Una difesa piena di acciacchi

Una difesa piena di acciacchi Una difesa piena di acciacchi Nel finale, tre uomini erano in cattive condizioni fisiche: Caporale (distorsione al ginocchio), Salvadori (colpo alla coscia) e Danova (sublussazione alla spalla) - Radice : "Queste sono le cause dello sbandamento" Finisce con la Juventus all'attacco, con Bonlnsegna che prende in pieno la traversa, con I centrocampisti del Torino che tappano buchi e fanno miracoli per portarsi a casa Il pareggio. Chiaro che la partita non sta tutta in questi dieci minuti finali, i granata appaiono spenti dopo aver però disputato un'ora buona ad un livello superiore a quello degli avversari: ma ora I difensori del Torino soffrono affanni, Danova controlla a fatica Bonlnsegna, Salvadori non regge il passo di Causio, Caporale non è abile come sempre a chiudere varchi e a rubare palloni. Dieci minuti di affanno anche per Gigi Radice, che si sbraccia In panchina beccando pure un'ammonizione: l'allenatore del Torino grida disposizioni al centrocampo, Zaccarellì e Pecci e Sala e Patrìzio tornano a difendere il pareggio, la difesa granata sembra davvero in crisi. Gigi Radice, a fine partita, spiega subito situazioni e cause: «Avevo tre difensori acciaccati. Negli ultimi minuti, con la Juventus che spingeva, la squadra ha avuto un logico sbandamento ma questo, ripeto, dipende da motivi precisi». Caporale, Salvadori e Danova sono in infermeria, sotto gli occhi del medico e le mani del massaggiatore. Rientrano nello spogliatoio zoppicando, rossi di tintura e carichi di bende. Insieme spiegano quello che tutti hanno visto e che Radice ha già dichiarato, vale a dire che le condizioni fisiche menomate hanno finito con II pesare parecchio sul rendimento nel finale. Caporale ha II ginocchio destro fasciato e si infila I pantaloni a fatica, ricorda con frasi secche lo scontro del primo tempo con Cabrini: un quarto d'ora dopo l'Inizio, un intervento sul giovane bianconero che scatta sulla sinistra, l'anticipo, il ginocchio che scricchiola e fa un male cane. « Solo una leggera distorsione — spiega II libero granata — che non interessa neppure i legamenti. Guarirò pre- sto ma alla distanza non ho retto allo sforzo. Alla fine diventava difficile anche correre». We//o spogliatoio del Torino, un'ora dopo la conclusione della partita, rimangono soltanto Graziani, che improvvisa una specie di lunga conferenza stampa, Zaccarellì, che parla di marcature difficili e di scudetto, e I tre infortunati. Il meno acciaccato, a prima vista, sembra Salvador! che si tocca con cautela la coscia sinistra: «Ho preso una botta all'Inizio del secondo tempo, proprio qui — dice indicando un punto sopra II ginocchio —. Lo scontro è stato del tutto fortuito, ma anche per me, come per Caporale, il finale di gara è stato difficilissimo. Non riuscivo più a correre, mi trascinavo dietro la gamba e speravo solo che la partita finisse presto». E' già vestito dì tutto punto, il terzino, e si sofferma ancora un po' a parlare della Juventus: sembra leggermente abbacchiato, ma forse è soltanto il dispetto dì non aver potuto tenere con autorità il campo fino all'ultimo, e non certo un senso malcelato di vittimismo. Se Caporale e Salvadori, bendaggi a parte, riescono a vestirsi da soli, la stessa cosa non si può dire di Danova che rientra negli spogliatoi con la spalla destra completamente bloccata da una stretta fasciatura: il braccio imprigionato dai cerotti, una specie di scomoda armatura che impedisce qualsiasi movimento. Danova è come un bambino che debba essere aiutato anche nelle operazioni più semplici, tipo infilare le calze o stringere I lacci delle scarpe. La 'Vestizione' è laboriosa, l'umore del difensore pessimo. Il fatto è che si tratta di una ricaduta, la stessa spalla era già rimasta offesa nel corso della partita contro la Fiorentina, ed ora Danova teme di restare In tribuna domenica prossima: il medico parla di sublussazione, una faccenda che probabilmente richiederà qualche giorno di riposo. Il difensore granata, uomo di poche parole, non si dilunga sull'episodio, ma il sorriso è stanco e la rabbia mica tanto nascosta. Ciusa una serie di circostanze, gli infortuni cioè, che tutti Insieme hanno messo in crisi nel finale la difesa del Torino, passa leggermente in secondo piano la prova bellissima di Danova su Bonlnsegna, avversario diretto. Il centravanti della Juventus, un gran palo e una traversa in conclusione di partita, diventa una specie di eroe di questo der¬ by: molto è merito suo, d'accordo, eppure va anche ricordato che per più di un'ora Danova non ha avuto problemi. Poi l'infortunio: «Cabrini ha fatto ponte — dice il terzino granata — ed lo mi sono ritrovato a terra con la spalla scassata. Ho stretto i denti, sofferto, e alla fine Bonlnsegna ha giocato qualche pallone veramente pericoloso. Certo, avrei anche potuto chiedere II cambio ma li per 11, ad istinto, ho pensato che forse l'entrata di un uomo nuovo non sarebbe stata la soluzione migliore. Era una partita difficile, un momento difficile, ed entrare cosi a freddo a volte può giocare brutti scherzi». Queste cose le dice mentre con somma fatica riesce ad infilarsi un golf granata sopra la camicia completamente sbottonata. Non ce la fa nemmeno a pettinarsi, ed esce dallo stadio con I capelli crespi arruffati: soltanto l'applauso dei tifosi serve a fargli tornare sulle labbra una parvenza di sorriso. Carlo Coscia