Raggiunto l'accordo per sanare il caos che ha paralizzato le poste di Giancarlo Fossi

Raggiunto l'accordo per sanare il caos che ha paralizzato le poste Tra il ministro Colombo e i rappresentanti sindacali Raggiunto l'accordo per sanare il caos che ha paralizzato le poste Pagati gli straordinari effettivamente prestati per smaltire le giacenze - Assunzione immediata di 1100 dipendenti e ristrutturazione - Le pensioni Inps non dovrebbero subire ritardi Roma, 14 aprile. Sarà eliminato al più presto il caos dei servizi postali che ha raggiunto negli ultimi giorni punte allarmanti con il blocco di milioni di conti correnti e di ingenti quantità di corrispondenza in ogni parte d'Italia. Al termine di una riunione-fiume al ministero delle poste è stato concluso un accordo soddisfacente tra il ministro Vittorino Colombo, affiancato dal capo di gabinetto Napolitano, e i sindacati confederali dei postelegrafonici. Tutte le giacenze accumulatesi dalla fine di febbraio, quando è entrata in vigore la norma che ha ridotto sensibilmente il lavoro straordinario, saranno smaltite entro la scadenza massima del 30 giugno. Fino a quella data verrà autorizzato il pagamento delle prestazioni straordinarie e a cottimo effettivamente eseguite a qualsiasi titolo dai dipendenti dell'amministrazione postale: un decreto-legge sarà proposto domani al consiglio dei ministri per realizzare subito questa prima misura di « emergenza ». L'accordo prevede altre misure importanti. Prima del 30 giugno, ha precisato il ministro Colombo, saranno realizzate significative innovazioni e ristrutturazioni interne nei diversi settori, dal banco posta ai servizi di telecomunicazione. Sono pure previsti: 1) uno studio delle iniziative per la semplificazione delle procedure; 2) l'assunzione immediata di 1.100 unità da destinare alle zone e ai servizi più congestionati, cioè soprattutto al Nord (Torino, Milano, Venezia ecc.); 3) una mobilità del personale secondo le obiettive esigenze dei servizi. « Il processo di rinnovamento delle strutture e di riforma — ha sottolineato il ministro — avverrà con la diretta collaborazione dei sindacati, che hanno dimostrato senso di responsabilità, favorendo la positiva conclusione di una vertenza che stava per generare situazioni di grave disagio non solo per importanti settori economici, ma anche per alcune categorie sociali particolarmente indigenti, come ad esempio gran parte dei pensionati ». Commenti positivi anche da parte dei sindacati. L'accordo, secondo il segretario generale dei postelegrafonici Cgil Bonavoglia, apre concrete prospettive non solo per superare la fase contingente della grave crisi che ha investito i settori postelegrafonici, ma anche per affrontare in tempi ravvicinati una razionale riorganizzazione dei servizi. Attraverso lo snellimento delle procedure, il superamento di momenti non necessari di lavorazione, una migliore distribuzione del personale e un contemporaneo più giusto riconoscimento delle prestazioni, si potranno assicurare migliori servizi a costi più bassi. «Il sindacato — ha concluso Bonavoglia — si riserva di verificare momento per momento l'attuazione dei punti dell'intesa oggi conclusa, mobilitando fin da questo momento la forza della categoria per superare qualsiasi eventuale ostacolo all'avanzamento di questo nuovo assetto dei servizi postali». Mentre il negoziato era in corso al ministero delle Poste, contatti tra l'amministrazione e l'Inps avevano consentito di evitare che la maggior parte degli undici milioni di pensionati fosse coinvolta nel disservizio dei conti correnti. L'Inps, del resto, prevedendo l'intasamento dei servizi di conto corrente, aveva inviato alla ragioneria centrale delle Poste gli elenchi delle somme che dovranno essere sborsate da ogni ufficio postale ai pensionati. Inoltre, l'ente aveva mandato agli uffici postali i mandati di pagamento in sacchi di colorazione particolare, per consentirne un facile riconoscimento «Per i pensionati — informa l'Inps ufficiosamente — non ci dovrebbero essere ritardi». Giancarlo Fossi Roma. Sacchi di conti correnti fermi all'ufficio centrale delle Poste (Ansa)

Persone citate: Bonavoglia, Napolitano, Vittorino Colombo

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Torino, Venezia