Un Rivera formato super ma al Milan non basta
Un Rivera formato super ma al Milan non basta Un Rivera formato super ma al Milan non basta La Roma conquista il pareggio a tempo scaduto con un gol di Pellegrini (Dal nostro inviato speciale) Milano, 3 aprile. Proponiamo che II Comune premi non soltanto I cinquantamila della • Stramllano » — impegnati a respirare aria buona lungo le strade del centro —, ma anche I trentamila che hanno sprecato il loro pomeriggio a San Siro. Per due motivi: innanzitutto per II primo tempo, che potrebbe essere inserito in una antologia dal titolo « come non si gioca a calcio »; il secondo per la buggeratura rimediata dal Milan a tempo scaduto dopo lungo cincischiare con una botta dell'ultimo arrivato, Pellegrini, per niente disposto ad adeguarsi al ritmo generale. Di fronte a due situazioni simili qualsiasi tifoso si sarebbe messo a fischiare e ad urlare: i trentamila di San Siro hanno incassato e se ne sono andati. Autentici sportivi? No, semplici vittime di una situazione che non hanno certo voluto ma che devono domenicalmente accettare. Col Milan attuale non si scappa: stavolta i rossoneri erano riusciti ad andare in vantaggio e nell'aria assieme al profumo della primavera c'era la sensazione che la squadra di Rocco ripetesse II successo ottenuto in febbraio a spese della Samp¬ doria. A tempo scaduto, invece, ecco il bolide del giovane Pellegrini, che Liedholm aveva gettato In campo per sostituire l'acciaccato Boni. Una beffa per il Milan, che tutto sommato aveva impostato il gioco con maggior ordine rispetto agli avversari, coordinato da un Rivera che appariva sprecato in mezzo a tanta mediocrità. Cinque passaggi del capitano sono stati decisamente bellissimi, alcuni suoi passi di danza hanno dato l'impressione che, ritrovata la serenità (con le assicurazioni sul suo futuro), Gianni possa dare ancora molto al Milan. Qualcuno, riferendosi alla minaccia di multa avanzata da Rocco (Rivera era tornato dal castello di Cozzo alle 3 del martino dopo esservi stato ospite di padre Eligio) ha avanzato l'Ipotesi che Rivera dovrebbe uscire più spesso di sera se poi gioca al livello di oggi. Peccato che Rivera sia stato l'unico a brillare in un Milan assai ordinarlo e scontato nel primo tempo, più disinvolto nella ripresa ma pur sempre incanalato sulla strada della mediocrità. Il generoso prodigarsi di Biasiolo, qualche ottima Incursione di Sabadini, gli appoggi non sempre precisi di Bigon, le sfuriate piuttosto vane di Calloni sono state fra le poche note positive di una squadra destinata a salvarsi col fiatone e con la collaborazione di chi le sta alle spalle. Dall'altra parte, una Roma ancora più modesta, il cui trantran è addirittura disarmante: se voleva addormentare anche II Milan bisogna ammettere che c'è riuscita In pieno. Qualche spunto di Conti, alcune incursioni dalle retrovie hanno ravvivato, ma non troppo, il gioco di un complesso che non più nulla ha da chiedere al campionato e che lo dimostra fin troppo sfacciatamente. Dicono che in trasferta i giovani leoni di Liedholm non ruggiscono con lo stesso ardore casalingo: se occorreva la prova del nove, eccola da San Siro. Le note dell'incontro riguardano una traversa di Bigon (al 19' su traversone di Rivera e colpo di testa del veneto), una punizione di Di Bartolomei che ha scosso la rete di Albertosi come se il pallone fosse entrato; quindi nella ripresa il gol di Biasiolo (al 6': rovesciata di Calloni, corta respinta di Conti, rabbiosa e rischiosa entrata di Biasiolo con moderate proteste dei romani per un presunto fallo dello stesso milanista sul portiere). Successivamente due occasioni sprecate da Calloni e dall'immaturo Vincenzi — soltanto Capello ha giocato peggio di lui — quindi 12 secondi dopo il 90' ecco II diagonale di Pellegrini da 20 metri. Giorgio Gandolfi *Mm*mà Mai
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