Rapimento Sara parla la difesa

Rapimento Sara parla la difesa Il processo ad Alessandria Rapimento Sara parla la difesa (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 26 aprile. Udienza pomeridiana al tribunale di Alessandria per il processo contro i presunti autori del sequestro di Sara Domini, la bimba di Alassio rapita nel dicembre scorso e liberata dopo diciannove giorni. Udienza dedicata alle repliche dei difensori impegnati a smontare la requisitoria del pubblico ministero Parola, che ha chiesto per dodici dei quattordici imputati pene per complessivi 133 anni e 4 mesi. Per le due donne di Angelo Germani, che riciclò il riscatto al casinò di St-Vincent; Gabriella Spoldi, la moglie, e Maria Luisa Ramaioli, l'amica, i difensori aw. Rosso e Peverati hanno chiesto l'assoluzione, sostenendo che nulla sapevano della vicenda. Né la prima che andò a depositare in banca il frutto del riciclaggio, 5 milioni; né l'altra, che il Germani aveva accompagnato al casinò. Pure per l'assoluzione si è battuto l'aw. Chiorino, difensore di Antonio Santelli che avrebbe trasportato da Rapallo a Milano la valigia con un miliardo di riscatto e le armi usate per l'aggressione a Franca Geloso quando le strapparono dall'auto la piccola Sara. Luigi Omacini, invece, che avrebbe ricevuto le valigie assieme al Germani, deve essere condannato — ha detto il difensore aw. Mazzone — al minimo della pena per l'accusa di favoreggiamento. La parola è passata poi all'avv. Antoniello, difensore di Bruno Turci che con Salvatore Mascia, Mario Ubaldo Rossi e un non meglio identificato Franco, avrebbe eseguito il sequestro. «Turci — ha concluso il difensore — dovrà al massimo rispondere di aver riciclato qualche milione, ma non ha certo preso parte al rapimento». Così come per l'aw. Franz Sarno deve essere assolto il Rossi. «Condanno il sistema con cui si è strappata la confessione del Mascia — ha detto Sarno —, è stato usato uno stratagemma non consentito. E Mascia, per assecondare la polizia, ha calunniato il mio cliente, accusandolo di un reato mai commesso. Non un solo elemento prova la sua partecipazione al rapimento». L'ultimo a replicare sarà, sabato mattina l'aw. Frank, difensore di Salvatore Mascia; quindi il tribunale si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza. I difensori, in sostanza, hanno confermato che a loro parere la maggior parte dei quattordici imputati devono essere considerati innocenti. In particolare, secondo la difesa, non hanno partecipato alla preparazione e all'esecuzione del sequestro i due presunti complici di Salvatore Mascia (che, arrestato qualche giorno dopo la liberazione della bimba, ha confessato tutto): i genovesi Bruno Turci e Mario Ubaldo Rossi, quest'ultimo latitante. Mascia, che in istruttoria aveva accusato come complici Rossi e Turci ritrattando poi in udienza, interrogato dal presidente Di Serafino, avrebbe, secondo i difensori dei due genovesi, agito con altre persone che vorrebbe salvare dall'incriminazione, gettando false accuse su due innocenti. Una tesi alla quale l'accusa non crede. E' indubbio comunque che un complice tuttora da identificare esiste: è quel fantomatico Franco, che Mascia continua a dire di conoscere soltanto col nome di battesimo. Durante le indagini questo Franco (si era pensato anche a Francis Turatello, ma la pista cadde ben presto) non è stato identificato. Sembra invece che negli ultimi giorni in certi ambienti della malavita genovese circoli il nome del «quarto uomo» del sequestro di Sara Domini. Si chiamerebbe proprio Franco, sarebbe un genovese, già noto alla giustizia per i suoi precedenti (rapina, furto, sequestro) e, sia pure per un epidosio di poco conto, già arrestato anche ad Alessandria anni fa. Forse dopo la sentenza le indagini porteranno alla sua identificazione. Franco Marchiato

Luoghi citati: Alassio, Alessandria, Milano, Rapallo