La Stampa - Consultazione Archivio

Falsi danni di guerra anche per la Breda? Il giudice blocca la pratica Falsi danni di guerra anche per la Breda? (Nostro servizio particolare) Milano, 22 aprile. (o.r.) Si allarga l'inchiesta sui danni di guerra. Il sostituto procuratore della Repubblica Guido Viola, che funge da pubblico ministero accanto al giudice istruttore Gerardo D'Ambrosio, ha bloccato la pratica relativa ai risarcimenti riconosciuti alla «Breda siderurgica», un'altra delle 35 società per le quali il commercialista fiorentino Gian- cario Guasti aveva prestato la propria attività di consulenza per avviare la pratica. Oltre alle vicende della «Caproni» e della «Riva Calzoni» i giudici milanesi cercheranno ora di stabilire anche la fondatezza della documentazione presentata dalla «Breda siderurgica» che durante l'ultimo conflitto bellico aveva subito la distruzione, per effetto dei bombardamenti, di alcuni capannoni. Nella pratica per ottenere il rimborso dei danni si sarebbe fatto figurare che i capannoni erano ricolmi di prodotti finiti e invece non lo sarebbero stati. La richiesta di rimborso fu accolta e alla Breda venne riconosciuto un risarcimento di sette miliardi da farsi in diverse rate. L'inizio delle erogazioni sarebbe cominciato nel 1966: ora è stato tutto bloccato perché la magistratura possa fare i necessari accertamenti e stabilire la fondatezza della richiesta in base ai danni effettivamente subiti. L'inchiesta giudiziaria sarà concentrata a Milano. Questa mattina il giudice istruttore presso il tribunale di Busto Arsizio (Varese) dottor Adamo Rocco, che aveva fin qui condotto l'istruttoria in merito alla pratica della «Siai-Marchetti», ha accolto il parere del pubblico ministero dottor Colucci, e ha deciso di spogliarsi dell'indagine. Il magistrato di Busto ha riconosciuto l'esistenza di una connessione di carattere soggettivo e oggettivo con l'istruttoria condotta a Milano dal giudice D'Ambrosio e ha disposto la trasmissione del fascicolo al tribunale del capoluogo lombardo.