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Le date del "dossier,, Le date del "dossier,, Le date e i fatti rilevanti del « caso Vendemini » I raccolti nel « dossier » del sostituto procuratore 1 della Repubblica di Forlì, dott. Gabriele Ferretti, si possono sintetizzare cosi: MARZO 1976: tutti g!: atleti azzurri sono sottoposti a visite pre-olimpiche presso l'Istituto di Medicina dello Sport di Roma (direttore il prof. Venerando). A Vendemini vengono riscontrate anomalie al cuore (un soffio sistolico, abbastanza comune, ed uno diastolico, più allarmante) per cui il giocatore è giudicato « temporaneamente non idoneo ». Venerando dispone esami di accertamento a Bologna presso il prof. Lubich, avvertendo il dott. Borghetti e il et. Primo della Nazionale di basket. MARZO-APRILE 1976: Vendemini non va a Bologna ma viene accompagnato da Renato Milardi, presidente del suo club (Brina Rieti) presso il cardiologo romano prof. Mario Sangiorgi. Questi prenota visite oculistiche ed esami al cuore per appurare la diagnosi. 23 APRILE 1976: in occasione del torneo « Natale di Roma » degli azzurri, Vendemini è accompagnato alla clinica Villa Bianca: il previsto esame (cateterismo cardiaco) viene rimandato e il prof. Gaetano Giuliano rilascia un « certificato d'Idoneità » con valore temporaneo (ma sul documento non scrive l'avverbio « temporaneamente » prima della frase « idoneo anche ad attività sportiva agonistica »; in data 28 febbraio 1977 Giuliano, In una intervista al nostro giornale, ha ammesso che sarebbe stato meglio evitare quella omissione). Il certificato è consegnato al medico della Nazionale Borghetti e Luciano gioca il torneo di Roma e poco dopo quello di Edimburgo, risultando il migliore in campo contro la Jugoslavia (8 maggio) nell'incontro che qualifica l'Italia per le Olimpiadi di Montreal. 13 MAGGIO 1976: Luciano torna alla clinica Villa Bianca (stavolta accompagnato da Andrea Milardi, fratello di Renato) e si effettua il cateterismo cardiaco. L'esito dell'esame viene fatto pervenire al prof. Sangiorgi che completa cosi I dati necessari per la diagnosi: questa viene stilata e consegnata in busta chiusa dal medico romano prima della fine del mese a Renato Milardi. 1 GIUGNO 1976: la Nazionale si raduna a Livorno, Vendemini comunica di aver fatto l'esame emodinamico a Roma. Spiega di non avere alcun certificato ma che gli hanno assicurato di ritenersi tranquillo per la sua partecipazione alle Olimpiadi. Pochi giorni dopo, a Livorno, In un hotel dirigenti del Brina e della Chinamartini s'incontrano per definire il passaggio del giocatore da Rieti a Torino: la Chinamartini pagherà 210 milioni (gli assegni vengono spediti un mese dopo, quando la trattativa si completa). 5 LUGLIO 1976: il prof. Venerando non ha mai ricevuto alcun esito medico sugli accertamenti da lui disposti. Manda una lettera al Coni, segnalando la presenza del cestista tra i partenti per le Olimpiadi. A tutt'oggi da parte del Coni si sostiene che quella lettera non è mai arrivata e si dubita che sia stata effettivamente spedita. Il 12 luglio Vendemini vola con la Nazionale a Montreal, dove disputa le Olimpiadi. 7 AGOSTO 1976: Luciano si sposa a Rieti con Laura Bruno, 21 anni, studentessa in lingue. 20 FEBBRAIO 1977: Vendemini muore nella palestra di Forlì, un'ora prima della partita Jollycolombani-Chinamartini, fulmineamente, per « rottura intrapericardica dell'arteria aorta ». Il giorno dopo il prof. Venerando dichiara ad alcuni giornalisti i precedenti, fino a quel punto sconosciuti, sul cuore del giocatore. Scoppia il « caso Vendemini » e il sostituto procuratore della Repubblica di Fori) inizia il suo lavoro. a. tav. La carriera di Vendemini Nato l'11 luglio 1952 a Rimini (Forlì), Luciano Vendemini ha iniziato la carriera cestistica a Cantù presso l'Oransoda (poi Forst) nel 1968. Nella stagione 1970-71 giocò in prestito ad Asti in serie B nel Saclà di Lajos Toth per ritornare subito alla Forst in prima squadra. La Forst lo cedette al Brina Rieti nell'estate del 1973 per la cifra-record (all'epoca) di 100 milioni circa. Nel Brina Luciano è rimasto per tre stagioni, passando l'estate scorsa alla Chinamartini Torino per una cifra ancor più rilevante (210 milioni). Alto 2 metri e 12, pesante 107 chili, ha giocato 44 partite in Nazionale A.