Due giovani e una ragazza sparano 8 colpi di rivoltella contro l'ex segretario della de

Due giovani e una ragazza sparano 8 colpi di rivoltella contro l'ex segretario della de Continua l'intollerabile serie di gravi intimidazioni politiche Due giovani e una ragazza sparano 8 colpi di rivoltella contro l'ex segretario della de Hanno teso un agguato al dott. Notaristefano sulla porta di casa in Lungodora Voghera - L'aggredito: "Non credo volessero colpirmi, ma soltanto spaventarmi" • In Consiglio comunale il sindaco gli ha espresso la solidarietà dei torinesi Attentato contro il consigliere comunale Dante Notaristefano, ex segretario cittadino della de: una donna e due uomini gli hanno esploso contro otto colpi di pistola, per fortuna senza raggiungerlo. Gli aggressori sono fuggiti in auto. Nessun gruppo politico ha finora rivendicato la paternità dell'attentato. L'episodio di violenza, che si j ricollega ai numerosi altri avvenuti di recente in città, alcuni dei quali proprio contro esponenti della de, è stato deplorato ieri sera in consiglio comunale. Il sindaco Novelli ha espresso solidarietà a Notaristefano; tutti i gruppi si sono associati. L'aggressione è avvenuta verso le 14 di ieri, nello spazio di pochi secondi. Dante Notaristefano, dirigente capo della Procura della Repubblica, rincasa alla guida della propria « 124 ». La parcheggia in una strada secondaria, a un centinaio di metri da Lungo Dora Voghera 150 dove abita con la moglie Maria e la figlia Marina. Chiusa l'auto, si avvia a piedi. La strada è quasi deserta. Dopo qualche metro, Notaristefano vede davanti a sé tre persone, una donna e due uomini. « Li guardo di sfuggita, senza attenzione — racconta —. Non noto nulla di strano. Solo quando sono a non più di 3-4 metri da me mi accorgo che mi guar dano fisso ». La donna apre la borsetta, impugna una pistola e spara, subito dopo imitata dai due uomini, che impugnano armi calibro 7,65. E' un attimo. Il consigliere comunale si rende conto del pericolo, compie un balzo di lato e comincia a correre a zig-zag, attraversando il viale. « Non vo levano colpirmi — afferma Notaristefano —. Dapprima ho creduto davvero che volessero ammazzarmi. Adesso, ripensandoci, ritengo che volessero solo spa ventarmi. Ci sono riusciti, lo ammetto ». E' sconvolto. L'aggressione lo turba. Non sa dare una spiegazione: « Non ho nemici, per mia natura sono conciliante, non prendo mai di punta nessuno ». Scarta l'Ipotesi della vendetta personale: « Probabilmente — dice — si tratta di una dimostrazione contro la de ». L'intimidazione gli ricorda gli attentati dello scor. so gerirmi.) contro l'on. Porcella na, l'ex assessore comunale Lue ci e 11 dottor Agresti, suo prede cessore alla segreteria cittadina della de: a tutti e tre fu inceri aiata l'auto. Bottiglie incendiarle lanciate da vetture in corsa. Nes suno vide in faccia 1 banditi. I Questa volta gli aggressori non i hanno esitato a farsi vedere in viso. Ma Notaristefano non li ricorda. « Ero distratto, sovrappensiero, lontano un miglio da un'ipotesi di aggressione ». Gli inquirenti hanno raccolto otto bossoli e sentito alcune testimonianze. Adesso cercano collegamenti fra l'episodio e gli at¬ tentati compiuti contro altri esponenti de. Si indaga anche per verificare se esiste un nesso fra l'episodio di Ieri e una rapina compiuta in casa Notaristefano nel novembre '75: i banditi legarono la moglie e la figlia del consigliere comunale e portarono via gioielli e denaro. Riavutosi dallo spavento <« In certi momenti, mi pare di avere sognato»), Notaristefano si è recato regolarmente in consiglio comunale, ricevendo strette di mano e dimostrazioni d'amicizia. In apertura di seduta dell'assemblea, il sindaco Novelli gli ha espresso la solidarietà del consiglio e di Torino: « Condanniamo gli ignobili fatti che accadono in j città e nell'intero Paese, chiediamo agli organi dello Stato e al governo di fare il loro dovere perché ci sia chiarezza, per fare luce là dove per anni ci sono state le tenebre, per cui ancora oggi, a otto anni della strage di piazza Fontana, il processo di Catanzaro avanza a stento, con fatica e senza risultati ». Emilia Bergogllo, vlcecapogruppo de, ha espresso « emozione e degno »; Segre (psi) ha parlato di atto teppistico, Giannobti (pel) di costernazione. Capello di democrazia nazionale ha detto: « Non bastano le mozioni di solidarietà, propongo di chiudere l'Università ». Con lui ha polemizzato Canu di democrazia pioietaria, che si è scagliato anche contro la de, affermando: « La vile aggressione a Notaristefano non fa parte di ciò che il movimento operaio vuole ». Il sindaco Novelli ha ricusato le proposte di Capello e gli accenti polemici di Canu: « Chi vuole difendere la classe operaia deve prendere le distanze dai gruppi che credono di fare la lotta politica e sindacale con bastoni e molotov. Non dobbiamo avere indulgenza verso chi ricorre a questi metodi ». I gruppi dell'arco costituzionale hanno poi sottoscritto un ordine del giorno di solidarietà, assicurando il proprio impegno a tutela dei cittadini. ■k Scritte ingiuriose contro il ministro Donat-Cattln: sono state vergate di notte, con una bombola spray, nella casa dell'uomo politico de in via Romagnano 97. Sono firmate « br ». L'ufficio politico della questura ha svolto accertamenti; una « volante » compie un rsrvizio di sicurezza. j Il consigliere Dante Notaristefano con la polizia sul luogo dell'aggressione

Luoghi citati: Catanzaro, Emilia, Torino