Per Genoa e Sampdoria che bella domenica

Per Genoa e Sampdoria che bella domenica Per Genoa e Sampdoria che bella domenica Vittoria (2-1) e applausi per i rossoblu a Firenze - E' stata una bella partita, con continui capovolgimenti di fronte - Tutte le reti nella ripresa: Pruzzo al 67', Casarsa su rigore al 70' e Arcoleo all'81' (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 27 marzo. Senza problemi grossi di classifica, liberi dall'ossessione del punto a tutti i costi, Genoa e Fiorentina giocano una bella partita, e, oggi come oggi, non è cosa da poco. Il pubblico si diverte, anche se II gioco, in senso critico, non è ad altissimo livello, anche se la Fiorentina finisce con il perdere sul campo. Il fatto è che mai, nei novanta minuti di battaglia, viene a mancare lo spettacolo, e quei rapidi e appassionanti mutamenti di fronte che spesso nascono dall'errore dell'avversarlo ma che, forse per questo, tengono sempre lo spettatore con il flato sospeso. Si gioca a tutto campo, lo sbaglio dell'una squadra è la esaltazione dell'altra, tiri in porta si alternano così come I boati d'incitamento delle tifoserie opposte. Alla fine l'urlo di gioia è tutto dei sostenitori rossoblu, calati a Firenze carichi di entusiasmo e bandiere, Pruzzo saluta al centro del campo con il pugno alzato, un gol e una grande partita, I tifosi della Fiorentina arrotolano gli striscioni ma non cessano gli applausi alle squadre. Se fischio c'è, è rivolto all'arbitro Ciulli, cui va forse il torto di qualche decisione strana, non certamente la responsabilità della sconfitta viola. Due a uno per il Genoa, dunque, e II risultato ci sta tutto. La Fiorentina, se si vanno a contare le occasioni da rete, può anche mugugnare e tirare moccoli perché Casarsa e Crepaldi, ottimo il primo, piuttosto confuso e Immaturo il secondo, fanno a gara nel calciar fuori da due passi, ma è il Genoa che si dimostra oggi più squadra, che ha più entusiasmo e voglia vincente, che si muove in campo più lucido e quadrato. Simoni dà all'inizio disposizioni tattiche precise; i difensori devono marcare stretto e non dar fiato, il centrocampo ha il compito di passare alla zona ogni qualvolta se ne presenta l'occasione, Antognonl necessita di un trattamento speciale, vale a dire Ogliari ben appiccicato alle costole, ma la mezz'ala viola parte con l'intenzione di spaccar tutto e dà spettacolo di classe. Dunque una marcatura difensiva ottiene risultati scarsi. In aggiunta, dopo venti minuti, Mazzone fa uscire Rossinelli, In difficoltà contro uno scattante Basilico, e manda dentro II giovane centrocampista Sacchetti, Iniziando un valzer di nuovi piazzamenti sull'uomo, con il fine di dar maggior potenziale d'attacco alla squadra che ha come fulcro la posizione alquanto avanzata di Antognonl. Simoni allora studia la contromossa e vince la partita a scacchi giocata in panchina: su Antognonl sposta Castronaro, centrocampista che avanza, mandando Ogliari sul tornante Bagnato e Ghetti sul nuovo entrato Sacchetti. Il Genoa mantiene cosi il controllo del centrocampo, mentre la Fiorentina, cioè Antognonl, perde progressivamente di lucidità e deve incominciare a guardarsi di più alle spalle, dove Pruzzo, Damiani e Basilico dimostrano di saperci fare parecchio. Castronaro non soffre di sudditanza alcuna e porta palla lasciando Antognoni all'asciutto, Ogliari sovrasta Bagnato, Arcoleo e Restelli fanno pari e patta, Ghetti a volte si lascia superare dalla freschezza del giovane Sacchetti, ma impone alla distanza II suo gioco, mentre in avanti il Genoa è semplice e bello. Pruzzo gioca leggermente arretrato, piede morbido e cervello lucido: porta volentieri fuori zona Galdiolo, che si è allenato tutta la settimana a colpire di testa per sottrarsi al rivale diretto, e nel contempo sfrutta quella che è forse la sua dote migliore, vale a dire l'impostazione dell'azione da lontano e quel trovarsi puntuale un attimo dopo In area. Sornione è apparentemente staccato dal vivo della manovra, Pruzzo Incanta per la sua imprevedibilità e il suo opportunismo: spesso il difensore ha la sensazione che il centravanti arretri solo per lasciar spazio ai compagni, si rilascia psicologicamente e cade nel tranello preparato con