Camberò (e come) il governo?

Camberò (e come) il governo? Due domande a leaders di de, pri, psi, psdi e pli Camberò (e come) il governo? Per dopo Pasqua è attesa una verifica politica. SI parla di «convergenze programmatiche» ma c'è anche chi ritiene che le vicende politiche possano sfociare in una crisi di governo. Abbiamo chiesto ad alcuni leaders politici il loro punto di vista, rivolgendogli due domande: ODopo Pasqua ci sarà un nuovo governo? Come si comporterà 11 suo partito? Non abbiamo intervistato nessun leader del pel perché la linea comunista è illustrata stamane con estrema chiarezza da Berlinguer sull'Unità. Craxi (psi) Quanto al psl, c'è stato oggi o Cagliari un discorso del segretario politico Craxi. Ecco l due punti del discorso che sembrano fatti apposta per rispondere alle nostre domande: 1. «Occorrono nuovi accordi, una situazione politica più certa, prospettive meno indefinite. Non si tratta per noi di puntare oggi ad una alternativa globale di cui non ci sono le condizioni, né di varare il cosiddetto compromesso storico. Ma l'opposizione della de alla strategia dei partiti di sinistra non deve poter costituire un alibi per mantenere in vita l'attuale stato di cose. In questo senso, un accordo politico e programmatico chiaro e delimitato, garantito per tutti è possibile ed indispensabile». 2. «C'è un proverbio che dice: "Non c'è nulla che non possa essere rinviato almeno di un mese". Bene, questo non dovrebbe fare al caso nostro. Noi suggeriamo che una volta ripreso il filo del confronto e questo filo acquisti, come mi auguro, ulteriori sviluppi positivi si adotti un metodo collegiale e ci si predisponga ad affrontare tutti i termini politici del problema». Bodrato (de) 1. E' cresciuta la pressione per un cambiamento negli equilibri di governo; ma anche i leaders dei «partiti dell'astensione» tengono conto del rischio che sta dietro ad una crisi provocata senza direttivi politici concreti e possibili. Non basta, anche se è necessario, fare riferimento al 20 giugno 1976, poiché il «quadro politico» che si è definito dopo quelle elezioni tiene conto della necessità di non scivolare verso una schematica contrapposizione tra l'ipotesi di «governo con i comunisti» e l'ipotesi alternativa di una nuova prova elettorale. Si è aperta una nuova fase nel confronto tra i partiti; è necessario che siano privilegiati 1 problemi reali rispetto alla disputa sulle formule di governo, se si vuole contrastare efficacemente la crisi sociale. 2. L'on. Zaccagnini ha indicato, già all'assemblea operala di Torino, qual è la linea della de. Oggi ha confermato la convinzione che sia possibile definire un programma qualificato da alcuni punti di particolare rilevanza, dall'ordine pubblico all'economia, sema riaprire la disputa sull'attuale quadro politico. D'altra parte non contano solo le nostre opinioni. Dobbiamo però augurarci che le altre forze politiche restino disponibili ad un confronto sui contenuti. Romita (psdi) \ 1.1 partiti, e per ultimi anche i comunisti, sembrano persuasi, come noi socialdemocratici ripetiamo da mesi, che non bastano le doti personali del presidente del Consiglio per fronteggiare una crisi tanto vasta e profonda. Un governo che voglia com'è suo dovere porre in essere una precisa politica anticrisi, non può vivere alla giornata. Ora, che di tutto ciò si dicono convinte anche le altre forze politiche, la de ha perso il suo maggiore alibi per evitare di pronunciarsi con chiarezza sull'ipotesi di un accordo di programma con 1 partiti costituzionali In realtà la crisi è aperta già da tempo. Si cerca solamente di procedere con cautela per evitare, come si dice, una crisi al buio. 2. La composizione del governo è almeno per ora un problema di secondo momento salvo che per un punto: la presenza comunista. Nessuno può pensare realisticamente e nelle presenti condizioni ad un ingresso diretto del pei al governo. 1 molivi sono ovvii e vanno dalle alleanze internazionali di cui l'Italia fa parte a considerazioni interne come gli equilibri sociali estremamente delicati della nostra giovane demo¬ crazia. Fatta salva allora la necessità che il pct sia associato alla maggioranza ma resti fuori dal governo, il psdi può discutere tutto il resto con ampi margini. Battaglia (pri) 1. Ci sarà un nuovo governo, dopo Pasqua, purché non si intenda per dopopasqua 11 lunedì dell'Angelo. Non c'è altra strada che raggiungere un accordo sul programma, ed in questo senso le indicazioni sono positive. Mi pare inevitabile in conclusione arrivare ad un accordo programmatico che comporti a sua volta un nuovo ministero per realizzare II nuovo programma. Al pei chiediamo la corresponsabllìzzazione al programma; la forma di partecipazione dipende poi dal pei. 2. Il pri si muoverà per precisare al massimo il programma, che non consente poi molto lavoro di fantasia. Le malattie hanno una cura, in generale non ne hanno due: si tratta di trovare quella giusta. Il problema di un impegno diretto nel governo non si è posto. La difficoltà è quella di trovare un accordo fra partiti e forze sociali sulla cura giusta. Dopo si potrà discutere anche il problema. Zanone (pli) 1. Il monocolore della non sfiducia è da tempo In difficoltà. I liberali mantengono un'astensione che da un lato è il riconoscimento dello stato di necessità e d'altro lato non pregiudica l'autonomia critica nei confronti delle singole decisioni e indecisioni governative. Ma un'ipotesi più positiva al momento non si vede, e noi siamo contrari ad una crisi al buio, che aggraverebbe ulteriormente la situazione del Paese. C'è la proposta di un accordo programmatico: ma fra l'accordo programmatico e maggioranza programmatica la differenza è soltanto nelle parole, e fra maggioranza di programma e maggioranza di governo la differenza è soltanto nei tempi ». 2. «In parte ho già risposto. Abbiamo l'impressione che altri partiti, per liberarsi dall'lncubo del compromesso storico, finiscano con l'attuarlo al più presto. Noi riteniamo che una democrazia, per rimanere Ubera, abbia bisogno di avere un'opposizione, un'opposizione non emarginata e non stravagante. Se procederà l'operazione tendente a portare il partito comunista nella maggioranza governativa, i liberali staranno all'opposizione.

Persone citate: Berlinguer, Bodrato, Craxi, Fatta, Romita, Zaccagnini, Zanone

Luoghi citati: Cagliari, Italia, Torino