Alla Parigi-Roubaix l'ira di Eddy Merckx di Maurizio Caravella

Alla Parigi-Roubaix l'ira di Eddy Merckx Non accetta di non essere più il primo Alla Parigi-Roubaix l'ira di Eddy Merckx (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 15 aprile. Si diceva: se la corsa e 'logica', vince Merckx. Ora si dice: se la corsa è 'logica', Merckx non vince. Maertens va più forte di lui; De Vlaemlnck anche; e Moser non va certo più piano. Un episodio, uno solo, che dice tutto. Giro delle Fiandre, mancano 140 chilometri all'arrivo, Merckx decide che vuol sapere se è ancora Merckx, va in fuga da solo, è una sfida ormai impossibile contro tutti. E' una fuga matta. Chissà dove vuole andare, pensano Maertens e De Vlaeminck. Vuole andare al traguardo, o almeno vuole provarci: vuole provare ad essere di nuovo Merckx. quel 'Campionissimo' che quando decideva di andarsene se ne andava ,e gli altri lo rivedevano al traguardo, con I fiori in mano, e con le miss accanto. Cinquanta chilometri così, con II grande Eddy davanti a tutti. Un'ora di follia, dovuta all'ira di un uomo che cerca di prendere a calci II suo viale del tramonto. Maertens e De Vlaeminck lo raggiungono, lo superano, Eddy non riesce neppure a restare nella loro scia. Si sente Improvvisamente vuoto: nelle gambe, forse anche nel cervello, perché ormai ha perso la partita, non ha più voglia di lottare, Maertens e De Vlaeminck stanno diventando due puntini lontani, davanti a lui. Chi lo vede in quel momento, racconta che Eddy era pallido, sfinito, con la sconfitta negli occhi. Merckx. il grande Merckx. scende di bicicletta e si ritira. Per un'ora, in quella fuga forse aveva creduto soltanto luì. Si era sforzato di crederci. Dicono che abbia guadagnato 2 miliardi, nella sua carriera. Un milione e mezzo, a volte di più, per una 'kermesse' di tre ore. Troppo? Ma con Merckx una corsetta diventava una corsa vera, la gente ci andava e pagava; senza Merckx una corsa vera diventava una corsetta, il gruppo diventava un gregge senza padrone, si smarriva. Ma adesso è cambiato tutto. Domenica c'è la -flouoa/x», sì va in quello che ormai tutti chiamano l'Inferno del Nord, ci sono 46 km di pavé: Inferno per tutti, paradiso per II grande Merckx, si sarebbe detto una volta. E Invece Eddy non è più II favorito. Il passato non serve, conta come vai forte adesso a Merckx ora è solo un 'outsider'. Può vincere, sì. ma sarebbe una sorpresa. Il direttore d'orchestra non è più luì. è diventato un solista. Come altri che una volta II vero Merckx avrebbe lasciato Indietro senza fatica, sorrìdendo. Adesso sorride Maertens, con quella sua borraccia In cui — dicono — Invece dell'acqua c'è lo champagne. Merckx ha smesso di sorridere due anni fa, quando è stato sconfitto da Thevenet al Tour; e non ha sorriso neppure l'anno scorso, quando al Giro d'Italia ha dovuto combattere più con I suol foruncoli — dolorosissimi — che con gli avversari. Non ha più neppure avuto la soddisfazione di vestire la maglia Iridata. Dice: • Non sono finito. però gli anni pesano ». We ha 10 di meno di Poulldor. ma forse ha corso più di lui. Ha fatto. In bicicletta, un viaggio Terra-Luna, e ; ha già cominciato da tempo quel- ' lo di ritorno. Sempre di corsa, da un Paese all'altro: aereo, poi lunghi viaggi in auto, la corsa, quindi II rientro a casa, magari In piena notte, stordito dalla stanchezza. Dovevi risparmiarti, lo accusano adesso. Ma non è facile dire »no». Mica solo per I soldi: perché senza Merckx, l'abbiamo detto, una corsa diventava una corsetta; non si poteva tradire la gente. Qualche piccolo malanno, qualche allarme. Poi, recentemente, la mononucleosi, un virus nel san- \ gue, un senso d'Improvvisa stanchezza. Merckx non è più Merckx, lui è sceso e gli altri sono saliti. La gente, adesso, forse gli vuole più bene, perché per vincere deve soffrire, e magari soffre e non vince. Gli vogliono più bene ma applaudono Maertens, o De Vlaeminck, o persino quel giovanotto con gli occhiali che si chiama Raas, coltivava le patate ed ora è arrivato primo sia alla Sanremo che alla Amstel Gold Race, una corsa che vale. Sanremo era terra di conquista, per II grande Merckx. Ha perso anche quella corsa, che era sua. Adesso vuole la -flouoa/x». £' l'ira di un uomo che non accetta di non essere più II primo. Maurizio Caravella

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