Ecco una squadra che non tradisce di Angelo Caroli
Ecco una squadra che non tradisce Ecco una squadra che non tradisce E' il giudizio di Boniperti - Trapattoni elogia tutti, ma in particolare Spinosi - Bettega spiega il gol vero e quelli annullati dall'arbitro (Dal nostro inviato speciale) Atene, 20 aprile. Dopo quattro anni, la Juventus accede di nuovo ad una finale di Coppa. Il 25 aprile del '73 I bianconeri, pareggiando (0-0) a Derby, conquistarono il diritto di giocare contro l'Ajax la finale di Copoa dei Campioni. Questa sera, ad Atene, espugnando il campo dell'Aek con un gol di Bettega e arrotondando il 4-1 dell'andata, va in finale Uefa. Grosso exploit, soprattutto sotto l'aspetto psicologico, se conside riamo le ostili condizioni ambientali in cui si è trovata a giocare. Trapattoni è il primo protagonista che riusciamo ad avvicinare. E' quasi senza voce. Passa Fandroch, l'allenatore dell'Aek, e si complimenta con lui. Poi il « Trap » comincia: « La Juventus si è resa protagonista di una esibizione quasi perfetta. Si è disposta in campo molto organizzata e tranquilla, sfoggiando una sicurezza esemplare;. Potevamo ripetere, quantitativamente, il risultato di Magdeburgo. A questo punto non ho parole per elogiare la squadra. Il gol di Bettega ha premiato i miei ragazzi. Ha vinto il migliore. L'Aek, salvo una sfuriata iniziale, non ci Li messo in particolari difficoltà. Noi, dal nostro canto, dopo aver controllato agevolmente I greci, siamo riusciti a frastornarli ». — Tutti da otto, Spinosi da nove, vero? L'allenatore sorride. Risponde: « A Spinosi darei qualcosa di più per come sa rispondere alle mie sollecitazioni ogni volta che è chiamato in causa. E' difficile, per uno come lui che entra, esce e rientra di nuovo in squadra, mantenere sempre serenità e serietà professionale ». La parola, subito dopo, passa a Giampiero Boniperti. Il presidente è complimentatissimo dai dirinenti greci. Sfoggia il sorriso delle grandi circostanze, poi ha come uno sfogo di felicità: «Molto bene la Juve. Una squadra di grande temperamento, che al momento opportuno non tradisce le aspettative. Anche questa sera ha giocato una partita tranquilla. E questo è un elemento molto importante. Fuori casa, infatti, ci vuole equilibrio. E abbiamo appunto dimostrato di possederlo. Questa è la Juve che place a mei ». lardelli, « staffettista » con Causio, spiega l'avvicendamento proiettando il discorso sul campionato. « Era un espediente programmato, prestabilito. Ma non mi soffermerei molto su questa rotazione. Mi piace invece parlare dei novanta minuti di stasera. Logico che i greci attaccassero per forzare il nostro dispositivo di difesa e capovolgere il risultato dell'an- data. Noi li abbiamo contenuti bene. Nella ripresa loro sono calati nella misura in cui noi siamo cresciuti. E siamo cresciuti a tal punto che le migliori occasioni sono state le nostre. Il gol è stato la logica conseguenza. Dire a questo punto, dopo il 4-1 dell'andata e dopo questo 1-0, che siamo i migliori è cosa del tutto superflua ». « Il clima infuocato, chiassoso dei tifosi — continua Tardelli — non ci ha assolutamente disturbato. A Manchester ci siamo rodati. Non capisco perché il pubblico alla fine se la sia presa con Palotai. lo non ho visto errori ». Zoff chiarisce il gol... fantasma dell'Aek. « C'era un buco nella rete, la palla era nettamente lontana dal palo. Del resto, i greci non hanno contastato ». Ed eccoci a Bettega. E' felice per II gol e si rammarica un po' per i due che gli sono stati annullati da Palotai: « Cross di Causio, colpo mio di testa e rete. Per il resto, mi sembra di non avere commesso fallo su Ravussis nell'azione della prima rete. Ero lontano da lui, dunque non potevo commettere fallo nei suoi confronti. Su quella annullatami per fuorigioco, non azzardo giudizi; probabilmente Palotai aveva ragione. A me sembrava di essere partito sulla palla quando Causlo mi ha suggerito il passaggio. Comunque, l'aver lasciato lo stadio tra gli applausi del pubblico mi sembra la migliore testimonianza della nostra supremazia. Abbiamo giocato con intelligenza, abbiamo costruito e siamo usciti con spigliatezza dalla nostra area di rigore a piacimento. Soprattutto nella ripresa ho sollevato il lavoro dei compagni con ripiegamenti su Nikolau, che da stopper è passato a centravanti ». — E ora? E' la Coppa buona? « Penso di si. Dopo tanti sacrifici, abbiamo possibilità di aggiudicarcela ». Causio, con i 45 minuti di stasera, ha dimenticato l'amarezza di non aver potuto disputare l'intero match. Dice: « Era scontato che passassimo II turno, dunque non ho altro da aggiungere se non un vivo elogio all'indirizzo dell'impeccabile arbitro Palotai ». Angelo Caroli
Luoghi citati: Atene, Magdeburgo, Manchester
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