L'Italia "non gravissima,,
L'Italia "non gravissima,,Pubblicato a Parigi l'annuale studio delPOcse L'Italia "non gravissima,, (Nostro servizio particolare) Parigi, 3 aprile. L'Ocse ha reso noto il suo studio annuale sulla situazione economica dell'Italia, e dall'esame dei suoi esperti non si deduce affatto che sia giustificato un « pessimismo eccessivo ». L'Ocse ritiene che « diverse misure piuttosto energiche sono necessarie a breve termine e importanti riforme in profondità sono indispensabili perché queste misure portino ad un miglioramento durevole della situazione », ma questo non significa che l'Italia « non possa superare le sue difficoltà economiche se riesce ad ottenere l'indispensabile consenso interno ». Inoltre l'Ocse rileva che non mancherà il sostegno della Comunità internazionale in appoggio alle misure prese dalle autorità italiane (ì realizzatori dello studio, compiuti in febbraio, sono stati buoni indovini riguardo alla concessione del prestito del Fondo Monetario Internazionale) e per questa somma di motivi «non si pensa che l'economia italiana sia necessariamente entrata in una fase prolungata di stagnazione, ma soltanto che il programma di stabilizzazione, con misure più efficaci per bloccare la spirale inflazionistica, debba essere applicato in un prossimo fu¬ turo e appoggiato dai partners sociali ». La nota dell'Organizzazione di Cooperazione e Sviluppo Economico termina le sue previsioni in chiave quasi incoraggiante: « Con un tale programma, la fase di aggiustamento potrebbe essere breve e la crescita potrebbe riprendere su una base più stabile. Quando l'economia avrà ricominciato a progredire ad un ritmo ragionevolmente rapido e l'occupazione aumenterà nei settori produttivi, diventerà più facile correggere progressivamente le numerose distorsioni attuali ». L'Ocse non cela però l'urgenza assoluta dell'opera di risanamento attraverso un severo piano di austerità. « Attualmente — sottolinea la nota — l'imperativo fondamentale è di ottenere un consenso sociale su un programma coerente che comporti un livello di austerità inevitabile per un certo tempo ma anche con misure destinate a sostenere il livello occupazionale e a promuovere gli investimenti ». L'Ocse preferisce non « quantificare » le sue indicazioni e lascia trapelare l'incertezza della sua analisi attraverso l'esplicito rinvio dei suoi esperti a un successivo esame della situazione all'inizio dell'estate. p. pat.
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