Moser ci riprova di Maurizio Caravella

Moser ci riprova Quarta sfida dell'italiano ai belgi nella Parigi-Roubaix Moser ci riprova Due volte secondo, tenta oggi il successo contro gli assi del pavé - Maertens è il favorito: non teme nessuno, beve champagne a tavola e vino (con uova) in corsa (Dal nostro inviato speciale) Compiègne, 16 aprile. Un ragazzo Italiano è In fuga, da solo. Ha lasciato gli avversari a penare sugli aguzzi scalini del pavé nascosti dal fango ed ora vola verso Roubaix. Il paesaggio è reso tetro dal carbone, l'aria ne è Impregnata, rivoli d'acqua sporca rendono più scivolosa la strada. I minatori Italiani hanno saputo che Glmondl è solo, corrono al traguardo, se vince Glmondl vincono anche loro. E' quasi sera. Forse ce la fa, ancora uno sforzo e ce la fa. Glmondl taglia II traguardo, c'è chi si ubriaca In suo onore, domani rie! cunicoli delle miniere si parlerà solo Italiano. Sul giornali molti scriveranno che nell'Inferno del Nord un bergamasco ha trovato II paradiso. Succedeva 11 anni fa. I francesi dicono: «lei, on ne parie plus frangala ». Sono stranieri In casa loro. Negli ultimi 20 anni, 17 trionfi del belgi, Interrotti solo da Gimondì e da due olandesi, Post e Janssen. Qui non ci sono salite, eppure c'è chi dice che la -Rt/ba/'x- è la corsa più dura del mondo. Ci sono sentieri In mezzo alle campagne, c'è II pavé che raddoppia la fatica, la ruota può trovarsi all'improvviso sullo spigolo di una pietra non vista e su una buca nascosta dal fango, si va avanti a sobbalzi. I belgi sono amici del pavé, hanno Imparato ad affrontarlo e ad ammansirlo fin da ragazzi, in mille 'kermesses' paesane. Per quasi tutti gli altri è un grande nemico, è come picchiare la testa contro un muro e farsi male. I francesi ci sono tutti, non possono disertare la loro 'Sanremo-, non sarebbe dignitoso, anche se non vincono mai. Gli olandesl (con Raas e Kulper In testa) sono venuti in massa. I belgi che contano anche, è la loro corsa, quella in cut vanno sempre a bersaglio. Gli Italiani sono una quindicina, ma uno solo di loro può reggere II passo del fiamminghi e del valloni, uno solo può far sperare di nuovo, dopo 11 anni, I nostri connazionali delle miniere: Francesco Moser, l'unico del nostri che I belgi temano davvero, l'unico che sappia correre come loro. Gli altri finiranno nelle retrovie, o diranno basta a metà corsa, con i muscoli ormai vuoti. In ogni 'Roubaix-, in media, si forano più di 250 tubolari: si sa In quanti si parte, ma non si sa mal In quanti sì arriva, ogni volta II gregge si spezzetta e si smarrisce per strada. Moser è già venuto quassù, a sfidare i belgi In quella che ormai è la loro tana, tre volte e due volte è giunto secondo: nel '74 battuto da De Vlaemlnck per colpa d'una maledetta foratura, l'anno scorso superato allo sprint da un altro belga, Demeyer. Sempre protagonista, mal primo, come se Roubaix per lui fosse stregata. Ora dice che è stanco di posti d'onore, per un campione vero sono le sconfitte che bruciano di più. O lo vittoria, o niente. Quest'anno il grande successo gli manca ancora: due circuiti In tre mesi, robetta per chi si chiama Moser. Sa che per vincere deve riuscire a lasciare per strada Maertens. perché contro di lui allo sprint non avrebbe chances. Deve cercare la soluzione di forza, in un punto qualsiasi di quei 46 tremendi chilometri di pavé: proprio come Glmondl, 11 anni fa. Ma II favorito non è