In arresto un giovane, scomparso il fratello

In arresto un giovane, scomparso il fratello In arresto un giovane, scomparso il fratello Sul fronte delle indagini per l'assassinio del presidente degli avvocati torinesi Fulvio Croce è trapelata ieri sera una notizia che esce dalla consueta «routine» dei primi accertamenti dopo un delitto. La notizia è questa: da quattro giorni, un giovane è nelle mani dell'ufficio politico dei Servizi di Sicurezza di Tori¬ no. E' stato arrestato dai vicequestori Criscuolo e Fiorelli nel corso dell'inchiesta sull'attentato, fallito una settimana fa, al segretario capo della procura generale Dante Notaristefanc. Se è stato lo stesso nucleo delle Brigate rosse, come ritiene la polizia, a compiere i due attentati, uno fallito, l'ai- cesso, sapendo che ogni giorno guadagnato avrebbe avvicinato gli imputati alla scadenza dei termini di custodia, cioè alla liberazione dal carcere. Mentre a Roma si prendeva questa decisione, a Torino si riuniva, in un'atmosfera tesa ma risoluta, un ristretto vertice, precluso alla stampa, nella sede della prefettura. Intanto, a palazzo di giustizia, si svolgeva un'affollata, pubblica e appassionata assemblea di cinquecento avvocati: da qui veniva la più dura risposta alla strategia delle Brigate rosse, nella loro lotta allo Stato. Dall'una e dall'altra assemblea giungeva insomma una ferma deliberazione: il processo si deve fare e si farà, senza perdere tempo. Questa determinazione esprimeva una unanimità di sentimenti e di intenti quali da tempo la città non conosceva. Alla provocazione dei terroristi, all'omicidio di un uomo d'impeccabile onestà professionale e civile, la città di Torino, gli avvocati, gli uomini responsabili di difendere la legge e l'ordine democratico hanno insomma dato una replica immediata e intransigente. Al «vertice» in prefettura hanno partecipato autorità politiche (tra cui i presidenti della Giunta e del Consiglio della Regione Aldo Viglione e Dino Sanlorenzo) magistrati (il procuratore generale della Repubblica Giacomo Lamarca e il presidente del tribunale Rodolfo Prosio) responsabili dell'ordine pubblico (il questore Leonardo Musumeci e il comandante la legione dei carabinieri col. Richiero), e numerosi funzionari dei Servizi di Sicurezza. I magistrati hanno ribadito la decisione già annunciata ieri, nell'intervista al nostro giornale dal procuratore generale Carlo Martino: «Il processo si aprirà nell'ora e nel giorno fissati. Può slittare soltanto per motivi procedurali, non per cause esterne». Ma proprio sui motivi prog. mart. (Continua a pagina 2 in quarta colonna) Dante Notaristefano, il cancelliere capo che, alcuni giorni fa, ha subito un attentato rivendicato dalle Br, conforta la vedova dell'avv. Croce (P. De Marchis - « La Stampa ») 1 tro tragicamente riuscito, la traccia sarebbe più che promettente. Si è saputo che l'arrestato ha un fratello, militante come lui nelle frange eversive: è scomparso da una settimana. Ha partecipato anche all'assassinio dell'avvocato Croce? La polizia cerca una risposta a questa domanda tentando di individuare i covi del nucleo di brigatisti e non sono da escludere clamorosi sviluppi nelle prossime ore. Intanto, gli ambienti giudiziari della città hanno vissuto la giornata di oggi con appassionata partecipazione. Ieri mattina si ponevano molti e gravi interrogativi: si sarebbero trovati gli avvocati disposti a difendere i brigatisti rossi, nonostante la tremenda intimidazione rappresentata dall'assassinio dell'avvocato Croce? Se non si fossero trovati, il processo fissato per martedì davanti alla corte d'assise di Torino sarebbe stato inesorabilmente rinviato? E se fosse stato rinviato, si sarebbe giunti, per legge, alla scarcerazione dei brigatisti arrestati, per lo scadere dei termini della custodia preventiva? Nel corso della giornata, uno dopo l'altro, questi interrogativi si sono però sciolti. Nella mattinata, il Consiglio dei ministri, accogliendo in pieno la proposta avanzata ieri sera con urgenza dal Consiglio superiore della magistratura, ha deciso di sospendere i termini della carcerazione preventiva « in caso di impossibilità di un regolare svolgimento del giudizio » dipendente da fatti di eccezionale gravità. Questa decisione ha fatto fallire la strategia dei brigatisti, che è costata la vita all'avvocato Croce: ritardare in qualsiasi modo la celebrazione del pro-

Luoghi citati: Roma, Torino