La Liguria attende una legge sui parchi
La Liguria attende una legge sui parchi Sollecitata da "Italia Nostra„ La Liguria attende una legge sui parchi Il progetto regionale, presentato nel '76, prevede severe regolamentazioni delle zone di caccia e pesanti limitazioni all'edilizia (Dal nostro corrispondente) Genova, 25 aprile. I giovani di «Italia Nostra» terranno il 7 maggio prossimo, nella frazione Capanne di Marcarolo del comune di Bosio — al confine tra la provincia di Genova e quella di Alessandria — un convegno per sollecitare la discussione e l'approvazione della legge sulla costituzione dei Parchi regionali presentata il primo aprile dell'anno scorso dall'assessore all'Urbanistica Delio Meoli (psi) e che da allora giace nei cassetti degli uffici regionali. Tutte le forze politiche si accusano a vicenda per questi ritardi. In realtà, ancora una volta, i partiti e la Regione sembrano timorosi del contenuto «rivoluzionario» d'una legge che, in clima elettorale e di piena polemica ecologica, era stata presentata come profondamente innovativa. La legge, in parole povere, divideva la Liguria in tre zone: A, B, C. In ordine di decrescenza, e a seconda dell'importanza dei beni culturali e naturali da difendere. Nelle tre zone, inoltre, venivano posti severi limiti alla caccia e pesanti limitazioni alle costruzioni edilizie. II progetto finiva così per suscitare le proteste di parecchie amministrazioni comunali dell'entroterra, di diverse associazioni di contadini ed in particolare della de, che ha scatenato — sia a livello consiliare, sia nei centri più interessati dalla legge — un vero e proprio battage contro il progetto. Non solo, anche il pei, che in un primo momento s'era dichiarato favorevole alla legge ed al suo spirito, negli ultimi tempi, per evitare impopolarità, ha raffreddato il proprio entusiasmo. Raccontano negli ambienti regionali — come un aneddoto che avrebbe colpito i comunisti non abituati alle rivolte «popolari» nei loro confronti — che numerosi contadini della zona di Calizzano, nel corso d'una protesta organizzata contro il progetto di legge regionale sui Parchi, avrebbero pubblicamente stracciato le tessere d'appartenenza al partito dinanzi al capogruppo della Regione, il savonese Magliotto. Così la legge che istituisce i Parchi regionali rimane bloccata malgrado gli impegni di buona volontà espressi l'anno scorso. Eppure la Liguria avrebbe bisogno — dicono i giovani di «Italia Nostra» — d'un sollecito intervento legislativo, perché in proporzione è la regione più boscosa d'Italia ed è ricoperta soprattutto di boschi cedui con tutti i limiti di questo tipo di vegetazione. In realtà, sulla legge per i Parchi pesa, più che il divieto e le severe limitazioni alla caccia (molto importanti perché, contestualmente al rimboschimento, le montagne liguri si sono arricchite di fauna selvatica piuttosto rara), la «dura» legislazione edilizia. Si sa che fino a pochi anni fa, saturata la costa, esistevano parecchi progetti di escalation edilizia nell'entroterra, sfruttando località praticamente integre dal punto di vista della ricchezza paesaggistica. Le limitazioni edilizie hanno perciò provocato le reazioni delle amministrazioni comunali dell'entroterra che, probabilmente, speravano di rimpinguare le stremate casse comunali col rilancio delle costruzioni e delle «seconde case», nonché dei contadini i quali hanno definito i futuri Parchi regionali dei «lager per addetti all'agricoltura ». Secondo «Italia Nostra», l'agricoltura e il turismo nell'entroterra ligure si difendono anche con la legge sui Parchi regionali. p. 1. arrestato, con l'accusa di violenza privata, il muratore Michele Campus, 19 anni, di Macomer, il quale, insieme con una ventina di giovani, stava per raggiungere il giocatore oristanese, Lombardi e si accingeva a lanciargli contro alcune pietre. L'inseguimento è avvenuto dopo che 200 tifosi del Macomer avevano impedito all'arbitro della partita, il cagliaritano Speranza, di uscire dagli spogliatoi dello stadio e quindi da una chiesa, dove era riuscito a rifugiarsi con l'aiuto dei dirigenti della squadra locale. I tifosi non avevano condiviso alcune decisioni del direttore di gara e ai suoi presunti errori avevano attribuito il risultato di pareggio conseguito dalla loro squadra. L'arbitro è rimasto per 2 ore nella chiesa insieme con ì guardalinee ed è stato fatto poi uscire da agenti del commissariato di polizia e da carabinieri, che l'hanno scortato fino alla stazione ferroviarie1, da dove è partito per Cagliari. (Ansa)
Persone citate: Delio Meoli, Lombardi, Magliotto, Michele Campus
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