Buio completo su Ruscalla Che fine ha faffo ? È vivo ?

 Buio completo su Ruscalla Che fine ha faffo ? È vivo ? Buio completo su Ruscalla Che fine ha faffo ? È vivo ? Rapito 6 mesi fa, sarebbe sull'Aspromonte, malato, forse intrasportabile - Inutili viaggi dell'avvocato per pagare il riscatto - Dal 5 di marzo tutti i contatti sono interrotti Il sequestro più lungo e drammatico, quello dell'Impresario edile Adriano Ruscalla, di 51 anni, attende ancora soluzione. Il silenzio sulla sorte del rapito sta tramutando In disperazione l'angoscia dei familiari. Secondo gli investigatori Ruscalla è stato trasferito in Calabria ed è ancora prigioniero sul'Aspromonte. Vivo ma ammalato, forse Intrasportabile. Più volte s'è data per Imminente la sua liberazione. Si sapeva che il legale del Ruscalla, l'aw. Simonetti (che ha trattato per la liberazione di Romano Rosso), aveva In diverse occasioni cercato il contatto col rapitori per consegnare il riscatto, ma senza successo. Tappe drammatiche di centinaia di chilometri, seguendo le indicazioni sempre diverse fomite dai banditi, che sembra avessero accettato come definitivo un riscatto di 400 milioni; un viaggio in Val d'Aosta, un altro fino in Calabria a fine febbraio, ma anche da questo 11 legale ha fatto ritorno con l'intera somma: lungo l'itinerario prestabilito nessuno s'era presentato a riscuoterla. E' stata formulata l'ipotesi che 1 sequestri di Adriano Ruscalla, Romano Rosso e Carlo Bongiovannl siano stati organizzati da clan diversi, tutti però legati all'Anonima Sequestri calabrese. Per 11 rapimento dell'impresario ancora prigioniero sono finiti in carcere decine di persone legate al clan del Facchineri di Cittanova (Reggio Calabria) che, secondo indizi e prove emersi dalle indagini, sarebbero anche responsabili del sequestro di Carla Ovazza. Del rapimento di Cai lo Bongiovannl, e di quello di Romano Rosso, sarebbero invece autori gli uomini della banda originarla di San Luca (Reggio Calabria), emlgrati in massa a Torino cerne strumenti del cervelli mafiosi che tirano dal Sud le fila dell'organizzazlcne. L'Ipotesi che 1 due clan siano entrambi emanazioni dell'Anonima Sequestri non è provata ma suggestiva. K forse non a caso la liberazione di Bongiovannl e quella di Romano Rosso hanno fatto seguito alla catena di arresti che nei mesi scorsi ha decimato la banda dei Facchineri. Solo sulla sorte di Adriano Ruscalla è calata una cortina di silenzio. Perché? « Non posso dire se i rapitori sono gli stessi — afferma l'avvocato Simonetti — — ma esiste una differenza sostanziale nelle trattative. Sembra che i carcerieri di Ruscalla improvvisino ogni mossa, specialmente per le modalità del pagamento. L'ultimo contatto telefonico con i banditi risale al 5 marzo, moglie e figli del costruttore temono ormai per la sua vita. Sono passati oltre sei mesi dal rapimento, ogni giorno l'attesa diventa più atroce ». Titolare col fratello Sergio di una nota impresa di costruzioni, Adriano Ruscalla viene prelevato da quattro armati alle 18 del 15 ottobre: due banditi fanno Irruzione nell'ufficio vendite di un nuovo complesso residenziale, in corso Telesio 8; trascinano a forza l'impresario in strada e lo spingono dentro una « Alletta » In attesa con due complici. Una giovane donna in « 850 », che vede il Ruscalla dibattersi racconta: « Gridava in modo straziante ». Nella villa di corso Lanza 101 la moglie del costruttore, Carla, e 1 figli Gianni, Paolo e Andrea, apprendono poco dopo dal giornalisti la notizia del sequesto. « Temeva d'essere rapito » dice Gianni. Aggiunge: « E' un uomo preciso: sempre gli stessi orari e gli stesst percorsi. Speriamo che non gli facciano del male, è malato ». Il fratello del rapito, sollecita contatti immediati: « Adriano soffre dì gravi disturbi renali, non può sopportare a lungo la prigionia ». Anche 11 medico di famiglia, prof. Andreone, fa appello ai rapitori: « Ruscalla avrebbe dovuto essere operato a giorni per insufficienza renale, devono essergli somministrate regolarmente medicine particolari. Se i rapitori non si prendono cura dell'ostaggio rischiano dt trovarsi tra le braccia un cadavere ». Quattro giorni dopo il sequestro viene ritrovata l'Alfetta dei banditi. Circolano voci di una richiesta folle: sei miliardi. E' 11 20 ottobre. La Procura decide di non bloccare i depositi bancari al congiunti del sequestrato. La richiesta di « silenzio stampa », fatta lo stesso giorno, conferma che la trattativa per il riscatto s'è iniziata. I rapitori scendono con le richieste fino ad una somma di 400 milioni, ma i contatti per la consegna del denaro falliscono sempre. Martedì 15 febbraio il sequestro Ruscalla batte, tra quelli avvenuti in Piemonte, il triste record di durata detenuto fino ad allora dal rapimento di Luigi Rossi di Montelera. Gli arresti nel clan dell'Anonima Sequestri fanno sperare in una svolta decisiva negli ultimi giorni di febbraio, presumibile periodo dell'inutile viaggio dell'aw. Simonetti in Calabria. Con il sesto mese di prigionia cala sulla sorte di Adriano Ruscalla un atroce silenzio. Roberto Reale Adriano Ruscalla - La moglie vive ora nella disperazione

Luoghi citati: Calabria, Cittanova, Piemonte, Reggio Calabria, Torino, Val D'aosta