Auto stampate

Auto stampate COLLEZIONISMO □ Auto stampate Tr\ sistono pochi collezionifij sti altrettanto accaniti come quelli che raccolgono vecchio materiale iconografico sull'automobile: cartoline, pubblicità, cataloghi, libri e riviste, stampe, manifesti, libretti d'istruzione, fotografie originali. Il campo è vastissimo, rispecchia l'estensione di quel «fenomeno automobile» che dai tempi pionieristici fino allo scoppio della seconda guerra mondiale — pur ancora lontano dalle dimensioni di massa dei giorni nostri — ha così profondamente mutato il divenire della civiltà. Vecchio discorso. Se non esistessero i collezionisti te prima di loro i «conservatori») la documentazione storica delle conquiste umane sarebbe monca e approssimativa. Lasciamo stare il collezionismo di auto d'epoca, riservato a pochi privilegiati, e restiamo in quello più modesto della carta stampata. Modesto, ma non tanto da impedire che pochi anni fa un piccolo catalogo della scomparsa marca italiana Isotta Fraschini sia stato battuto in un'asta specializzata londinese a 60 sterline, quasi 90 mila lire; o che in uno dei deliziosi negozi del Quartiere Latino, a Parigi, per un manifesto della vettura Clément, datato 1905, chiedessero 250 mila lire. Non c'è bisogno di arrivare a tanto. Dal punto di vista della documentazione, anche la cartolina illustrata pubblicitaria, il foglietto con i numeri del lotto e la «cantata» di soggetto automobilistico, la fotografia color seppia della famiglia benestante ammucchiata su un double-phaéton, possono avere un profumo e un valore (non necessariamente venale). Sono vecchie cose, rare ma non introvabili se si ha la pazienza — virtù del collezionista vero — di frugare tra le carte di certi banchetti o negozi «esclusivi». E' persino possibile, con un po' di fortuna, scoprire piccoli tesori, storicamente parlando. Più facile è imbattersi nelle cartoline illustrate: per molti costruttori, nei primi anni del secolo, erano un mezzo efficace ed economico di propaganda; ma le più diffuse sono quelle allegoriche, o ingenuamente umoristiche. Valgono da 1000 lire in su. Certe serie edite in Inghilterra sono anche artisticamente pregevoli, così come le grandi incisioni in quadricromia (ma qui il prezzo è direttamente proporzionule alla loro quasi irreperibilità) di disegnatori anche molto noti, come Motitaut, Herriott, Guillaume, Citerei, Gamy, Vincent. Ferruccio Bernabò

Persone citate: Ferruccio Bernabò

Luoghi citati: Inghilterra, Parigi