Blocco in farmacia degli stupefacenti?

Blocco in farmacia degli stupefacenti? Mancano ricettari di legge Blocco in farmacia degli stupefacenti? Nelle altre città i "bollettari" sono arrivati A Torino soltanto quelli per i veterinari Ancora una volta la burocrazia rischia di bloccare le farmacie. Ad ottobre del '76, in base alla legge 685, dovevano arrivare agli Ordini dei medici di tutf Italia i nuovi ricettari per la prescrizione del prodotti che contengono sostanze stupefacenti. A Torino si sta ancora aspettando. « Noi farmacisti — dice Giorpio Cauvin, presidente dell'Ordine di Torino — continuiamo a lavorare fuori legge poiché accettiamo le ricette che prescrivono medicine contenute nelle prime tre tabelle del prontuario terapeutico sui foglietti vecchi. Ma la situazione attuale non può durare a lungo. Non c'è che un'alternativa: o 1 medici sono In grado di fornire le ricette secondo la nuova legge, oppure, per cautelare la categoria che rappresento, sarò costretto a dare disposizione ai miei colleghi a non accettare più presorlzionl irregolari ». Con danno di chi? Di tutti quei malati gravissimi, in partlcolar modo dei colpiti da cancro all'ulttmo stadio, che richiedono farmaci a base di morfina per lenire i loro terribili dolori. Ci sono poi gli epilettici che si troveranno senza medicine e gli affetti da coliche renali recidivanti, che non potranno più alleviare la sofferenza. Perché l'Ordine dei medici di Torino non ha ancora ricevuto t ricettari stampati dal ministero della Sanità? Un interrogativo che, per ora, non ha risposta. « Certo — afferma Cauvin — se ci sarà un responsabile o più di uno di questo grave ritardo dovremo prendere 1 dovuti provvedimenti nei suoi confronti ». I medici sono senza ricettari. Invece i veterinari di Torino li hanno ricevuti il 16 novembre scorso. Altro interrogativo. Perché è stata privilegiata la categoria che, tutto sommato, ha meno bisogno di prescrivere antiepilettici e stupefacenti? Ma c'è di più. E' accertato che il 18 novembre dell'anno scorso sono giunti al medici di Cuneo 85 ricettari, a quelli di Asti 250, ad Alessandria 350, a Vercelli 250, a Novara 300 e ad Aosta 100. Una ricetta scritta firmata da un medico reca il timbro dell'Ordine del medici di Genova e la data: novembre '76. A Milano sono già arrivati e così in altre I città d'Italia. « Torino si distingue, non sappiamo perché e per colpa di chi ». Giorgio Ponte, farmacista, collaboratore del Gruppo Abele, è preoccupato. « Con 1 nuovi ricet, tari è impossibile la contraffa! zione. Richiedono due firme del : medico, la prima come autentica, che viene posta su ogni foglio del ricettario al momento della consegna, e la seconda che viene messa al fondo della prescrizione. 11 problema droga sta diventando grave e per le nostre farmacie circolano, indisturbate, anche ricette false. In certi casi è difficile o impossibile individuarle. Il ritardo contribuisce ad aumentare il pericolo ». dan.

Persone citate: Cauvin, Giorgio Ponte, Giorpio Cauvin