Intesa tra la Cee e gli Stati Uniti per aiutare le economie in crisi di Renato Proni

Intesa tra la Cee e gli Stati Uniti per aiutare le economie in crisi I colloqui a Bruxelles tra Cooper e Haferkamp Intesa tra la Cee e gli Stati Uniti per aiutare le economie in crisi (Dal nostro corrispondente/ Bruxelles, 21 aprile. A conclusione dei colloqui del sottosegretario di Stato americano per gli Affari economici Cooper con il vicepresidente della Commissione europea Haferkamp, è evidente che le grandi potenze occidentali hanno ormai abbandonato i progetti per ridare vigore alle proprie economie e risolvere cosi anche il problema della disoccupazione nei Paesi più attanagliati dalla crisi. Cooper ha informato Haferkamp che il presidente Carter, avendo deciso di di- I ma di protezionismo com I merciale e di essersi trovati I d'accordo sui principi essen- mezzare gli sgravi fiscali previsti (da 32 a 16 miliardi di dollari), accrescerà di pochi miliardi di dollari la capacità deflattiva dell'economia americana nel 1977. Haferkamp, da parte sua, ha informato Cooper che anche la Repubblica federale tedesca non rilancerà la propria economia, per timore degli effetti inflazionistici. Le «locomotive» americana e tedesca, quindi, non traineranno il resto del mondo verso la ripresa, benché l'economia americana sia in una fase di espansione del 5 per cento su base annua, e gli effetti negativi saranno sentiti soprattutto dai Paesi del Terzo Mondo e dalle Nazioni europee che hanno maggiore bisogno di stimoli esterni, come l'Italia. Haferkamp e Cooper tuttavia hanno trovato l'accordo sulla necessità di creare una nuova facility del Fondo monetario internazionale per aiutare i Paesi con forti passivi della bilancia dei pagamenti. L'argomento sarà ripreso dal comitato ad interim del Fmi che si riunirà a Washington tra una settimana. Sia Haferkamp che Cooper hanno definito i colloqui, avvenuti nel quadro degli scambi semestrali di vedute tra la Cee e gli Usa su argomenti di comune interesse, «costruttivi e utili». Del resto, il presidente della Commissione europea Jenkins è appena rientrato da Washington ove si è incontrato con Carter per discutere gli stessi problemi. Nella conferenza stampa con giunta, il commissario per l'energia, Brunner ha poi dichiarato di sperare che tra poche settimane gli Stati Uniti riprenderanno le consegne all'Europa dell'uranio arricchito per la produzione di energia nucleare, un problema che ha reso difficili ì rapporti tra gli alleati negli ultimi mesi. Cooper, tuttavia, è stato più cauto e ha messo nuovamente in rilievo la responsabilità americana di evitare la proliferazione di materiale nucleare. Haferkamp e Cooper hanno poi dichiarato di essere decisamente contrari ad ogni for- zSppLmppslndecfdgess ziali della conferenza NordSud di Parigi, compreso il progetto per stabilizzare i prezzi delle materie prime. L'argomento presenta problemi pratici che non sono stati però esplorati a fondo. Cooper ha inoltre dichiarato alla stampa che l'attivo della Bilancia dei pagamenti americana verso la Cee (10 miliardi di dollari nel 1976) non potrà essere facilmente ridotto poiché anche l'America deve fare fronte ad un passivo globale della propria Bilancia dei pagamenti a causa dell'enorme esborso di dollari per l'acquisto di petrolio. Renato Proni