Zig - zag Zigoni di Giovanni Arpino

Zig - zag Zigoni ATTUALITÀ DI UN UOMO Zig - zag Zigoni Torna al Comunale un personaggo strambo, Gianfranco Zigoni, « punterò » di tipico genio e tipica sregolatezza, recentemente multato per l'ennesima volta di quattrocento carte da mille causa i suoi sproloqui in un dopo-partlta. Ha anche inviato, giorni fa, una lettera a « Stampa Sera », smentendo certe dichiarazioni che furono riportate non solo dal quotidiano torinese ma da altri giornali (le raccolse l'amico Angelo Caroli, persona troppo professionale e « dentro i fatti » per inventare e mettere in bocca altrui parole non autentiche). L'attaccante gialloblù è considerato uno dei « cavalli pazzi » del nostro mondo calcistico. Non va fischiato, però: fischieremmo noi stessi. Le componente di esuberanza e — se si vuole — di follia che Zigoni porta con sé è molto italiana, individualmente e collettivamente. Lui, Zig-zag Zigoni, che ha testa di nobile marmo, può ritenersi « kappaò • per una bottiglietta di plastica grande come un dito mignolo (ricordate? Accadde durante la partita a Torino con la Madama). Ma, gran Cielo, non sempre siamo sul Piave, dove o si è « tutti eroi » o si è « tutti accoppati ». A volte possiamo cader tramortiti dal colpo di tosse d'una zanzara, noi figli di mamma e di Alberto Sordi. Ripeto: non sia fischiato Zig-zag Zigoni. E' un ombroso artista della pelota, è creatura di carattere bizzarro e proprio per questo fraterno. Se fosse stato meno balzano avrebbe militato in Nazionale per chissà quante gare: aveva ed ha i numeri (anni fa, tra amici, elaborando una formazione azzurra di « matti », Zigoni lo consideravamo pedina fissa, tra i vari • Domingo », Chinaglia, e Oronzo Pugliese in panchina). Zigoni, oggi, è un giocatore dei grandi tempi andati, malgrado l'età ancor giovane. Appartiene all'epoca che non avrebbe mai rinunciato all'esibizionismo, si trattasse dei Sivori o dei Vieri. Salutiamolo dunque con un applauso di simpatia. Il football ha ancora bisogno di eccentricità, di granelli di sabbia infilati nella macchina della robotizzazione. Zig-zag Zigoni, sempre sorvegliato dagli arbitri sceriffi, è un pistolero d'area, una « pecora nera » che Castellini ■■ giaguaro » dovrà tener d'occhio. Chi lo fischia, anche se porta i jeans, si dimostra tifoso in ghette, di un perbenismo che il buon football ripudia. Giovanni Arpino

Luoghi citati: Torino