Medici condotti sul viale del tramonto di Carlo Moriondo

Medici condotti sul viale del tramonto Medici condotti sul viale del tramonto Si leggono espressioni strane, composte da parole che fanno a pugni: « I medici condotti scendono sul piede dì guerra ». Ora, se vi sono persone pacifiche, anzi per antonomasia dedite a curare le ferite più che a procurarle, sono proprio i medici e in particolare i medici condotti, che nei paesi assumono sovente le vesti di pacificatori . Che cosa succede? Succede che la figura del medico condotto rischia di sparire, assieme a tante altre cose, dalla geografia sociale del nostro Paese, che per la verità, è il solo che l'abbia creata, in forza di leggi ormai antichissime. Un articolo del disegno di legge che il Senato discuterà domani concede ai Comuni di delegare l'assistenza sanitaria di loro competenza a convenzioni mutualistiche. /I mondo corre Nessuno rimpiange i tempi antichi per amore del passato; tutti noi sappiamo che il mondo corre su ruote sempre più veloci; dovunque crollano vecchie strutture, suben| trano nuovi modi di vivere e di lavorare. Ma pensiamo che molti concorderanno nel ritenere che la figura del medico condotto non è soltanto oleografica e superata: rappresenta qualche cosa di profondamente radicato, forse di insostituibile. La letteratura dell'Ottocento è gremita di medici condotti. L'esempio più noto è quello che ci ha lasciato il Fucini nelle « Veglie di Neri »: quel medico che, un buio mattino d'inverno, a cavallo sotto la neve, prima di partire da i quattrini al figlio che li ha persi al gioco, e poi: « "Prima di perderli ancora, ricordati, di come tuo padre li guadagna". Una spronata, uno sfaglio, e disparve a testa bassa tra la neve ed il vento che turbinava ». Proprio solo ed unicamente oleografico? No, di certo. Conosciamo che cos'era la vita del medico di campagna, chiamato a tutte le ore, pronto a farsi in bicicletta o in calesse (parliamo di parecchi anni fa, evidentemente) tanti chilometri per raggiun gere una lontana cascina. Oppure venivano i contadini nel cuor della notte (ogni medico aveva un campanello che dalla strada risuonava in camera da letto) con il birroccino; e li dottore partiva verso un malato, anche grave, di cui, in partenza non poteva prevedere nulla: ed eccolo obbligato ad affrontare davvero tutto, all'improvviso, senza possibilità di consultarsi, senza aver tempo per studiare il caso sui volumi lasciati negli scaffali, in terribile solitudine e con la responsabilità di decidere nello spazio di una mezz'ora. Per questi motivi, il medico condotto, l'autentico medico condotto (ce n'erano tanti, ad esempio, che, uscendo lasciavano con discrezione nella stanza del malato i denari per l'acquisto delle medicine, dato che le mutue sono inven¬ zione abbastanza recente) acquistava una figura particolare. Diveniva il nume, un padre, un consigliere, la persona a cui rivolgersi. E' questa una lunga, meravigliosa storia che non verrà mai raccontata, nessuno saprà mai quante sono le famiglie in cui la parola del saggio medico ha ricondotto la pace, nessuno saprà mai quante volte le madri si sono rivolte a quell'uomo che aveva fama di giusto perché richiamasse un figlio sulla strada buona. Nessuno saprà mai, neppure, quanti matrimoni hanno avuto il placet, prima della celebrazione, del medico condotto, uno che conoscesse i retroscena, le beghe, gli intenti segreti, le buone e le cattive abitudini del paese. Come il parroco, insomma. Solida struttura Ecco perché il medico condotto, più che una figurina del buon tempo antico, appare ancor oggi una solida struttura portante della società. D'accordo: i medici condotti in città non hanno più molta ragione di essere o perlomeno di chiamarsi cosi, avendo raggiunto nuova sistemazione ed essendo stati investiti di nuovi compiti amministrativi. Ma in campagna, il problema presenta aspetti diversi: anche se le strade sterrate sono coperte dall'asfalto, anche se il contadino chiama per telefono, anche se il dottore può arrivare in macchina, dovunque, in poche decine di minuti e se adopera il cavallo è proprio soltanto nel maneggio od a spasso per i boschi, (in certe zone, figuriamoci, c'è ancora una indennità di cavalcatura), tuttavia il medico condotto ha ancora funzioni particolari, e pienamente valide. Si parla sovente dell'« ombusdmann», cioè del difensore pubblico, istituzione scandinava; si parla di vigile di quartiere, a somiglianza di quanto avviene in Gran Bretagna: ed in Italia si vorrebbe smantellare l'istituzione che mette a colloquio diretto, per anni ed anni, nel modo più personale, il malato e chi lo deve guarire, il malato e chi lo controlla. D'altra parte non dimentichiamo quanto la situazione si sia già aggravata in questi ultimi anni. Sono cinquemila i paesi in cui il medico condotto dovrebbe essere l'unico medico: molti di questi posti sono già vacanti, non sono numerosi i giovani che accettano sedi disagiate, in cui insieme all'assistenza alle partorienti devono interessarsi anche di inquinamento atmosferico e di difesa ecologica de'"ambiente in base alle norme di legge. Una poesiola del secolo scorso diceva « Vita più grama, vita più rotta — non v'è del medico che va in condotta ». In parte è ancora vero: ma non si capisce perché lo Stato cerchi di sostituirvi una soluzione che sembra peggiore. Carlo Moriondo

Persone citate: Fucini

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia