Torino, siamo più che mai in corsa

Torino, siamo più che mai in corsaTorino, siamo più che mai in corsa Radice: "La Juventus ci ha fatto tremare nel finale, ma non va dimenticato il nostro gioco precedente. La battaglia continua ma non ci sarà spareggio" - Per il presidente Pianelli un "risultato giusto che lascia tutti soddisfatti" - Il derby continua DI questo derby, si è fatto un gran parlare prima che cominciasse. Adesso che è finito, perlomeno nell'ambiente granata, si ha l'impressione che tutto si sia sgonfiato improvvisamente, sotto l'etichetta classica e scontatissima di • partita da archiviare ». Con una certa soddisfazione, anche, ma senza eccessivi clamori. Può darsi che sia il pareggio — risultato che non esalta in assoluto — a smorzare gli entusiasmi, fatto sta che tutto è come sgonfiato, senza squilli. Abbiamo lasciato Pianelli sabato sera. Se ne andava a casa da solo, dopo aver risposto a mille domande, rivoltegli da mille persone, domande che si possono sintetizzare In una sola: « Presidente, lo vinciamo questo derby? » e lui a stringersi nelle spalle, a dire che ci sperava ma che non poteva giurarci. Quando è andato finalmente a letto, quella domanda gii ha continuato a girare in testa, molto più ossessiva, perché Pianelli non aveva nessuno cui poterla rivolgere. Pazienza, toccava a lui la risposta e non è stata una notte riposante. Poi, al mattino, le notizie dalla, squadra, la sicurezza che giocano tutti e finalmente lo stadio, quasi una liberazione. Succede cosi che la partita giocata, dopo quella parlata, ipotizzata, troppo chiaccherata, diventa una cosa molto distensiva. Esce dallo spogliatolo, sorride, tanti giornalisti gli si stringono intorno. E' chiaro, in certe condizioni gli uomini del calcio non possono che dire cose scontate: ■ // Torino ha giocato un gran bel primo tempo. Penso proprio che la squadra non abbia deluso. Il risultato è giusto, credo che possiamo essere tutti soddisfatti, noi e gli avversari ». — Nel finale, però, la Juventus è stata molto pericolosa. Era un derby che poteva anche mettersi male per il Torino. Lei non ha avuto paura? • Non ho avuto paura ieri quando ho avuto l'incidente d'auto, quando mi stavano quasi ammazzando, figuriamoci se ho avuto paura mentre assistevo ad una partita di calcio. Mi sembra che il pubblico abbia avuto modo di divertirsi e che si sia comportato In modo molto corretto. Anche questa è una vittoria, una grossa vittoria per le due squadre ». — Che cosa può significare questo pareggio nella lotta per lo scudetto? « Ci sono ancora sette partite da giocare ed a questo punto possono essere considerate tutte come derby, sia pure a distanza. Le giocheremo e cercheremo di fare del nostro meglio, alla fine tireremo le somme ». Con Gigi Radice, che viene intervistato alla radio col collega Trapattonl, il discorso diventa subito più diretto. C'è qualche episodio che resta negli occhi e che vede la Juventus attentare con molta convinzione alla porta di Castellini. Quanto succede nel finale resta sempre impresso in maniera più evidente. La Juventus, proprio in chiusura, vi ha fatto prendere un bello spavento? « Indubbiamente, si è trattato di un finale juventino, non lo nego. La Juventus è riuscita a metterci in difficoltà, ma una spiegazione c'è. Avevamo due uomini che non stavano bene. Salvador! e Danova e quindi si sono visti maggiormente I diretti avversari. Danova ha nuovamente riportato una lussazione alla spalla, anzi, è ricaduto nel vecchio malanno dopo uno scontro piuttosto duro con Cabrini. Salvador! ha preso una gran brutta botta al ginocchio. Entrambi sono rimasti al loro posto, ma evidentemente non erano nelle migliori condizioni. Questo può spiegare il finale della Juventus ». — La Juventus ha colpito la traversa proprio all'ultimo minuto, Castellini è stato costretto ad una gran parata.... 'Certo, ci sono state delle occasioni per i nostri avversari. Ma non dimentichiamo che noi abbiamo condotto e controllato senza difficoltà la partita per un'ora abbondante. Debbo dire che ho sempre sperato nel colpo vincente, ero sicuro che ce l'avremmo fatta perché la squadra stava bene: — Il Torino, però, è stato meno pericoloso sotto rete di quanto gli succeda di solita. Anche le occasioni da gol sono piuttosto scarse, Incalzano i giornalisti, ma Radice non è della stessa opinione: «A parte II gol segnato, mi sembra che abbiamo saputo creare occasioni più che valide. Teniamo anche presente l'abilità dell'avversario. Claudio Sala è andato in cam¬ po con un po' di preoccupazione, soltanto in mattinata aveva deciso di poter giocare. SI è ripreso comunque benissimo'. Resta sempre il dilemma Zaccarelli-Caporale per il ruolo di «libero». Quando si è deciso di tornare all'antico, senza pensare ad avventure? Radice si stringe nelle spalle: 'Eravamo condizionati dal dubbio di Claudio Sala, per quanto riguarda il ruolo dì libero non si trattava che di un dettaglio. Sapevo che Caporale avrebbe risposto al meglio, ci sono giocatori che si fermano quando debbono saltare una partita, altri che da un fatto del genere ricevono morale. Caporale è uno di questi'. — Il derby chiuso In pareggio sarà determinante per lo scudetto? Può darsi addirittura che ne occorra un terzo, quello dello spareggio? •lo dico che non ci sarà spareggio. Lo ripeto, forse non è che una sensazione, ma credo che lo scudetto ce lo giocheremo soltanto nelle partite che restano, senza code. Piuttosto, è inutile negare che eravamo tutti condizionati da questo derby. Adesso ognuno giocherà per suo conto, farà la sua strada e non credo che il punto di vantaggio che ha la Juventus sia determinante. SI può recuperare In qualsiasi momento: Chiudiamo con un giudizio sull'arbitro e sul calcio di rigore non concesso. Radice se la cava senza difficoltà, come ha fatto molte volte in passato: 'La posizione della panchina non permette certamente di poter esprimere giudizi in questo senso. L'arbitro ha diretto bene, è senza dubbio II più In forma tra I suoi colleghi in questo mo- \ mento. L'unico appunto che potrei rivolgergli è quello di aver spezzettato troppo il gioco, fischiando in continuazione. La partita, Insomma, era latta tutta di calci di punizione, lo non dico che avrebbe dovuto permettere al giocatori di picchiarsi, ma un bell'agonismo — specialmente in un derby — può essere una cosa molto valida: Beppe Bracco

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