Zaire: intervento francese concordato con gli Usa? di Alberto Cavallari

Zaire: intervento francese concordato con gli Usa? Rivelazioni di "Newsweek,, mentre Giscard parte per il Senegal Zaire: intervento francese concordato con gli Usa? (Dal nostro corrispondente) Parigi, 19 aprile. La partenza di Giscard cTEstaing per il vertice franco-africano di Dakar è stata accompagnata oggi da clamorose rivelazioni di Newsweek sull'intervento di Parigi nello Zaire. Il settimanale americano smentisce la tesi di Giscard sulla mancanza di «collusioni» tra Parigi e Washington; inoltre precisa che l'operazione militare francese in Africa è stata concordata tra Cyrus Vance e Giscard; infine denuncia l'assistenza attiva dei servizi segreti franco-americani (Sdece e Cia) che «si sono scambiati informazioni ed hanno preparato il terreno all'intervento francese e marocchino». Secondo Newsweek, Giscard e Vance hanno affrontato il problema dello Zaire durante la sosta del Segretario di Stato americano a Parigi, in viaggio per Mosca tre settimane fa. Il vicesegretario di Stato Habib ha poi incontrato René Journiac («agente» per gli affari africani di Giscard) appena tornato dallo Zaire. Da Journiac gli americani sono stati avvertiti che Mobutu era favorevole a una controffensiva contro le infiltrazioni messe in moto dall'Angola. Cia e Sdece hanno poi collaborato nel preparare l'operazione, e Newsweek rivela che i francesi sapevano persino i nomi dei 150 cubani e dei 100 tedeschi orientali che hanno svolto il ruolo di «consiglieri tecnici» presso il piccolo esercito di 1500 unità (composto anche di ex gendarmi katanghesi) che ha invaso lo Shaba. Sempre secondo Newsweek, Giscard avrebbe deciso l'intervento per varie ragioni. Primo: per distogliere l'attenzione dei francesi dai problemi esterni, dalla sua sconfitta elettorale, e per ricuperare con un'azione neocoloniale il favore del gollismo nazionalista. Secondo: per inviare un segnale di «solidarietà» ai Paesi francofoni e ai poteri conservatori che li governano. Terzo: per compiere un allenamento militare in vista della indipendenza di Gibuti (che scatterà il 27 giugno) e che potrebbe sfociare in una situazione di disordine che la Francia si appresta a sfruttare mandando un contingente di 6000 uomini «per mantenere la pace e mantenere il controllo della zona». Naturalmente il settimanale dimentica di citare una quarta ragione: la tendenza francese di spingere i nuovi rapporti con gli Stati Uniti instaurati da Giscard verso una collaborazione franco-americana nel Terzo Mondo. Altre rivelazioni aggiunge Le Monde, dicendo che il ponte aereo tra Parigi e lo Zaire era preparato da tempo, e che i paracadutisti avevano avuto occasione di allenarsi con una «missione tecnica» avvenuta lo scorso ottobre nella Costa d'Avorio. Inoltre, l'intervento del 6 aprile sarebbe stato appoggiato da una ventina di paracadutisti francesi che da tempo si trovano nel Sud dello Zaire, a Ramina, col compito di istruire paracadutisti africani secondo un vecchio accordo di cooperazione con Parigi. Le Monde rivela che questi paracadutisti appartengono al primo reggimento di stanza a Bayonne: una unità che generalmente viene considerata fra quelle di cosiddetta «ricerca e informazione» dell'esercito nazionale. I servizi d'informazioni francesi hanno poi lavorato da tempo nell'area, dove (secondo i loro «censimenti») si troverebbero undicimila cubani e milletrecento tedeschi dell Est. Il consenso americano all'intervento francese colloca così la Francia in prima linea nella battaglia Est-Ovest che si svolge in Africa per la spartizione delle zone d'influenza. Anche l'Inghilterra (secondo Newsweek) avrebbe partecipato a questa azione coordinata, in vista dei suoi interessi sud-africani, e delle alleanze che sta ottenendo dai Paesi confinanti, soprattutto dal Mozambico. Ma l'aspirazione francese a diventare protagonista di una «stabilizzazione» t.'o-occiden^le contrapposta alla ne» • azione sovietica ha dimenai' • più vistose. Ancore Newsweek rivela che dietro l'azione franco-marocchina non si muovono solo gli Stati Uniti e il Belgio. La Germania Occidentale ha promesso due milioni di dollari di aiuti. La Cina ha inviato armi a Mobutu. L'Egitto di Sadat ha una missione militare nello Zaire malgrado il problema israeliano non consenta al Cairo un intervento che altrimenti parrebbe «possibile». D viaggio di Giscard a Dakar, e la quarta conferenza franco-africana che comincia domani, si collocano così su uno sfondo delicato. L'operazione nello Zaire può infatti contribuire a migliorare le relazioni tra Parigi e gli Stati africani «moderati». Ma, nello stesso tempo, può aprire una situazione del tutto nuova tra Francia e Urss diventate concorrenziali nelle «due Afriche». Naturalmente il ponte aereo francese nello Zaire non ha le dimensioni di quello sovietico in Angola tra l'ottobre e il novembre 1975. I russi trasportarono 7000 tonnellate di materiale, in ragione di 500 tonnellate la set¬ timana. I francesi hanno trasportato nello Zaire 125 veicoli militari, 50 tonnellate di munizioni e viveri, con un bilancio (a tutt'oggi) di milleduecento ore di volo. L'inizio della sfida è ancora modesto. Ma il problema politico che pone questa «confrontazione» militare Francia-Urss è già visibile. Alberto Cavallari

Persone citate: Cyrus Vance, Giscard Ctestaing, René Journiac, Sadat, Shaba