cura. Accanto giocano Damiani e Basilico, scattante e abile al rientro Il primo, pericoloso opportunista Il secondo: quando Pruzzo sta avanti, uno del due lo copre In zona, quando Castronaro, od 0gllari, o Arcoleo, o tutti insieme spingono l'azione, il Genoa attacca con tre punte e sono guai seri. Anche la Fiorentina è bella squadra, ma il suo calcio è certamente più prevedibile: tolta la bacchetta ad Antognonl, soffocata la fonte dell'estro, gli altri ragionano e toccano fino ma inventano football, Bagnato e Restelli promettono bene ma non hanno personalità sufficiente, Zuccheri e Tendi difendono con ostinazione ma non impostano con necessario ordine. Resta Casarsa, che tenta di testa e di piede, lotta, colpisce una traversa, provoca II rigore, lo calcia, segna. A volte II centravanti viola protesta e si agita con troppa foga, e tuttavia è l'unico oggi nella Fiorentina che meriti Il voto dei migliori. Eppure, malgrado tutto, malgrado il gioco spumeggiante e carico d'interesse, poco è mancato che la partita finisse senza gol. A un primo tempo ricco di occasioni, ha fatto seguito una ripresa più guardinga, con il Genoa tutto sommato contento e la Fiorentina in fondo non dispiaciuta dell'andazzo. Ci ha però pensato Pruzzo al 67', tocco di Ghetti su punizione e gran tiro di destro nell'angolo, costringendo gli avversari alla reazione Immediata: lancio lungo, uscita di Girardi, pasticcio, Casarsa che viene abbrancato dal portiere e va a terra. Il colpo secco e basso del centravanti dal dischetto. Sembra finita, e invece il Genoa picchia una seconda volta, e definitivamente: Damiani in area controlla un lungo pallone che finisce poi fra i piedi di Arcoleo, da distanza corta il tiro bello e angolato, Mattolini spiazzato. Simoni balza In panchina: ora lo stadio di Firenze è tutto uno sventolio rosso e blu. Carlo Coscia I blucerchiati hanno superato per 2-1 il pericolante Foggia - Al vantaggio dei pugliesi (autorete di Zecchini), la Samp replica con autogol di Pirazzini e rete di Saltutti (Dal nostro inviato speciale) Genova, 27 marzo. Per la Sampdoria due punti che valgono doppio e che le consentono di riprendere a sperare nella salvezza. La squadra blucerchlata non si è tolta ancora I piedi dall'umido, ma con il 2-1 di oggi ha rimesso nei pasticci anche II Foggia e non è più sola al terzultimo posto ma In compagnia del Bologna. Una vittoria, insomma, preziosissima per l'undici di Berselllnl, ma quanta fatica per ottenerla e soprattutto quanta paura! SI pensi che la squadra genovese, dopo aver iniziato la partita alla grande schiacciando i rossoneri pugliesi nella loro area, colpendo una traversa con Saltutti e obbligando la difesa foggiana a salvarsi in parecchie occasioni per il rotto della cuffia, si è trovata In svantaggio al quarto d'ora nel modo più disgraziato che si possa immaginare. Per la prima volta il Foggia era riuscito a svincolarsi dalla sua metà campo e aveva impostato sulla sinistra un'azione con Sali, proseguita da Scala che aveva toccato sulla destra per Del Neri. L'interno sinistro ha tentato un servizio rasoterra per il centravanti Ulivieri, sbagliando la misura tanto che il pallone sembrava ormai facilmente controllabile da Di Vincenzo. Purtroppo Zecchini sulla traiettoria dell'azione ha toccato involontariamente la sfera con una gamba, imprimendole una netta deviazione che ha messo irrimediabilmente fuori causa II portiere sampdoriano. Un'autorete assassina, tale da mozzare le gambe a chiunque. Ma la Sampdoria, pur accusando il colpo e vedendo perdonate dagli attaccanti pugliesi alcune Incertezze del frastornato Zecchini, ha saputo riprendersi abbastanza presto, anche perché il Foggia al 28' le ha restituito la cortesia, rimettendo In equilibrio il punteggio con un altro autogol. Su un cross di Valente, deviato In acrobazia verso la rete da Bresciani, sono intervenuti prima Bruschini e poi // libero Pirazzini. Quest'ultimo, nel tentativo di girare il pallone fuori dallo specchio della porta, l'ha colpito male, scavalcando l'incolpevole Memo con un pallonetto spiovente finito nella porta Incustodita. La partita vera è incominciata da questo momento, e la Samp, che già prima del regalo di Pirazzini aveva mancato una grossa