I giornalisti stranieri sorpresi dal "caso Fo"

I giornalisti stranieri sorpresi dal "caso Fo" Ritengono eccessiva la divampante polemica I giornalisti stranieri sorpresi dal "caso Fo" Variamente giudicata la reazione del Vaticano: indebita, inattuale, sbagliata - Il corrispondente "Times": "Chi non vuol vedere la trasmissione può spegnere la tv" Roma. 26 aprile. Gli stranieri che ci guardano — per mestiere, in questo caso, poiché si tratta dei giornalisti che da Roma raccontano al mondo le cose nostre — parlano ai loro lettori, da qualche giorno, dello straordinario caso di «Mistero buffo» e di come il Vaticano abbia violentemente protestato per lo spettacolo di Dario Fo. Gli stranieri che ci guardano tentano di capirci perché sono professionisti seri, e poiché sono professionisti seri ammettono che molto spesso non riescono a capirci. Ma si sforzano, e sul caso in particolare ecco per esempio l'opinione di Jean Neuvecelle, del Journal de Genève: «Queste reazioni mi sembrano esagerate. Io ho molta stima per Dario Fo, ma certo non lo ritengo importante al punto da farne un caso nazionale. Le autorità vaticane hanno commesso un errore: reagendo in modo così violento hanno finito col fare pubblicità allo spettacolo. Capisco che Questo, per la sua natura antireligiosa, potesse infastidire, ma mi sembra che la Santa Sede dovrebbe evitare di esprimere opinioni così immediate, a favore o contro spettacoli televisivi. Io sono rimasto scandalizzato anche dalle attenzioni che il Papa ha manifestato al "Gesù" di Zeffirelli». Il quotidiano dei cattolici di Francia è La Croix, suo corrispondente a Roma è Francois Bernard: «Mi sembra che la piega presa da quest'affare — dice Bernard — rifletta una situazione tipicamente italiana, dove si vede che resta ancora aperto tutto il contenzioso dello Stato J Pontificio, della questione romana. C'è sempre da parte dell'autorità ecclesiastica l'impressione di essere il portavoce della comunità cristiana di fronte a un potere ostile, di essere difensore e interprete del gregge ». Chi dei due è nel giusto? «Mi sembra che ciò non sia vero per nessuna delle due parti. Sono vestigia di tempi che non esistono più e dei quali nessuna delle due parti riesce a liberarsi». Ma era davvero offensiva, per un cattolico, la trasmissione di Fo? «Sulla scena un giullare non recita un copione, ma si inventa continuamente; era inevitabile che il giullare di "Mistero buffo" esprimesse la personalità dì Dario Fo, che non è cristiano, e che la cristianità se ne sentisse offesa». E dunque, la reazione è proporzionata o no al fatto? «La reazione è sproporzionata al fatto. Ma forse non è sproporzionata alla situazione italiana di oggi, con questo sentimento di destabilizzazione, di società in pericolo, per cui chi è toccato in valori che giudica fondamentali reagisce in questo modo estremo». «Premetto che sono prote stante — dice Adrianus Liujdiens, del quotidiano NRC Handelsblad di Rotterdam e che non guardo mai la tv. Ma ho letto tutto ciò che si è detto su Fo e il Vaticano. Dario Fo non è certamente un santo, ma neppure Bonifacio Vili lo era, e forse ha commesso più errori lui che non Dario Fo. La reazione vaticana è l'errore di chi non sa capire i tempi: la libertà di trasmissione, come quella di stampa, deve essere assoluta. Chiunque ha diritto di vedere un programma o, se non vuole vederlo, di cambiare trasmissione. La mia donna di servizio, che è una donna semplice, le ha viste entrambe: inorridita per il "Mistero buffo", entusiasta per il "Gesù" di Zeffirelli. Il Vaticano è colmo di signori che sanno il fatto loro, non capisco proprio perché facciano questa battaglia di retroguardia». Jane Logan Bentley, del Christian Science Monitor di Boston: «Non ho visto lo spettacolo, ho poco seguito la polemica. Ma in generale, direi che la Chiesa sta perden- d0 Xe grandi battaglie per vo ler fare quelle piccole, perde di vista i grandi temi e perde se stessa in un bicchier d'acqua. E' una cosa che mi rattrista, perché religiosità e polemiche inutili non possono conciliarsi». Autore di alcuni libri dedicati alle cose italiane, Peter Nichols (The Times, Londra) trova difficile dare un giudizio sulle reazioni vaticane: «Si tratta di qualcosa assolutamente al di fuori della mia esperienza mentale». E lo spettacolo, «Mistero buffo»? «Per la verità, non trovo molto simpatico Dario Fo, così ho girato il bottone e ho spento la tv. Penso che qualsiasi cattolico avrebbe potuto fare la stessa cosa». f, m.

Luoghi citati: Boston, Francia, Londra, Roma, Rotterdam