lui, è Freddy Maertens, un ex portatore di giornali diventato campione del mondo e non per caso. Non è e non sarà mal un altro Merckx, come modo di correre: perché Eddy dominava la gara e poi la vìnceva, e tutto sembrava logico e naturale, quasi scontato: Maertens invece e più avaro, più calcolatore, lascia che siano gli altri a spremersi e poi li batte, e magari sì volta indietro e sorride. Merckx suscitava ammirazione e, adesso che fatica a vincere, suscita affetto: Maertens a volte provoca soltanto rabbia. Però II più forte è lui, ora, e c'è chi corre soprattutto per farlo perdere. Se perde Maertens, sono in tanti a sentirsi vincitori. E' sicuro di se stesso, se gli chiedi chi tema, risponde subito: « Degli avversari, nessuno: soltanto mia moglie. Se perdo, le prendo •. Come Anquetll, beve champagne perfino a colazione: « Ma non lo metto, come qualcuno dice, anche nella borraccia. Li c'è vino d'annata, con due uova e tanto zucchero -. E aggiunge che lui non è modesto, perché un campione del mondo che fa II modesto è solo un bugiardo. Se gli chiedi di Merckx. risponde: « E' stato un fuoriclasse, ora non lo è più. Gli spunta sempre qualche malanno, a sentir lui, e tutti ci credono. Quando dico io di avere qualche guaio fisico, invece, mi guardano con sospetto. E' giusto, questo?-. SI rabbuia, ma poi ride subito di gusto e beve champagne, beve champagne e ride. Moser e De Vlaemlnck sono nel suo stesso albergo, ma preferiscono voltarsi dall'altra parte. Un Maertens così sembra un pugile che vuol vincere ancora prima di salire sul ring: adesso la guerra del nervi, poi quella del pedali. Glmondl contro Merckx Ieri, Moser contro Maertens oggi. Con due grosse differenze, però: innanzitutto Maertens non è — o non è ancora — // miglior Merckx: In secondo luogo Freddy è solo contro tutti. Nessuno vuole arrivare al traguardo con lui. perché sarebbe una sconfitta quasi certa. Quindi nessuno farà corsa parallela con Maertens (salvo forse qualche sprinter, come ad esempio Godefroot): Moser deve attaccare, De Vlaeminck e Merckx (se ne avrà la forza) devono fare altrettanto. Altrimenti saranno degli sconfitti molto prima dell'arrivo. De Vlaemlnck su questo percorso ha quasi le stesse chances di Maertens. La -Roubaix- era la corsa di Merckx è diventata la •sua» corsa, negli ultimi 5 anni l'ha vinta tre volte. Roger è un grosso campione, uno dei pochi in grado di contrastare — nelle corse in linea — anche // Merckx dei tempi d'oro. Aveva uno strano complesso: con Maertens In gara. De Vlaeminck auasì mai riusciva a rendere al massimo; era nervoso, teso, a volte commetteva errori Incredibili. Ma al Giro delle Fiandre Roger, dopo essere rimasto alla ruota del suo grande rivale per 50 chilometri, t'ha battuto allo sprint. Ha vinto la corsa e, forse, ha sconfitto anche II suo complesso. La -Roubaix- quest'anno per la prima volta partirà da Campiègne. un centro a Nord di Parigi, ricco di riferimenti storici: qui fu fatta prigioniera Giovanna d'Arco, qui Napoleone sposò Maria Luisa di Austria, qui fu firmato l'armistizio nel 1918. Ma agli italiani di quassù, oggi, Interessa un solo riferimento, molto più vicino: Glmondl 1966, un trionfo che nessuno degli emigrati può aver dimenticato. Sui 263 chilometri della • Roubaix - stavolta ritenta il colpo Moser. E' andato a lezione di pavé, chissà se ha imparato tutto. Maurizio Caravella

Luoghi citati: Austria, Parigi, Sanremo