"Ci dimettiamo tutti se la riforma slitta,,

"Ci dimettiamo tutti se la riforma slitta,, I deputati pr e le carceri "Ci dimettiamo tutti se la riforma slitta,, Spadaccia annuncia la Raccolta di firme per i decisione di Pennella referendum abrogativi Pallido, emaciato, i segni di sessanta giorni di digiuno impressi sul volto e nel corpo smagrito, Gianfranco Spadaccia ha condotto ieri mattina al cinema Italia di via Nizza, davanti a un migliaio di persone, l'annunciata manifestazione radicale che apre la campagna per i dieci referendum abrogativi. Obiettivo, come è noto, la raccolta di 5 milioni di firme per annullare (allo scopo di affrettarne la sostituzione con leggi e regolamenti nuovi impostati u princìpi più democratici) il finanziamento pubblico di partiti, l Concordato, l'ordinamento giudiziario militare, gli articoli del codice Rocco sui reati sindacali e di opinione, la legge Reale sull'ordine pubblico, la Cassa per il Mezzogiorno, la commissione inquirente per i reati commessi da parlamentari e ministri, l'immunità parlamentare, i regolamenti di p.s. e manicomiali. Spadaccia tra l'altro ha annunciato la prosecuzione «a oltranza» del digiuno di protesta sul problema delle carceri e degli agenti di custodia, nonostante le condizioni psicofisiche allarmanti in cui si trova, in particolare, il segretario del partito Adelaide Aglietto: «Nel prossimi giorni potrebbero presentarsi le prime lesioni Irreversibili nell'organismo di uno di noi. Ma non ci fermeremo fino a quando governo e Parlamento non daranno garanzie precise su questo punto, fondamentale e irrinunciabile». Se il Parlamento insisterà con «11 suo atteggiamento indifferente». Pannello e gli altri tre deputati radicali sono pronti a rassegnare le dimissioni. L'ex segretario del «partito del pugno e della rosa» ha parlato un'ora e mezzo, con voce ferma, ripercorrendo nella consueta chiave polemica i temi politici più attutali e rivolgendo a militanti e simpatizzanti un appello all'impegno per l'iniziativa dei referendum, tra il primo aprile e il 30 giugno: «Dobbiamo assolutamente raccogliere 50 mila firme il primo giorno». A proposito del «caso Lockheed», ha criticato l'atteggiamento del psl nel confronti di Rumor («il partito socialista deve trovare il coraggio di rompere una volta per tutte con le con.pllcita del passato») e denunciato II comportamento dell'inquirente: «Con le prove raccolte contro di loro, se Tanassi, Gul e Rumor fossero cittadini qualunque, la giustizia avrebbe già fatto il suo corso». Gli avvenimenti recenti nelle Università italiane dimostrano, secondo Spadaccia, l'esistenza di «una condizione di estremo disagio nel mondo studentesco diversa da quella del '68» e «l'Incapacità del pel» di affrontarla in modo corretto, a causa delle «sue stesse contraddizioni» attuali. In ogni caso, per i radicali, va respinto il metodo della violenza: «Occorre piuttosto inventare nuove forme di disubbidienza civile: cosa accadrebbe, ad esempio, se un giorno al mese i 170 mila studenti dell'Università di Roma, costruita per ventimila, si presentassero tutti insieme? ».

Persone citate: Adelaide Aglietto, Gianfranco Spadaccia, Rumor, Spadaccia, Tanassi

Luoghi citati: Italia