II mini-abito solleva la bilancia-pagamenti
II mini-abito solleva la bilancia-pagamenti Alla rassegna di Firenze II mini-abito solleva la bilancia-pagamenti (Nostro servizio particolare) Firenze, 20 marzo. Dopo la chiusura della settimana della moda a Milano si è aperta oggi la classica «4 giorni » fiorentina del prètà-porter. Compratori, operatori economici e un esercito di indossatrici si sono trasferiti a Firenze per dare vita al secondo tempo del fantasioso spettacolo che ha per protagonista la donna invernale. Già a Milano erano state individuate le novità, per il futuro autunno-inverno, proposte da 300 aziende di «Milanovendemoda», dalle 50 ditte specializzate in maglieria a «Milanomaglia», dalle 42 di alta-moda-pronta (che «correvano» da isolate) a cui si aggiunsero ì 40 produttori di accessori in pelletteria, sotto la sigla Europei. Nel corso di queste più che esaurienti rassegne dell'abbigliamento, gli affari conclusi o avviati per la distribuzione sulla rete nazionale e per i Paesi esteri hanno toccato cifre vertiginose; segno è che il mercato tira a dispetto della crisi economica che investe l'Italia. Previsioni ottimistiche si profilano anche per le 170 case produttrici di moda «boutique» schierate a Firenze al Palazzo degli Affari e al Buglioni di cui appena una trentina sfileranno nella Sala Bianca di Palazzo Pitti dove le disponibilità dei posti, prenotati da tempo, risulta insufficiente rispetto alla domanda dei numerosi buyers provenienti da tutto il mondo. Sollecitati dal potere d'acquisto identificabile nella moneta forte rispetto alla nostra debole lira, i compratori esteri, bontà loro, risollevano la voce «esportazione» della nostra bilancia dei pagamenti. Circa le tendenze generali della moda italiana, i creatori sono orientati verso lo stile rustico d'estrazione pastorale. «Nasce un tipo di abbigliamento — dice Alda Lonati Alma — che si avvicina alla filosofia del vestire adottato dai pastori di alta montagna». Si tratta di tuniche quasi monacali, spaccate ai lati, caratterizzate dalla cadenza morbida delle pieghe, con spalle cadenti non tagliate, serrate in vita da cinture a bustino o da un groviglio di lacci che scendono ad avvolgere anche i fianchi. Prevalgono i tessuti di tipo grezzo, all'apparenza rustico ma di mano morbida. Significative le caldissime, preziose lane in mohair, l'alpaca doppia, il lambswool e il tweed di Fila. Grande rilancio del velluto a coste da rocciatore, a cento righe da contadino e di quello levigato, a disegni microscopici. L'amore della moda per la campagna sì accorda con i colori favoriti dalle stagioni fredde che abbracciano la gamma delle tonalità pacate della brughiera inglese, del terracotta, del verde lichene, delle foglie morte, del melanzana oltre al «non colore» ossia il grezzo ecrù. La linea dei mantelli e dei giacconi è molleggiante — afferma Carla Arosio — confortevole e disinvolta. Nel settore della maglieria prosegue il successo dei lunghi, abbondanti blouson, sovente tratteggiati da larghe fasce orizzontali nelle più vistose composizioni cromatiche. Noni Sport ne presenta alcuni da portare con il semplice collant di lana a grosse coste: sarà il mini-abito destinato a diventare la divisa invernale delle giovani. I pantaloni si ispirano a quelli dei pastori abruzzesi: chiusi in vita da un nastro scorrevole, serrati sotto al ginocchio da lacci si infilano negli stivaletti corti. In altri casi sono ripresi alle caviglie da listelli annodati. Gli abiti invece dimenticano il filone vagamente tribale, per assumere un aspetto romantico col gioco delle balze a triplici colori proposti già a Milano nella bella collezione di Enrica Sanlorenzo in jersey. Prosegue quindi il successo delle sottane ampie movimentate dal plissé soleil, da pieghe e da nervature. Le lunghezze, in armonia ai nuovi volumi,. scendono ci di sotto del gì-! nocchio. Previsti quindi nuovamente gli stivali per andare al passo con la moda. Elsa Rossetti Nell'inverno '77-'78
Persone citate: Alda Lonati Alma, Buglioni, Carla Arosio, Elsa Rossetti, Enrica Sanlorenzo
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