La Belova vince sempre

La Belova vince sempre Al Trofeo Martini quinto successo per la sovietica La Belova vince sempre Ammesso che il Trofeo Martini di fioretto femminile abbia un futuro al di là della scadenza dell'attuale ciclo, è indubbi oche il nome di Helena Belova, campionessa autentica che nel suo carnet vanta successi in ogni tipo di competizione tanto individuale quanto a squadre, entrerà nella leggenda della manifestazione. Anzi c'è già entrato ieri quando la ventinovenne sovietica di Minsk ha ottenuto la sua sesta vittoria nelle dieci volte che ha partecipato alla gara. Una vittoria che, bissando quella dello scorso anno, la candida automaticamente alla riconquista della statuetta quinquennale che fu già sua grazie al tre successi riportati nel quadriennio 1971-74. Parlando delle vittoriose imprese della Belova sì rischia di fare retorica, ma indubbiamente trovandosi di fronte a questa fiorettista non si può fare a meno dì osservare il suo grande talento naturale che ne fa una delle più grandi schermitrìcì mal salite In pedana, Indubbiamente la più grande di tutte le sovietiche specie perché i suoi successi sono venuti quando la scuola russa e la grande preparazione atletica dei suol prodotti erano ormai noti e copiati, quando ormai cioè si era capito che la sola tecnica non era più sufficiente per imporsi a livello internazionale in gare spesso lunghe e massacranti. Il suo successo di ieri è stato, per certi versi, forse più facile di altri: le maggiori difficoltà le ha incontrate epr raggiungere la finale visto che nel primo assalto dell'eliminazione diretta si era fatta battere dalla tedesca Lotter e ha dovuto, dunque, seguire la lunga trafila dei ripescaggi dove, all'ultimo assalto, si è trovata di fronte l'ungherese Schwarczenberger, olimpionica di Montreal. L'ha battuta e da quel momento la strada è stata quasi tutta in discesa. Con lei, infatti, si erano qualificate per la finale ben altre quattro sovietiche — le componenti del quartetto di aKzan che venerdì aveva vinto la Coppa Europa — oltre alla tede¬ sca Oertel. Proprio quest'ultima è stata la sua più irriducibile avversaria e ha rappresentato l'ostacolo più difficile verso la conquista del sesto alloro: mentre le connazionali — quasi in segno di riverenza per la sua classe e le sue capacità schermistiche — davano l'impressione di non Impegnarsi al massimo quando la incontravano, la piccola e blonda tedesca di Coblenza, alla prima finale 'importante- della sua giovane carriera (ha appena 23 anni), ha profuso ogni energia per spezzare la coalizione avversarla, conquistando alla fine un meritatisslmo terzo posto alle spalle di un'altra ventitreenne, Olga Pavlenko, ragazza di indubbie capacità, ma che ha difettato di temperamento negli ultimi due confronti della finale, quello con la Belova e quello con la Kniazeva, in cui è stata sconfitta. Delle italiane nessuna è riuscita a salire fra le migliori: le quattro azzurre che si erano classificate per l'eliminazione diretta (Mangia- rotti, Mochi, Clcconettl e Sparaciari) si sono arenate subito e nella classifica finale II miglior piazzamento ha finito per essere il 25' posto della sedicenne Clcconettl, che in ragione della grinta che sa mostrare In pedana merita attenzioni per il futuro. Un futuro che si presenta Incerto In quanto dopo I ritiri delle migliori, le giovani non appaiono ancora In grado id prendere con successo il loro posto. Occorrerà dunque avere pazienza e fare un discorso a lunga scadenza: solo così si potrà avere fra qualche anno una squadra In grado di competere con le migliori formazioni del mondo. Giorgio Barberis Classifica finale Trofeo Martini: 1. Belova (Urss), 5 vittorie; 2. Pavlenko (Urss) 3 vittorie; 3. Oertel (Germania Federale) 2 vittorie (differenza stoccate più 4); 4. GIIlazova (Urss) 2 vittorie (meno 3); 5. Nlkonova (rUss) 2 vittorie (meno 4); 6. Kniazeva (Urss) 1 vittoria.

Persone citate: Giorgio Barberis, Kniazeva, Olga Pavlenko, Pavlenko

Luoghi citati: Coblenza, Europa, Germania Federale, Helena Belova, Minsk, Montreal, Urss