Oggi depone Gianfranca Geloso contro i rapitori della sua bimba

Oggi depone Gianfranca Geloso contro i rapitori della sua bimba Alessandria: il processo per il sequestro di Sara Domini Oggi depone Gianfranca Geloso contro i rapitori della sua bimba (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 3 aprile. Gianfranca Geloso Domini, la madre della più giovane rapita d'Italia, la piccola Sara di quattro anni, è di scena domattina, lunedi, al tribunale di Alessandria ove riprende il processo a carico di chi sequestrò la piccola e di chi riciclò parte dei due miliardi pagati per il riscatto. La madre di Sara, che venerdì, all'inizio del dibattimento, insieme con il marito avvocato Edgardo Domini, si è costituita parte civile contro tutti gli imputati (quattordici, tre dei quali latitanti) è citata come parte lesa oltre che testimone. Lei pure fu sequestrata con la figlioletta il pomeriggio del 30 dicembre ad Alassio: anzi era lei che i rapitori volevano — il sardo Salvatore Mascia, il pezzo da novanta del processo, lo ha confermato — ma l'abbandonarono nel timore di non incassare il riscatto essendo la Geloso separata dal marito, circostanza appresa al momento del sequestro. E' in pratica l'unica testimone di rilievo. Gli altri testi invece, tutti citati per domani, non hanno avuto negli avvenimenti alcuna parte di un certo tono. Martedì s'inizieranno le arringhe degli avvocati destinate a protrarsi per alcuni giorni, fino alla sentenza. La deposizione della Gelo- so è attesa: lei infatti sostiene che la figlioletta fu maltrattata durante ì diciannove giorni di prigionia nella capanna di Zoagli, addirittura percossa; mentre Mascia ha sempre sostenuto il contrario. Ha sempre detto di averle usato mille attenzioni, di averla fatta divertire. Se la figlia del noto industriale Geloso insisterà nella sua versione è prevedibile una vivace reazione da parte del sardo, divenuto irascibile e scontroso, forse perché dominato — anche se lui sostiene il contrario — dalla paura. Ha paura della vendetta di Mario Ubaldo Rossi, da lui tirato in ballo come complice e la cui figura incombe sull'aula del tribunale alessandrino. Rossi è latitante, è considerato il pericolo pubblico numero uno (« Vallanzasca al suo confronto è niente », ha detto Mascia in istruttoria) e sembra abbia rivolto pesanti minacce alla convivente del Mascia. Il sardo ha ritrattato le accuse a suo carico, ma nessuno gli ha creduto. e. c.

Persone citate: Edgardo Domini, Mario Ubaldo Rossi, Mascia, Salvatore Mascia, Sara Domini, Vallanzasca

Luoghi citati: Alassio, Alessandria, Italia, Zoagli