Caduti 87 mila soldati sulla via della libertà di Fulvio Cinti

Caduti 87 mila soldati sulla via della libertà Caduti 87 mila soldati sulla via della libertà Il contributo delle Forze Armate alla guerra di Liberazione sarà ricordato oggi all'Alfieri Il contributo delle Forze Armate alla guerra di Liberazione sarà ricordato stamane alle 10, al Teatro Alfieri, con una manifestazione Indetta dalla Regione cui hanno dato la loro adesione I presidenti della Repubblica, del Consiglio, della Camera e il ministro della Difesa. Parleranno Sanlorenzo, presidente del comitato regionale per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, ed il colonnello Rinaldo Cruccu, capo dell'ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito. Per la prima volta la presenza di coloro che ancora indossavano l'uniforme dopo l'8 settembre viene giustamente inquadrata nella guerra di Liberazione e, in particolare, nella Resistenza. Afferma II colonnello Cruccu: • Non c'è un solo momento e un solo aspetto di essa ove non siano presentì uomini delle Forze Armate ». Quale fu il contributo? 87 mila 303 militari caduti, 365 medaglie d'oro, un numero altissimo di feriti. Uomini in divisa morti con le armi In pugno sul monti di Cassino, sul fronte Adriatico, in Grecia e In Albania o colati a picco con le proprie navi. E anche caduti ■ oscuri »: Internati nel campi di prigionia e ausiliari delle unità anglo-americane. Perché questo tributo non è stato valorizzato prima? A ricordare quel fatti 32 anni dopo, si rischia di ingigantirli oppure di rimpicciolirli: ed è giusta la via seguita dal col. Cruccu che ha riunito In quattro punti la partecipazione delle Forze Armate alla guerra di Liberazione: reazioni opposte al tedeschi subito dopo l'armisti¬ zio; Intervento a fianco degli alleati e in appoggio alla Quinta e Ottava Armata; presenza nelle formazioni partigiane; resistenza degli internati. La loro partecipazione sarebbe stata più massiccia se gli Alleati non avessero opposto molti ostacoli. Ricorda II col. Cruccu: « Quando aderirono alle nostre richieste, lo fecero con una parsimonia quasi offensiva, autorizzando la presenza sul fronte di guerra di contingenti Italiani molto più modesti di quelli che in effetti si sarebbe potuto fornire: La prima azione è legata a Monte Lungo, sulla strada di Cassino. Appena 5000 uomini contro postazioni tedesche, su un terreno di combattimento aspro e scoperto, conquistato con due azioni: la prima l'8 dicembre '43 (e che costò gravissime perdite); la seconda otto giorni più tardi, coronata dal successo. Dal primo Raggruppamento Motorizzato nacque il Corpo di Liberazione, protagonista con il battaglione alpini « Piemonte » e i due battaglioni del Quarto reggimento bersaglieri, della conquista di Monte Marrone, e dell'avanzata sul fronte Adriatico. Giunti davanti alla Linea Gotica, gli alleati autorizzarono l'intervento di un piccolo esercito rivestito ed armato con mezzi adeguati. Ma anche stavolta, per ragioni politiche, vollero che le divisioni fossero chiamate « Gruppi di combattimento ». Ma la sostanza, almeno per i nostri soldati, non cambiò: nella battaglia di Bologna e dell'Emilia-Romagna il loro apporto fu grande e In alcune azioni, determinante. Fulvio Cinti

Persone citate: Cruccu, Rinaldo Cruccu, Sanlorenzo

Luoghi citati: Albania, Bologna, Cassino, Emilia, Grecia, Piemonte, Romagna