Accertato: i tre bambini «venduti» ai Sant'Anna di Daniela Daniele

Accertato: i tre bambini «venduti» ai Sant'Anna Questi 1 casi su cui non ci sono più dubbi Accertato: i tre bambini «venduti» ai Sant'Anna Lo scandalo scoppiato dopo le indagini di due assistenti sociali Due madri rifiutarono offerte - Un avvocato intermediario? Sono tre i casi di tentato commercio di neonati al Sant'Anna, finora accertati. Due volte le madri hanno rifiutato di vendere o cedere i figlioletti e una volta è stato l'Ipim, Istituto provinciale per l'infanzia e maternità, a mandare a monte l'«affare». «Un anno fa era scoppiato lo scandalo. E i giornali, ricordo, ne avevano già parlato». Carla Meda, assistente sociale all'Ipim, andò nella primavera dell'anno scorso da Giovanni Leone, direttore sanitario del Sant'Anna. Con lei un'altra assistente, la signora Foglizzo e una suora: in mano una relazione su quanto era accaduto. «Il nome di Domenica Gioia — continua l'assistente — è ormai di dominio pubblico e proprio su questo fatto, allora, esponemmo la nostra relazione al dottor Leone. Devo dire che non mi sembrò troppo "scaldato" per questo grave episodio accaduto nel suo ospedale ». La ragazza madre, dunque, aveva venduto la propria figlia appena nata per circa 200 mila lire. Intermediaria l'infermiera Angela PasculU, prima sospesa dall'ospedale e poi riassunta, in seguito alla sentenza di un pretore di Palermo che aveva stabilito che il fatto non costituiva reato. Come seppero le assistenti dell'Ipim che la bimba era stata venduta? «Quando la piccola nacque — racconta Carla Meda — la madre decise di non riconoscerla. Fu quindi portata in un istituto. In seguito la riconobbe e ci disse che i suoi ziì erano disposti ad allevarla e che quindi l'avrebbe portata da loro. Subito andammo dai parenti e controllammo quanto ci aveva detto la ragazza». «SI certo — avevano risposto gli zìi — la piccina la prendiamo noi e ce l'alleviamo. Domenica non può farcela da sola». Così la piccola esce, in braccio alla madre, dall'istituto. «Due giorni dopo — continua l'assistente — gli stessi parenti con i quali avevamo parlato ci telefonano e ci chiedono perché si tardi tanto a portar loro la bambina. Ecco scoperto l'imbroglio ». In due dei tre «contratti» stipulati al Sant'Anna fu l'infermiera Angela PasculU ad avvicinare le ragazze madri e a proporre loro il traffico. Solo una volta andò diversamente. «Una delle ragazze che non aveva accettato la proposta disse che non le aveva ! parlato un'infermiera ma un uomo che si diceva avvocato». Angela PasculU, dunque, non sarebbe l'unica protagonista assoluta del mercato di bambini. C'è sicuramente un altro intermediario, un uomo, forse un avvocato. Sarà il giudice Oggè, lo stesso magistrato che ha fatto arrestare nove persone, legate al presunto boss mafioso Di Cristina, tra cui Giovanni Pìpia, usciere del Sant'Anna, ad occuparsi del caso. Questa mattina, infatti. Paolo Vercellone, presidente del tribunale dei minori, gli riferirà di tutto quanto a sua conoscenza. Intanto la compra-vendita di neonati all'ospedale è senz'altro cessata. Dall'autunno dell'anno scorso lavora al Sant'Anna l'assistente Salmasi, inviata dalla Provincia e i piccini di «genitori ignoti» sono ormai sotto attenta vigilanza. Daniela Daniele

Persone citate: Carla Meda, Domenica Gioia, Foglizzo, Giovanni Leone, Giovanni Pìpia, Oggè, Paolo Vercellone, Salmasi

Luoghi citati: Palermo