Fascino del pareggio di Giovanni Arpino
Fascino del pareggio Fascino del pareggio E' finito salomonicamente, il 169° derby tra Torino e Juventus: quel famoso, chiacchierato pareggio che tutti avrebbero sottoscritto alla vigilia ma certo non sul campo, appare logico, dettato dalle leggi naturali che nutrono, ispirano, vivificano le due squadre piemontesi. Però molti si roderanno fegato e unghie, anche se in segreto. 11 Torino perché ha mancato la famosa «regola del sorpasso», la Juventus perché, pur interrompendo un'annosa tradizione sfavorevole, con un paio di legni colpiti nel finale si sentiva ormai in odor di vittoria. Ma — ripetiamo — è sacrosanto, secondo tutti i crismi, che lo scudetto '76-77 si risolva non attraverso una lotta cannibalica, ma sulla giusta distanza: questo ha decretato, tra l'altro, la «stracittadina» di granatieri e bianconeri. Una partita acre, di toni assai accesi, costellata da scontri che l'arbitro Casarin si sbracciava per frenare: ma anche questo appartiene al repertorio ormai classico. Il Torino costruiva più gioco nel primo tempo, soggiogando una Juventus che, malgrado fosse andata in vantaggio, presto veniva come riafferrata alla gola dal «complesso» tradizionale. Pur manovrando di meno e con schemi meno limpidi, la Madama riusciva però a tenere a bada il Toro, e dalla seconda metà della ripresa fino al fischio di chiusura, per poco non le capitava di «matarlo». Ma due mazzate di Boninsegna colpivano i paletti e l'uno a uno andava in porto. L'opinione più esatta, che riesce a inquadrare perfettamente la partita, è quelle di Enzo Bearzot, commissario azzurro e «padre putativo» di tanti atleti che vestono le maglie dei due club torinesi. Secondo Bearzot, la gara è stata affascinante per l'ardore agoni:,ti co, ma la stessa ferocia dei marcamenti ha impedito che il gioco scorresse fluido. Questa ferocia, aggiunge Bearzot, dimorila !a salute e la freschezza degli uomini, ma soffoca anche i temi tattici prelibati. Otto minuti di pura bellezza, culminati con i due gol di Causio e Pulici: poi una gara tra corsari, tra duellanti mai domi, in una cornice di pubblico che solo il calcio di Torino può ancora fornire, a questi chiari di luna. E cosi la corsa allo scudetto continua, )uve e Toro non sono riusciti a sgambettarsi, la «coppia regina», divisa da un sol punto in classifica, alla pari in «media inglese», dovrà spostare il suo derby agli ultimi sette turni che ancora la dividono dalla fine del campionato. La loro reciproca e diversa forza non poteva non pareggiare: talvolta anche la logica prevale sulla famosa «palla rotonda». Meglio cosi. Giovanni Arpino
Persone citate: Bearzot, Boninsegna, Casarin, Causio, Enzo Bearzot, Pulici
Luoghi citati: Torino
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