Alain Delon nega la scalata Trenno di Paolo Patruno

Alain Delon nega la scalata Trenno Caso dell'agente di cambio morto Alain Delon nega la scalata Trenno L'attore francese dice: "Non ho mai avuto intenzione di controllare gli ippodromi italiani" - Inchiesta della magistratura (Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 aprile. «E' una storia completamente falsa, inventata»; così Alain Delon ha commentato la notizia diffusasi in Italia su un suo presunto tentativo di assicurarsi il controllo della Trenno, la società proprietaria dell'ippodromo del trotto e del galoppo di Milano e che ne gestisce le scommesse. Il nome dell'attore francese era stato fatto nei risvolti del crack alla Borsa di Milano dell'agente Ignazio De Giorgi, morto in un misterioso incidente stradale venerdì mattina mentre il Comitato direttivo della Borsa milanese, iniziava la procedura di liquidazione coattiva per il suo passivo che sì fa ascendere a circa tre miliardi. Recentemente De Giorgi aveva rastrellato circa il 45 per cento delle azioni della Trenno per conto, si era detto, di una banca francese, dietro alla quale si sarebbe celato Delon, «patito» delle corse e dei cavalli. L'attore francese con una dichiarazione rilasciata al Journal de Dimanche ha detto: «In questa storia non c'entro assolutamente, non ho mai avuto l'intenzione di controllare gli ippodromi italiani attraverso la Trenno o abbinando i miei interessi a maneggi mafiosi. Questa storia delle quarantamila azioni della Trenno rastrellate attraverso una banca francese è totalmente inventata». Delon ha poi aggiunto che in Italia i suoi interessi finanziari si limitano ad una partecipazione in un'azienda che fabbrica mobili moderni. Frattanto la Consob (commissione di controllo per le società e per la Borsa) ha [preso una drastica decisione: \ha sospeso venerdì scorso, 'con effetto immediato e fino a nuovo ordine, le contrattazioni relative alla società « Trenno » « per situazioni eccezionali e abnormi ». Questo perché giovedì scorso il titolo, quotato a 1600 lire, il giorno dopo aveva trovato acquirenti alla Borsa di Milano disposti a pagarlo oltre 2000 lire. Entro i prossimi giorni il pacchetto di controllo della « Trenno » sarà messo all'asta in Borsa. E' quel 45 per cento che era stato rastrellato nell'ultimo anno dall'agente di cambio De Giorgi e dal commissario di Borsa Giuseppe Cappelletti, che come è noto, dopo la misteriosa morte del primo, è fuggito con tutti i libri contabili. Si calcola che l'operazione di acquisto di questo pacco tra asta e sottoscrizione all'aumento di capitale abbia un costo oscillante tra i sette e otto miliardi. Ecco perché, dopo l'insolvenza dei due, si è parlato di « racket » degli ippodromi che vorrebbe impadronirsi della maggioranza del pacchetto azionario per dettare legge nell'ambiente degli scommettitori: ed è così che è corsa uoce che fosse implicato Alain Delon. Ma al di fuori della Borsa il mistero continua sia sulla morte del De Giorgi sia sul rapimento dell'avvocato Dì Capua, presidente della « Trenno » avvenuto a Milano il 6 marzo scorso. La magistratura ha ordinato due perizie per l'incidente mor] tale: i tecnici stanno già esaminando la Volkswagen con la quale De Giorgi si è infilato giovedì mattina sotto un camion sull'autostrada dei Laghi, mentre è in corso l'esame del sangue del morto perché si sospetta che la vittima avesse ingerito qualche sostanza tossica. Questi due fatti hanno convinto gli inquirenti che vi siano inquietanti risvolti: le lotte spietate ver il controlI lo del gioco clandestino ne] gli ippodromi milanesi di | San Siro, dei quali appunto i è proprietaria la « Trenno ». Paolo Patruno

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