Susanna Agnelli racconta com'è arrivata al suo TG2

Susanna Agnelli racconta com'è arrivata al suo TG2 Ha aperto la serie degli ospiti-conduttori Susanna Agnelli racconta com'è arrivata al suo TG2 (Nostro servizio particolare) Roma, 16 aprile. Sindaco, deputalo, scrittrice di un best-seller, giornalista, il nome prestigioso riscattalo ormai da una conquistata celebrità, Susanna Agnelli ha presentalo oggi — e firmalo — anche un telegiornale, quello delle 13 sul secondo canale (una nuova formula che ogni sabato lo vedrà affidato ad un personaggio nuovo). Poca politica, un tocco di fantasia (intervista ad Arbasino), un pizzico di femminismo (commentando la débàcle delle donne di potere), la scelta di un personaggio oscuro per indicare, con discrezione, valori esemplari, notizie flash: il mondo insomma visto finalmente dalla parie di lei, con freschezza, semplicità. Animazione in studio prima della trasmissione, fotografi a grappolo intorno alla protagonista, dirigenti soddisfatti e un po' lesi. Pantaloni neri di gran taglio, pullover verde bottiglia, camicia bianca aperta (unica civetteria i mocassini di vernice con catenella dorata), niente trucco, Susanna Agnelli non nasconde del tutto, pur nella compassata classe abituale, un certo nervosismo. Ieri, presa dalla nuova fatica non si è lasciata avvicinare da nessun giornalista. Ora, un po' pallida sotto il riflettore già acceso, ripassa il testo in attesa del via. — Lei è una donna abituata a slare alla ribalta — le diciamo subito dopo, cogliendola tra i rituali festeggiamenti che le èquipes televisive sempre riservano ai neofili che hanno superato con onore il battesimo del piccolo schermo, e prima che scappi alla colazione offerta per lei —. Stavolta però sembrava un po' impaurita, come mai? « Impaurila no, — riballe —, preoccupata se mai, questo sì. lo sono sempre preoccupata. Questa era una cosa abbastanza impegnativa, non le sembra? ». — Più impegnativa che fare il deputalo? « Beh, no. Fare il deputato lo è di più anche se Sorse è meno piacevole. Voglio dire che è un lavoro molto teorico, poco pratico, mi sembra che si perda molto tempo... ». — Forse è proprio questa una ragione che rende necessaria in Parlamento la presenza della donna col suo senso pratico, non crede? « Forse sì. Ma noi donne non siamo ancora riuscite a /arci ascoltare... ». — Di lei una volta si sapeva soltanto che era un'Agnelli. Poi. per anni, che era il sindaco di un piccolo paese dell'Argentario. All'improvviso è esplosa con un libro di successo, con un altro successo elettorale, con una intensa attivila politica, come giornalista ed ora anche come presentatrice in un telegiornale: come mai, all'improvviso, tanta frenetica attività? Esita un momento, sembra un po' stupita dalla domanda. Poi risponde: « Ma, sa, succede che una cosa tira l'altra... ». Si è infilata in fretta la giacca, ha fatto due telefonale, ha ricevuto complimenti e dato la mano a tanta gente, ora sta entrando di corsa nell'ascensore. Ancora una botta per una risposta prima che sparisca: — Non rimpiange mai il tempo in cui faceva il sindaco in un bellissimo paese in riva al mare? Sorride congedandosi allegramente: « Fare il sindaco mi piaceva, anzi mi piace moltissimo. Ma rimpianti no, mai ». Seria all'improvviso mentre la porta si chiude ripete: « Non bisogna rimpiangere niente ». Laura Bergagna

Persone citate: Arbasino, Laura Bergagna, Susanna Agnelli

Luoghi citati: Roma