Movimenti al vertice dell'Iri Storoni ha dato le dimissioni di Emilio Pucci

Movimenti al vertice dell'Iri Storoni ha dato le dimissioni Movimenti al vertice dell'Iri Storoni ha dato le dimissioni Il repubblicano Ambrogio Puri presidente dell'Italsider - Nei prossimi giorni sarà designato il nuovo direttore della Finmeccanica Roma, 27 aprile. Grossi movimenti ai vertici dell'Irl: in data odierna il vicepresidente Enzo Storoni liberale ha comunicato a Petrilli le sue «irrevocabili» dimissioni. Sempre oggi Ambrogio Puri, repubblicano, è stato nominato nuovo presidente della Ralsider, la principale azienda del gruppo siderurgico Flnslder, in sostituzione dell'ingegner Redaelli-Spreaflco. Puri lascia la carica di direttore generale della Finmeccanica, dove negli ultimi anni ha svolto un ruolo importante nell'elaborazione dei programmi nucleari. Redaelll-Spreaflco rimarrà probabilmente alla presidenza della Sidemar, la società di trasporto di materiale siderurgico a partecipazione mista tra Flnslder e Finmare. Il nuovo direttore generale della Finmeccanica sarà invece designato nel prossimi giorni. Le dimissioni di Enzo Storoni sono motivate in una lunga e polemica lettera dove si dimostra l'impossibilita di gestire l'Irl «secondo criteri di economicità» e dove si mettono in risalto le mancanze del governo e della classe politica verso il più gros¬ so ente di gestione a partecipazione statale. Scrive il vicepresidente dimissionarlo che «l'autorità politica al fine dichiarato di garantire l'occupazione, esige che Viri, oltre ad effettuare massicci investimenti, seguiti a tenere in vita aziende in cronica ed irrimediabile perdita, ed operi salvataggi di imprese private in dissesto. Il gruppo fri, data l'assoluta inadeguatezza dei capitali propri, per far fronte a tali compiti ha dovuto ricorrere all'indebitamento che, negli ultimi tempi si è potuto ottenere soltanto a breve termine, cioè nella forma più onerosa». Il risultato è che il carico di interessi passivi del gruppo è di circa sei miliardi al giorno, «più del triplo della complessiva perdita di gestione». Tutto ciò rende impossibile il rispetto della legge a seguire criteri di gestione economica. La situazione si è poi aggravata, osserva Storoni, con il decreto legge sullo scioglimento dell'Egam (che prevede il passaggio della azienda all'In o all'Eni) che «impone all'Irt di accettare, senza beneficio di inventario, una eredità che, data l'esiguità del fondi previsti dal legislatore, determinerà fortissime perdite». E tutto questo «(onorando l'esistenza nel gruppo Iri di molti azionisti privati e quindi non tenendo in alcun conto la sua formula, le norme costituzionali che tutelano ti risparmio e quelle del codice civile relative alle società per azioni». La lettera di dimissioni conclude ricordando che nel giugno 1976, Storoni, scaduto il suo mandato, scrisse al presidente del Consiglio Andreotti sollecitando nell'interesse dell'istituto, la ricostituzione del comitato di presidenza formato da due membri scaduti e due funzionari del ministero controllore: «71 presidente mi rispose che era d'accordo con me clrcu l'urgenza di dotare l'istituto di legittimi organi amministrativi, ma che la questione era dt competenza del ministro Btsaglla. Sono passati molti mesi, ma nulla è ancora stato fatto». A detta dell'ex vicepresidente, in un momento cosi difficile per tutti, l'Irl, per difendere la sua formula, i suoi 520 mila dipendenti, 1 risparmiatori che gli hanno concesso la loro fiducia, «non può deliberare su atti di tale gravità, e certamente straordinari, con organi che possono soltanto occuparsi di ordinarla amministrazione». Il consiglio di amministrazione dell'Irl ha invitato questa sera Storoni «a voler riconsiderare il suo proposito in relazione alla gravità del momento ed all'importanza per l'istituto di poter continuare ad avvalersi della sua lunga esperienza e delle sue alte capacità professionali». Qualche osservatore, però, già parla di «terremoto» fra le alte cariche dell "Iri. Emilio Pucci

Persone citate: Ambrogio Puri, Enzo Storoni, Petrilli, Redaelli, Storoni

Luoghi citati: Roma