorante attesa, e lasciar intravedere la possibilità di avviare trattative per il rilascio. Con il trascorrere dei giorni, perdurando incertezze e dubbi, cresce l'inquietudine per le sorti del professore rapito. «Brancoliamo nel buio — ripetono gl'inquirenti —: abbiamo le mani legate. Muoversi è un rischio troppo grande... Stiamo mettendo a punto tutto un lavoro che può esserci utile quando l'ostaggio verrà rilasciato». In casa De Martino l'atmosfera è sempre più pesante. L'anziano leader, i fratelli, la madre, la moglie, sono al limite della resistenza. Non vi è disperazione, ma un dolore dignitoso e composto: neppure la giovane moglie, che è in attesa del terzo figlio, s'è fatta mai sorprendere in un momento di sconforto o in lacrime. «Comunque fermi non si può stare — ha confidato il parlamentare socialista ad alcuni intimi —: stiamo studiando un'iniziativa che non dovrebbe peggiorare la situazione, ma indurre i rapitori di Guido a toglierci da questo stato di angoscia». Quale? La signora Teresa Angrisani, madre del professore sequestrato, avrebbe dovuto lanciare un appello per radio. Non c'è stato. Oggi si parla di un messaggio della signora Maria Rosaria Valerio, moglie di Guido De Martino. Dovrebbe essere un appello di poche parole, molto semplice, per non dare adito ad altre interpretazioni, da non poter poi essere strumentalizzato sul piano politico. Ma fino a tarda sera non se n'è fatto niente; la famiglia De Martino sarebbe molto indecìsa sui passi da muovere. Qualche giorno fa il settantenne leader socialista aveva escluso con fermezza l'eventualità di rivolgersi direttamente ai rapitori: «Cosa volete che dica a dei criminali», aveva esclamato, «che mi tormentano con questo esasperante silenzio e giocano con la vita di un uomo?». Ieri sera, per la prima volta dopo il sequestro del figlio, l'onorevole Francesco ha ceduto alle insistenze di un amico: ha lasciato il suo posto in una poltrona accanto al telefono e ha fatto una breve passeggiata in auto a Posillipo. «Ne ho passate tante», ha detto, «questa è la più dura della mia vita...». Anche oggi ha ricevuto molte testimonianze di solidarietà per telefono e per lettera. S'è intrattenuto a colloquio con il segretario dell'Associazione nazionale magistra¬ ti, Vittorio Mele, e col giurista Armando Olivares, membro del Consiglio superiore della magistratura, recatisi a visitarlo in via Aniello Falcone. Un colloquio — secondo indiscrezioni — centrato per lo più sulla strategia degli autori del rapimento che mirano al logoramento dei nervi con un prolungato silenzio e a tentar quindi di dettar legge nelle trattative. Il prof. Francesco sarebbe apparso molto prostrato. «Non volevo chiedere il silenzio stampa — avrebbe confidato —, ma dai giornalisti mi attendevo una collaborazione diversa, una certa cautela per non mettere in pericolo la vita di mio figlio». La giornata festiva è trascorsa come tante altre, in un'altalena di speranze e delusioni. Non sono mancati altri messaggi, rivendicati da organizzazioni terroristiche di opposta matrice politica. Se non sono frutto dei soliti sciacalli o di mitomani, fanno certamente parte di una strategia della disperazione per intorbidire le acque, confendere le piste degli inquirenti. Adriaco Luise

Persone citate: Armando Olivares, De Martino, Guido De Martino, Maria Rosaria Valerio, Teresa Angrisani, Vittorio Mele

Luoghi citati: Francia, Napoli, Posillipo