occasione con Bresciani, ha ripreso a premere con Insistenza, fallendo ancora il gol al 39' per un'Indecisione dello stesso Bresciani, liberato in spaccata da un Savoldi lucido e sgobbone come non mal. Nella ripresa l'assedio della Samp alla ricerca del successo pieno si è fatto difficilmente sostenibile per il Foggia. I blucerchiati sganciavano sovente II libero Llppi In appoggio agli attaccanti, e dal capitano e da Savoldi sono venuti I suggerimenti più lucidi per le punte, oltreché alcune conclusioni dirette che meritavano maggior successo. Al 53' un'avanzata di Llppi ha obbligato Memo ad una gran deviazione in angolo; due minuti dopo ancora Llppi ha fatto partire dal limite una grande stangata di destro a cui II portiere pugliese ha risposto con un'altra strepitosa deviazione oltre II fondo. Memo si è ripetuto al 57' sventando ancora in corner un tiro In corsa di Bedìn, ma nulla ha potuto fare dieci minuti dopo, al 67' cioè, quando Saitutti, deviando con la nuca un pallone centrato dalla sinistra da Tuttino, ha fatto finalmente esplodere di gioia le gradinate di Marassi. Mentre Purlcelli dalla panchina si sbracciava per incitare i suol rossoneri alla controffensiva, la Sampdoria non ha commesso l'errore di chiudersi in difesa a presidio dell'esiguo vantaggio. I blucerchiati, sorretti dall'esperienza di Bedin, dall'abilità nel 'dribblingdi Savoldi, hanno cercato soprattutto di tenere la palla sfruttando anche le rimesse dal fondo per quei soliti trucchettl perditempo che in circostanze del genere possono considerarsi legittimi. Il Foggia, pur spingendosi avanti anche col libero Pirazzini e con gli altri difensori, ha avuto poche possibilità di portarsi In zona di tiro, e nemmeno l'inserimento della punta Bordon al posto del centrocampista Del Neri è servito ad aumentare la spinta offensiva del pugliesi in modo tale da mettere seriamente In pericolo DI Vincenzo. Il portiere sampdoriano ha dovuto compiere una sola, difficile parata su colpo di testa di Bruschini e poi ha dovuto effettuare un'uscita incontro a Nicoli, buscandosi un colpo In un fianco che gli è servito di comoda scusa per perdere qualche altro secondo prezioso facendo Il morto a terra nella sua area. Per contro la Sampdoria, operando in contropiede in spazi meno intasati di difensori, ha avuto addirittura la possibilità di arrotondare Il punteggio. In due occasioni è stato Memo, il migliore degli ospiti, a dire di no sventando di pugni al 71' un gran tiro dì Saltutti e rubando a Bresciani, all'83', il pallone del terzo gol. Nella terza occasione, a due minuti dal termine, forse il bravissimo portiere del Foggia sarebbe stato battuto, ma Il gran tiro scoccato In corsa da Valente su servizio di Tuttino è finito di una spanna alto sulla traversa. Una gagliarda prova della Sampdoria, insomma, che pur non avendo avuto dal rientrante Bresciani un sufficiente apporto offensivo ha saputo egualmente far gioco e costruire le basi della preziosissima vittoria puntando soprattutto sull'estro di Savoldi e di Llppi, sul grande impegno del cursori Tuttino e Valente e sulla determinazione di Saltutti, che Intendeva festeggiare — e ci è riuscito — la nascita dì una figlia realizzando Il gol del successo scacciacrisi. Ora la Sampdoria, ripeto, può riprendere a sperare nella salvezza e ha ampiamente dimostrato di avere la volontà di lottare per togliersi dai fastidi. Gianni Pignata Sampdoria 2 Foggia 1 SAMPDORIA: Di Vincenzo; Arnuzzo, Callioni (dal 72' Ferroni); Valente, Zecchini, Lippi; Saltutti, Bedin, Bresciani, Savoldi, Tuttino. FOGGIA: Memo; Gentile, Sali; Pirazzini, Bruschini, Scala; Ripa, Bergamaschi, Ulivieri, Del Neri (dal 72' Bordoni. Niccoli. ARBITRO: Michelotti. RETI: autogol di Zecchini al 15', autogol di Pirazzini al 28' e Saltutti al 67'. Fiorentina Genoa 1 2 FIORENTINA: Mattollnl; Tendi, Rossinelii (dal 22' Sacchetti) ; Pellegrini, Galdiolo, Zuccheri; Bagnato, Restelli, Casarsa, Antognoni, Crepaldi. GENOA: Girardi; Secondini, Ogliari; Onofrl, Matteonl, Castronaro; Damiani, Arcoleo, Pruzzo, Ghetti, Basilico (dal1*88' Meggioni). ARBITRO: Ciulli di Roma. RETI: Pruzzo al 67', Casarsa su rigore al 70', Arcoleo all'81'.

Luoghi citati: Antognonl, Firenze, Foggia, Genova, Roma