Bustarelle al Comune di Taranto già in carcere 10 amministratori

Bustarelle al Comune di Taranto già in carcere 10 amministratori Altri tre ricercati (la vicenda nel 1973) Bustarelle al Comune di Taranto già in carcere 10 amministratori (Dal nostro corrispondente) Taranto, 28 aprile. (f. d.g.) Tredici mandati di cattura (nove dei quali sono già stati eseguiti dalla Guardia di finanza) sono stati emessi dal giudice istruttore di Taranto, dottor Morelli, contro altrettanti esponenti politici sindacali e funzionari del comune accusati di corruzione. Sono stati arrestati: Salvatore ricciarelli, 52 anni, ex capogruppo democristiano nel consiglio comunale; Vincenzo Fullone: 52 anni, consigliere comunale del psdi (ed ex assessore); Pasquale Castronuovo, 53 anni, ex consigliere pei Francesco Ruggieri, 35 anni, segretario provinciale del pli; Enzo Giase, 45 anni, segretario provinciale della Cisl; Angelo Alfonso, 51 anni, ex segretario provinciale de; Giovanni Vairo, 49 anni, componente della commissione di controllo sugli atti degli enti locali; Franco Sottomano, 56 anni, funzionario del comune; Stello Blasi, 44 anni, assessore socialista. Nel pomeriggio si è poi costituito l'ex sindaco democristiano Franco Lorusso, 55 anni, attuale presidente dell'azienda municipalizzata del trasporti (però non risulta più iscritto alla de). Gli altri quattro mandati di cattura, non ancora eseguiti, riguardano: Franco Muschio-Schiavone, 56 anni, presidente della sezione di controllo sugli atti degli enti locali; l'assessore repubblicano Nicola Carlino, 40 anni, l'ex segretario provinciale del psi, Aldo Lacaita, 49 anni. I provvedimenti del dottor Morelli sono stati emessi nell'ambito dell'incliiesta cominciata circa uu anno fa, in relazione al versamento, nel 1973, di 460 milioni, da parte del comune all'impiegato dell'Istituto autonomo case popolari Vincenzo Falcone, per alcuni suoli di proprietà del suocero, avvocato Giovanni Foresio. Il comune aveva occupato i terreni sin dal 1953 per pubblica utilità. L'avvocato Foresio, prima della morte (avvenuta alcuni anni fa) aveva tentato inutilmente di risolvere la vicenda, che ebbe una svolta quando Falcone cominciò a incontrarsi con alcune delle persone arrestate. Secondo le indagini della guardia di finanza, Falcone avrebbe ottenuto 460 milioni (ritenuti notevolmente al di sopra del reale valore dei suoli occupati dal comune) versando a vari amministratori e funzionari somme di danaro. Il sostituto procuratore della Repubblica, Acquaviva, il 3 marzo, dispose l'arresto di Vincenzo Falcone, che fu scarcerato venti giorni dopo. Nel frattempo, l'inchiesta era passata al giudice istruttore, che ha emesso i mandati di cattura.

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