Battute in Svizzera le tesi anti-stranieri
Battute in Svizzera le tesi anti-stranieri II voto per due referendum Battute in Svizzera le tesi anti-stranieri (Dal nostro corrispondente) Berna, 13 marzo. Definitiva sconfitta degli xenofobi in Svizzera: dopo avere respinto le iniziative del '70 e del '74, gli elettori elvetici, chiamati alle ume con il tradizionale sistema del « referendum », hanno opposto oggi un altro « no » ad una nuova offensiva dei due maggiori movimenti anti-stranieri. Il progetto dell'on. James Schwarzenbach, che mirava all'allontanamento di almeno 250 mila stranieri dalla Svizzera, è stato bocciato con 1.183.812 voti contro 492.848 ossia dal 71 per cento dei votanti. Quasi altrettanto brillante il rigetto dell'iniziativa dell'« Azione nazionale » per la limitazione delle naturalizzazioni a 4 mila per armo: i « no » sono 1.115.501 e i «sì» 568.556. Contro l'iniziativa ha votato il 67 per cento degli elettori. Modestissima l'affluenza alle urne: ha votato soltanto il 46 per cento degli elettori, mentre nel '70 e nel '74 la percentuale era stata superiore al 70 per cento. Il duplice « no » era scontato da tempo. Il disinteresse del pubblico per la campagna elettorale era stato un evidente indizio della ridotta popolarità degli xenofobi, ma l'altissima percentuale dei suffragi contrari supera le previsioni. Nel '70 i « no » all'iniziativa per l'allontanamento di alcune centinaia di migliaia di stranieri erano stati appena il 55 per cento, nel '74 il 65 per cento. Tale evoluzione dimostra che tra l'elettorato si è notevolmente accentuata l'avversione per le velleità razziste del movimento di Schwarzenbach e dell'« Azione nazionale ». Altra prova del declino degli xenofobi: se nelle due precedenti votazioni popolari si era registrato in un limitato numero di Cantoni una maggioranza di schede favorevoli alla cacciata degli immigrati italiani e di altri Paesi, stavolta i « no » hanno prevalso in proporzioni più o meno nette in tutte le regioni elvetiche. Nel Vallese la percentuale dei suffragi contrari ha addirittura sfiorato l'80 per cento. Determinante per il massiccio rigetto delle due proposte è stata l'attuale situazione interna della Svizzera: la recessione economica degli scorsi anni ha indotto numerosi stranieri a lasciare la Svizzera. Nel '76 il numero complessivo degli operai esteri e dei loro familiari è sceso per la prima volta al di sotto di un milione. Parallelamente il governo centrale ha ridotto al minimo l'ammissione di nuovi contingenti di operai provenienti dall'estero. Queste ed altre circostanze hanno contribuito a ridimensionare il problema del cosiddetto « inforestieramento » del Paese. Il presidente della Confederazione elvetica, Fui-gler, e gli esponenti dei principali partiti, tutti contrari alle due iniziative, si sono affrettati a manifestare la propria soddisfazione per la dura sconfitta degli xenofobi. L'on. Schwarzenbach ha ammesso di aver perso una « battaglia decisiva», aggiungendo che non lancerà in futuro altre iniziative di questo tipo. Valentin Oehen, capo dell'« Azione nazionale », ha detto: « Proseguirò la mia lotta, sia pure su vie diverse ». Luigi Fascetti
Persone citate: Cantoni, James Schwarzenbach, Luigi Fascetti, Schwarzenbach, Valentin Oehen, Vallese
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